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Simic svela la verità: perché ho lasciato il Milan

La nuova avventura di Jan-Carlo Simic all’Anderlecht

Jan-Carlo Simic, giovane difensore serbo, ha recentemente lasciato il Milan per intraprendere una nuova avventura all’Anderlecht. È pronto a raccontare la sua storia, iniziata quando aveva solo 17 anni, quando ricevette una telefonata che avrebbe cambiato la sua vita. Era il Milan a contattarlo, e dall’altra parte del telefono c’era Paolo Maldini, una figura iconica del calcio mondiale. Simic ricorda quel momento con incredulità e ammirazione, descrivendo Maldini come un mito che aveva ispirato la sua giovinezza: “Ero incredulo. Maldini, capisce? Sono cresciuto con i suoi video e con le sue giocate. Ho ancora la pelle d’oca”, racconta.

I primi passi all’Anderlecht

Dopo aver fatto il suo esordio con il Milan, segnando un gol emozionante contro il Monza, Simic ha trovato la sua strada verso l’Anderlecht, dove ha già contribuito con due gol e due assist in 19 partite. “Qui c’è talento puro: Verschaeren, Leoni, Stroeykens, Dolberg, Hazard“, dice Simic, parlando con entusiasmo dei suoi nuovi compagni di squadra. La sua decisione di lasciare il Milan non è stata facile, ma Simic è convinto di aver fatto la scelta giusta: “Certo, non è stato facile. Ho sempre sognato di giocare al Milan, ma l’Anderlecht ha un progetto che mi ha convinto. Qui posso giocare tutte le partite e sono uno dei titolari in una squadra giovane”, spiega.

Chiarimenti sul trasferimento

Il giovane difensore ha anche affrontato le voci riguardanti il suo trasferimento. Molti hanno speculato che avesse lasciato il Milan per motivi economici, ma Simic è chiaro nel negare queste affermazioni: “Non è mai stata una questione di soldi. Hanno scritto tante stronzate sul contratto, lo scriva. Non ho mai avanzato pretese. Il Milan aveva un progetto? Non lo so. Ma posso dire che l’Anderlecht mantiene le promesse e io sono felice di essere qui”, afferma con determinazione.

Un’esperienza significativa al Milan

La sua esperienza al Milan è stata significativa e ha contribuito alla sua crescita personale e professionale. Simic ricorda con affetto il suo esordio e la gioia di segnare di fronte ai suoi genitori: “La giornata perfetta. Entro, segno ed esulto di fronte a sessantamila milanisti. I miei genitori, commossi, erano in tribuna. Loro e mia sorella avranno sempre il mio ‘grazie’”, racconta, rivivendo quel momento emozionante.

Il rapporto con l’allenatore

Simic ha anche parlato del suo rapporto con l’allenatore Stefano Pioli, descrivendolo come buono e rispettoso: “Durante la tournée negli Stati Uniti, mi fece giocare titolare contro grandi squadre. Ero nervoso, ma alla fine me la cavai”, ricorda. Tuttavia, dopo l’inizio promettente, il suo tempo di gioco è diminuito, e Simic ha scelto di non polemizzare: “Sono contento del minutaggio che ho avuto. Nessuna polemica, sia chiaro”.

Sguardo verso il futuro

Parlando di altri giovani talenti, Simic ha menzionato Camarda, un altro prospetto del Milan, evidenziando l’importanza di continuare a lavorare sodo: “Gli ho fatto da chioccia. Può diventare una grande punta. Deve continuare a lavorare a testa bassa e con umiltà”, afferma con convinzione. Inoltre, ha sottolineato la presenza di altri giovani promettenti nel settore giovanile del Milan, come Liberali, Scotti, Sia e Stalmach.

La vita a Bruxelles

Nella vita di tutti i giorni a Bruxelles, Simic si sta adattando bene. Vive una vita tranquilla, circondato dalla sua famiglia e impegnato a migliorare il francese: “Mi godo l’Anderlecht e la città. Sto bene, mi diverto, anche se Milano… è Milano”, dice con un sorriso. La nostalgia per l’Italia sembra non essere una costante nella sua vita attuale, ma il legame con il Milan rimane forte: “Seguo sempre i rossoneri, quello sì”, conclude.

Un futuro luminoso

Il futuro di Simic sembra luminoso e ricco di opportunità. La sua ambizione di vincere trofei con l’Anderlecht e, un giorno, sollevare la Champions League dimostra la sua determinazione e il suo spirito combattivo: “Vorrei alzare un trofeo con l’Anderlecht, ma il mio sogno è vincere la Champions. E allora tanto vale continuare a correre”, afferma, lasciando trasparire la sua passione per il calcio e la voglia di continuare a crescere come calciatore.

Stefano Cerulli

Stefano è un appassionato di sport e redattore sportivo con una carriera che riflette il suo profondo amore per il calcio e l'atletica. Nato a Milano nel 1985, ha nutrito fin da giovane una passione innata per lo sport, alimentata dalle domeniche passate sugli spalti dello stadio San Siro e dalle interminabili ore di allenamento sulle piste d'atletica locali. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Milano, Stefano ha iniziato la sua carriera nel mondo del giornalismo sportivo. I suoi primi articoli, pubblicati su riviste minori, hanno subito messo in luce la sua abilità nel raccontare con vividezza e competenza le vicende sportive, catturando l'attenzione di un pubblico sempre più vasto. Stefano è noto per il suo stile di scrittura coinvolgente, capace di trasmettere non solo i fatti ma anche le emozioni e la tensione che caratterizzano ogni evento sportivo. La sua capacità di analisi e la profonda conoscenza tecnica dei diversi sport gli permettono di offrire ai lettori articoli di grande qualità, che spaziano dalle cronache più avvincenti alle analisi tattiche più approfondite. Oltre alla sua attività di redattore, è anche un promotore attivo dello sport giovanile. Dedica il suo tempo libero a organizzare eventi e workshop per giovani atleti, con l'obiettivo di trasmettere loro i valori dello sport e l'importanza della corretta informazione sportiva. Sempre aggiornato sulle ultime novità del mondo sportivo, Stefano continua a essere una voce rispettata e autorevole nel giornalismo sportivo italiano, rappresentando un punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio e atletica.

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