Come nasce la prima Italia, l’esordio, la scelta della Francia e la squalifica della Pro Vercelli
Oggi, 13 gennaio 2024, l’Italia celebra con orgoglio il 114° anniversario della fondazione della sua Nazionale di Calcio, un capitolo epocale nella storia dello sport nel nostro Paese. Questa data segna il punto di partenza di una lunga e gloriosa tradizione calcistica che ha affascinato milioni di tifosi e ha portato l’Italia al centro del palcoscenico calcistico mondiale.
Fu il 13 gennaio del 1910 che l’allora Presidente della Federazione Italia Giuoco Calcio, Luigi Bosisio, ufficializzò la creazione della Nazionale Italiana di Calcio maschile. L’annuncio giunse attraverso le pagine della rivista ufficiale della Federazione, [Foot-Ball], con la dichiarazione: “Quest’anno anche l’Italia avrà la sua squadra nazionale composta da soli giocatori italiani”. Una decisione che segnò l’inizio di una nuova era per lo sport italiano, sottolineando la volontà di mettere insieme i migliori talenti calcistici del paese sotto una bandiera comune.
La prima partita della Nazionale Italiana di Calcio maschile fu disputata solo il 15 maggio dello stesso anno, inaugurando così un percorso ricco di successi, emozioni e traguardi indimenticabili. Nel corso degli anni, la squadra azzurra avrebbe conquistato prestigiosi titoli internazionali, diventando una delle forze dominanti nel mondo del calcio.
Mentre la Nazionale maschile faceva la sua prima comparsa nel 1910, la Nazionale Femminile avrebbe dovuto aspettare fino al 1968 per giocare la sua prima partita. Il 23 febbraio di quell’anno segnò l’inizio di una nuova era anche per il calcio femminile italiano, aprendo le porte a un’avventura che avrebbe contribuito a rompere stereotipi e a promuovere l’uguaglianza nel mondo dello sport.
Il contesto che ha portato alla creazione della Nazionale Italiana di Calcio nel gennaio del 1910 è stato caratterizzato da una serie di eventi che hanno contribuito a plasmare il destino del calcio italiano. La decisione di istituire una squadra nazionale rappresentativa del nostro Paese è stata un passo audace e visionario, influenzato da una serie di fattori determinanti.
Nel maggio del 1910, l’Italia si apprestava ad ospitare il 7° Congresso FIFA, un evento di risonanza internazionale che avrebbe visto la partecipazione di 12 membri della Confederazione internazionale. Questo congresso, il primo dei cinque tenuti in Italia, diventò il palcoscenico perfetto per l’esordio della Squadra Nazionale italiana, un’occasione unica per dimostrare la forza e l’orgoglio calcistico del nostro Paese.
Prima della creazione ufficiale della Nazionale, alcune selezioni non ufficiali avevano già sperimentato incontri con squadre svizzere di club negli anni precedenti. Tuttavia, la nascita della Nazionale rappresentava un passo formale e significativo verso il riconoscimento ufficiale della FIGC (Federazione Italia Giuoco Calcio).
Un elemento chiave che ha spinto verso questa decisione è stata la dominanza della Pro Vercelli nel Campionato italiano negli anni precedenti. La squadra, composta esclusivamente da calciatori italiani, aveva vinto lo scudetto nel 1908 e 1909, dimostrando che una squadra nazionale composta interamente da giocatori italiani poteva raggiungere risultati straordinari.
Il presidente della FIGC, Luigi Bosisio, eletto nel 1909, fu un sostenitore convinto della “italianizzazione” del campionato. La sua leadership è stata fondamentale nel convincere che l’Italia dovesse avere la sua squadra nazionale, seguendo l’esempio di altre nazioni europee che già avevano consolidato le loro rappresentative nazionali.
In un panorama europeo dove le Nazionali erano ormai una realtà consolidata, l’Italia era uno degli ultimi paesi a unirsi a questo prestigioso gruppo. Paesi come Inghilterra e Scozia avevano già formato le loro squadre nazionali ben 38 anni prima, nel 1872. L’assenza di una rappresentanza nazionale faceva sentire il bisogno di far parte di questa tradizione calcistica globale.
La scelta dell’avversario per la prima partita non fu casuale. Dopo aver valutato l’Ungheria, la decisione cadde sulla Francia, considerando anche il momento di scisma che il calcio francese stava attraversando. La selezione transalpina optò per calciatori dei club a Est di Parigi o a Nord della Senna, escludendo quelli dei principali club parigini. Una decisione tattica che dimostrò l’attenzione strategica con cui la Nazionale Italiana di Calcio aveva pianificato il suo debutto internazionale.
La sua fondazione segnò l’inizio di un viaggio emozionante che avrebbe portato l’Italia a diventare una forza rispettata nel panorama calcistico mondiale. Una decisione che ha forgiato la storia del calcio italiano, incanalando la passione e l’orgoglio nazionale attraverso le maglie di una squadra che sarebbe diventata simbolo di successo e identità.
La formazione della prima Nazionale Italiana di Calcio nel 1910 non fu priva di sfide e circostanze particolari che avrebbero influenzato la selezione dei giocatori. La FIGC affidò la responsabilità della scelta dei giocatori alla Commissione Arbitrale, composta da cinque arbitri di spicco: Umberto Meazza (Us Milanese), Agostino Recalcati (Us Milanese), Alberto Crivelli (Ausonia), Gianni Camperio (Milan), e Giuseppe Gama (Inter).
Il 13 gennaio 1910, attraverso le pagine della rivista “Football”, l’organo ufficiale della FIGC, venne annunciato con enfasi l’intenzione di formare la prima squadra nazionale di calcio composta esclusivamente da giocatori italiani. La Commissione Tecnica Arbitrale fu incaricata di questa difficile missione con l’obiettivo di mettere insieme una squadra che fosse all’altezza di rappresentare degnamente i colori dell’Italia.
Tuttavia, a pochi giorni dall’esordio della Nazionale, un evento avrebbe condizionato la composizione della squadra. Una situazione critica emerse quando Pro Vercelli e Inter si trovarono in una situazione di parità per lo scudetto 1910, richiedendo uno spareggio. Il presidente della FIGC, Bosisio, si impegnò con la Pro Vercelli affinché la gara si disputasse dopo l’impegno della Nazionale con la Francia, evitando sovrapposizioni con altri impegni dei calciatori della Pro. Tuttavia, nonostante gli sforzi, la gara fu fissata il 24 aprile. In una mossa di protesta, il presidente della Pro Vercelli, Luigi Bozino, schierò una squadra di giovani ragazzi che subì una sonora sconfitta (10-3). Come risultato di questa situazione, i calciatori della Pro Vercelli furono squalificati per tutto il 1910 e furono costretti a saltare la prima e la seconda gara della Nazionale, che si svolsero a Milano con la Francia il 15 maggio e a Budapest con l’Ungheria il 26 maggio.
La prima Nazionale Italiana nacque dunque senza alcuni dei suoi giocatori migliori, tra cui il portiere Innocenti, il terzino Binaschi, la mediana Ara-Milano-Leone, e gli attaccanti Rampini e Corna. Anche il difensore del Milan, Marco Sala, fu escluso per squalifica a seguito di una rissa. (Continua…)
Per affrontare questa situazione, la Commissione Tecnica Arbitrale decise di scegliere un gruppo di candidati per l’esordio e di dividerli in due squadre denominate “Probabili” e “Possibili”. Questi due gruppi si sfidarono in due gare, con la prima terminata 4-1 e la seconda 4-2.
Le partite si disputarono il 5 maggio 1910 sul campo del Milan e tre giorni dopo sul campo dell’Inter, quest’ultima con alcuni cambiamenti dovuti a uno sciopero dei muratori che occupava l’Arena Civica. I “probabili” indossavano una casacca bianca, mentre i “possibili” una divisa celeste.
I “probabili” che furono schierati includevano De Simoni (U.S. Milanese), Varisco (U.S. Milanese), Calì (Andrea Doria), Trerè (Ausonia), Fossati (Internazionale), Capello (Torino), Bontadini (Ausonia), Rizzi (Ausonia), Cevenini I (Milan), Lana (Milan), e Baiocchi (U.S. Milanese). I “possibili” includevano Pennano (Juventus), Capra (Torino), De Vecchi (Milan), Colombo (Milan), Goccione (Juventus), Caimi (Internazionale), Borel I (Juventus), Zuffi (Juventus), Fresia (Torino), Berardo (Piemonte), e De Bernardi (Torino) al posto di Bontadini, assente per impegni di lavoro il 15 maggio.
Oggi, a 114 anni dalla sua fondazione, la Nazionale Italiana di Calcio continua ad ispirare e ad unire il paese attraverso il suo spirito competitivo e la passione dei suoi tifosi. Celebrare questo anniversario ci offre l’opportunità di riflettere sulle gesta passate, apprezzare i successi ottenuti e guardare con entusiasmo verso il futuro, consapevoli che la nostra Nazionale continuerà a scrivere pagine indelebili nella storia del calcio mondiale.
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