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Serie A e Figc: divergenze in vista all’Assemblea

Il mondo del calcio italiano è stato recentemente scosso da un acceso dibattito istituzionale tra la Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc) e la Lega Serie A. Al centro del confronto c’è la proposta di modifica dello Statuto della Figc, che sarà discussa in un’Assemblea straordinaria convocata presso l’Hilton di Fiumicino. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, è determinato a portare avanti la sua proposta nonostante il clima di tensione con la Serie A.

Divergenze sulla rappresentanza delle leghe

Il cuore del dissenso risiede nelle divergenze riguardo alla rappresentanza delle diverse Leghe all’interno della Figc. La Serie A sostiene che le modifiche proposte da Gravina non riflettano adeguatamente le esigenze espresse dalla legge, in particolare l’emendamento Mulè, che richiede una maggiore rappresentatività per le Leghe che contribuiscono maggiormente al sistema calcistico in termini economici. La Figc propone di incrementare il numero dei consiglieri da 3 a 4 e di aumentare il peso della Serie A in assemblea dal 12% al 18%. Tuttavia, i club di Serie A avanzano richieste più ambiziose: desiderano 6 consiglieri e un peso elettorale del 30%.

Autonomia e concessioni

Gravina sostiene di aver concesso alla Serie A un’autonomia che definisce “epocale”, dichiarando che il campionato italiano ha persino superato la Premier League in termini di autonomia organizzativa. Tuttavia, la Lega Serie A percepisce queste concessioni come meramente organizzative e non sufficienti per una reale riforma. I club chiedono un parere vincolante in caso di conflitti con la Federcalcio su questioni cruciali come le licenze nazionali, il che consentirebbe loro di avere l’ultima parola. Gravina, d’altro canto, ha respinto questa richiesta, affermando che in caso di disaccordo verrà mantenuto lo status quo.

Mediazione politica

Nel frattempo, la politica si è mossa per cercare di mediare nella disputa. Il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, ha espresso il suo auspicio affinché le indicazioni della legge vengano accolte con equilibrio, ma ha anche manifestato una certa rassegnazione, sottolineando che il problema è di natura culturale e che l’interesse del sistema viene spesso sacrificato agli interessi corporativi. Abodi ha dichiarato di aver fatto tutto il possibile, nel rispetto dell’autonomia delle parti, per tentare una mediazione.

Il ruolo del parlamento

Anche il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, autore dell’emendamento che ha innescato l’Assemblea straordinaria, ha sottolineato l’importanza di un confronto maturo tra la Figc e la Lega Serie A. Ha avvertito che il rischio di una violazione della legge statale potrebbe portare a interventi da parte del Parlamento e dei tribunali.

Incertezza e sfide legali

La Figc è convinta di aver rispettato le indicazioni legislative, ma la prospettiva di una denuncia non è certo gradita. Inoltre, la possibilità che la Lega possa contestare la legittimità dell’Assemblea odierna, che avrebbe potuto svolgersi con le nuove percentuali elettorali, crea ulteriore incertezza. Finora, è stato presentato solo un ricorso in via cautelativa, e il destino dell’Assemblea dipenderà dall’accoglimento delle istanze della Serie A.

Gravina sotto pressione

Nel mezzo di queste tensioni, Gravina, indagato dalla Procura di Roma per autoriciclaggio in un’inchiesta sui libri antichi, si trova sotto i riflettori della stampa, che mette in dubbio la sua imparzialità. Nonostante ciò, Gravina appare fermo nella sua determinazione a portare avanti la sua proposta, convinto di aver agito nel migliore dei modi per rispettare tutte le componenti del sistema calcistico nazionale. La giornata di oggi si preannuncia quindi decisiva per il futuro dei rapporti tra la Figc e la Serie A, con implicazioni che potrebbero avere un impatto duraturo sul calcio italiano. Il dibattito continua, e mentre si cerca una soluzione, resta evidente che il dialogo e la collaborazione siano essenziali per superare le attuali divisioni e garantire un funzionamento più armonioso delle istituzioni calcistiche italiane.

Stefano Cerulli

Stefano è un appassionato di sport e redattore sportivo con una carriera che riflette il suo profondo amore per il calcio e l'atletica. Nato a Milano nel 1985, ha nutrito fin da giovane una passione innata per lo sport, alimentata dalle domeniche passate sugli spalti dello stadio San Siro e dalle interminabili ore di allenamento sulle piste d'atletica locali. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Milano, Stefano ha iniziato la sua carriera nel mondo del giornalismo sportivo. I suoi primi articoli, pubblicati su riviste minori, hanno subito messo in luce la sua abilità nel raccontare con vividezza e competenza le vicende sportive, catturando l'attenzione di un pubblico sempre più vasto. Stefano è noto per il suo stile di scrittura coinvolgente, capace di trasmettere non solo i fatti ma anche le emozioni e la tensione che caratterizzano ogni evento sportivo. La sua capacità di analisi e la profonda conoscenza tecnica dei diversi sport gli permettono di offrire ai lettori articoli di grande qualità, che spaziano dalle cronache più avvincenti alle analisi tattiche più approfondite. Oltre alla sua attività di redattore, è anche un promotore attivo dello sport giovanile. Dedica il suo tempo libero a organizzare eventi e workshop per giovani atleti, con l'obiettivo di trasmettere loro i valori dello sport e l'importanza della corretta informazione sportiva. Sempre aggiornato sulle ultime novità del mondo sportivo, Stefano continua a essere una voce rispettata e autorevole nel giornalismo sportivo italiano, rappresentando un punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio e atletica.

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