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Segreti e paure: il tabù gay nel tennis tra il barone e hitler

La storia del tennis è costellata di eventi straordinari e figure iconiche, ma è anche segnata da ombre e tabù che hanno influenzato il cammino di molti atleti. Un esempio emblematico è quello di Gottfried Von Cramm, un tennista tedesco di straordinario talento, che nel 1937 si trovò al centro di un dramma personale e politico che avrebbe cambiato per sempre la sua vita. La sua vicenda rappresenta le difficoltà che hanno affrontato gli sportivi gay, un tema che continua a risuonare nel tennis contemporaneo.

la carriera di von cramm e l’ombra del regime nazista

Von Cramm era un campione rispettato, ma la sua carriera subì un duro colpo dopo aver perso una semifinale di Coppa Davis contro l’americano Donald Budge. Fu chiamato al cospetto di Adolf Hitler, il cui messaggio era chiaro: vincere per la Germania, altrimenti il suo futuro nel tennis sarebbe stato compromesso. La sconfitta non fu solo un passo falso sportivo; segnò l’inizio della sua persecuzione. Il regime nazista, in cerca di un modo per screditarlo, scoprì una relazione omosessuale con un ebreo, Manasse Herbst. Questo divenne il pretesto per emarginare Von Cramm, costringendolo a fronteggiare ostracismo e reclusione.

Questa vicenda non solo mette in luce la brutalità del regime nazista, ma evidenzia anche la stigmatizzazione dell’omosessualità in un’epoca in cui essere gay significava essere perseguitati. La storia di Von Cramm è un monito del passato e un punto di riferimento per comprendere l’evoluzione della percezione dell’omosessualità nello sport, in particolare nel tennis.

il coraggio di joao lucas reis da silva

Quasi novant’anni dopo, il tennista brasiliano Joao Lucas Reis da Silva ha infranto un tabù simile. Nel dicembre 2024, ha postato una foto su Instagram con il suo partner, un attore, accompagnata da una dichiarazione d’amore. Questo gesto ha scosso il mondo del tennis, segnando un momento storico: per la prima volta, un tennista in attività ha dichiarato apertamente la propria omosessualità. Questo atto di coraggio ha fatto eco in tutto il circuito, dimostrando che, sebbene ci sia ancora molto da fare, i tempi stanno cambiando.

altre storie di atleti gay nel tennis

La storia del tennis gay non si limita a Von Cramm e Reis da Silva. Altri atleti, come Bill Tilden, che ha dominato il tennis negli anni ’20, hanno affrontato il giudizio dell’opinione pubblica a causa della loro vita personale. Tilden, nonostante il suo talento, è stato stigmatizzato e perseguitato, subendo un arresto per rapporti con minorenni. La sua esperienza dimostra come il successo sportivo possa essere oscurato dai pregiudizi.

Inoltre, Francisco Rodriguez, un ex tennista paraguaiano, ha parlato delle difficoltà che molti atleti gay affrontano nel circuito. Ecco alcune delle sue dichiarazioni:

  1. “Se un tennista gay chiede di allenarsi a un altro giocatore, gli viene risposto: ‘No, grazie. Non voglio che il mio nome sia associato al tuo.’”
  2. Brian Vahaly, ex numero 64 del ranking ATP, ha raccontato come le espressioni omofobe fossero comuni nel circuito e come temesse per la sua carriera se avesse fatto coming out.

La situazione di Marcel Reboul è particolarmente interessante. Reboul, numero 54 del mondo nel doppio, ha pubblicato una foto con il suo partner, solo per rimuoverla poco dopo. La sua esitazione riflette le pressioni e le paure che molti atleti sentono, nonostante i progressi verso l’accettazione. “La gente può parlare, la gente può giudicare, ma io continuerò ad essere me stesso”, ha affermato, dimostrando il conflitto tra la sua identità e le aspettative sociali.

Alcuni tennisti, come Roger Federer e Taylor Fritz, hanno espresso posizioni più aperte sull’argomento, affermando che un giocatore gay sarebbe accettato nel circuito. Tuttavia, la realtà è che il 75% dei giocatori ha sentito espressioni omofobe rivolte a un atleta in campo, dimostrando che, nonostante i cambiamenti, il pregiudizio persiste.

Il tennis, un tempo considerato uno sport signorile, deve ancora affrontare le sue ombre e i suoi tabù. La storia di Von Cramm e il recente coming out di Reis da Silva mostrano quanto sia importante continuare a lottare per l’accettazione e la visibilità degli atleti LGBTQ+. Solo così si potrà realmente superare il muro del silenzio e dell’ignoranza che ha caratterizzato il mondo dello sport per troppo tempo. Se i tennisti di oggi possono finalmente vivere la loro verità, è grazie ai sacrifici e alle battaglie di coloro che li hanno preceduti.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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