Un’aggettivo che riassume perfettamente l’essenza della Red Bull RB20 è “controversa”. Questa monoposto ha affrontato una stagione caratterizzata da prestazioni altalenanti, spiazzando le aspettative iniziali che la vedevano come la naturale evoluzione della straordinaria RB19, capace di conquistare 21 vittorie su 22 gare nella stagione precedente. La RB20, infatti, non si è limitata a essere una semplice evoluzione del modello precedente, ma ha portato avanti un concetto aerodinamico estremizzato, con un design innovativo e un impianto di raffreddamento radicalmente riprogettato.
Dalla sua presentazione a Milton Keynes, la RB20 ha colpito per il suo packaging estremo e per le dimensioni ridotte della sua meccanica. Tuttavia, le prime gare della stagione hanno rivelato che, sebbene inizialmente sembrasse in grado di dominare, a partire dal Gran Premio di Miami le prestazioni della monoposto si sono rivelate meno incisive del previsto. Questo ha destato preoccupazione tra i tifosi e gli esperti, che temevano che il 2024 potesse trasformarsi in un’altra annata dominata dalla Red Bull.
Innovazioni e sfide della RB20
Uno degli aspetti più innovativi della RB20 è il suo sistema di raffreddamento, suddiviso su quattro livelli. Questa configurazione ha permesso un design delle fiancate che ha incrementato la sezione del canale tra il bordo inferiore e il fondo della vettura, massimizzando il carico aerodinamico generato dall’effetto suolo. Tuttavia, nonostante le promesse iniziali, la gestione della dinamica del veicolo è stata progressivamente più problematica, portando a un sottosterzo cronico che ha influito negativamente sulle prestazioni in pista. Questo problema ha avuto un impatto significativo, culminando in un digiuno di vittorie che è durato dieci gare, dal Gran Premio d’Austria a quello del Messico, fino a quando la vittoria in Brasile, favorita dalle condizioni climatiche avverse, ha permesso a Max Verstappen di tornare sul gradino più alto del podio.
Confronto con la concorrenza
Un confronto con la Ferrari, che ha saputo recuperare rapidamente competitività con la sua SF-24, mette ulteriormente in luce le difficoltà della RB20. La Scuderia di Maranello, dopo aver introdotto un pacchetto aerodinamico a Barcellona, ha dimostrato di saper adattarsi e migliorare le proprie performance in tempi relativamente brevi. Al contrario, la Red Bull sembra essere rimasta insensibile agli interventi correttivi, e i tecnici del team, guidati da Pierre Wache, hanno avuto difficoltà a trovare soluzioni efficaci per migliorare la situazione.
Le limitazioni del budget cap
A Milton Keynes, la giustificazione principale per la mancanza di progressi è stata il budget cap e le limitazioni sulle risorse aerodinamiche. Tuttavia, sembra evidente che la scarsa possibilità di sviluppo della RB20 derivi in gran parte dalle scelte progettuali iniziali. Non solo gli ingegneri hanno avuto difficoltà a identificare correttivi efficaci, ma anche le risorse a disposizione, come le ore in galleria del vento e nel calcolo fluidodinamico computazionale (CFD), sono state in parte consumate dalla necessità di sviluppare una carrozzeria completamente ridisegnata, introdotta a partire dal Gran Premio di Ungheria.
Questa modifica, sebbene mirasse a migliorare lo scambio termico dell’impianto di raffreddamento, ha portato a una serie di sfide che la Red Bull non si aspettava. L’adozione di questo nuovo design non è stata limitata solo alle gare estive, ma ha continuato a influenzare le prestazioni in pista anche in eventi successivi, come il Gran Premio di Las Vegas. Inoltre, l’affidabilità della power unit Honda ha rappresentato un ulteriore ostacolo, con Verstappen costretto a utilizzare più unità di quelle consentite, subendo penalizzazioni che hanno drenato energie e risorse durante la stagione.
Nonostante le difficoltà, la RB20 ha comunque permesso a Verstappen di conquistare otto vittorie, consolidando una significativa ipoteca sul titolo piloti. Tuttavia, è innegabile che la monoposto abbia raggiunto un punto di stallo nel suo sviluppo. Le aspettative iniziali sono state deluse e il team dovrà lavorare sodo per garantire che la RB21 del 2025 non ripeta gli stessi errori. In questo contesto, sarà fondamentale per la Red Bull rivedere le sue strategie e approcci progettuali, per tornare a essere la forza dominante della Formula 1.