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Scooter sharing: tutto quello che c’è da sapere su costi e operatori

Negli ultimi anni, il fenomeno dello scooter sharing ha preso piede in molte città italiane, diventando una soluzione sempre più popolare per la mobilità urbana. Con la crescente attenzione verso la sostenibilità e la riduzione del traffico, questo servizio si presenta come un’alternativa efficace e conveniente per gli spostamenti quotidiani. Nel 2023, il settore della sharing mobility in Italia ha registrato un fatturato complessivo di 178 milioni di euro, segnando un leggero incremento rispetto all’anno precedente. Questi dati emergono dall’ottavo rapporto nazionale sulla mobilità condivisa, presentato durante l’Intermobility Future Ways, un forum dedicato al tema della mobilità sostenibile tenutosi a Rimini.

La flotta italiana di veicoli per la mobilità condivisa conta ben 81.000 mezzi, di cui l’86% è composto da monopattini e biciclette, mentre il restante 14% è suddiviso tra auto e scooter. La predominanza dei mezzi a due ruote non sorprende, considerando il contesto urbano in cui vengono utilizzati e la crescente domanda di modalità di trasporto a zero emissioni, che oggi raggiunge il 95% del totale. Tuttavia, il settore degli scooter ha mostrato segni di contrazione: il numero di servizi attivi è sceso da 22 a 10 tra il 2022 e il 2023, e il numero di veicoli disponibili è diminuito di oltre la metà all’inizio del 2024.

Come funziona lo scooter sharing

In questo scenario, l’operatore internazionale Cooltra ha assunto un ruolo di leadership, controllando il 90% della flotta di scooter attiva in Italia ad aprile 2024, in netto aumento rispetto al 31% del 2022. Nonostante il calo degli operatori e dei veicoli, i noleggi effettuati nel 2023 hanno raggiunto un record di 4,5 milioni, evidenziando un crescente interesse per questo servizio.

Il concetto di scooter sharing è simile a quello del car sharing: gli utenti possono noleggiare uno scooter per un periodo di tempo limitato e restituirlo una volta terminato l’uso. Gli operatori si concentrano principalmente nelle grandi città, dove la domanda è più alta. Oltre a Cooltra, altri nomi noti nel settore includono MiMoto, GoSharing, GoVolt e Scooterino. Quest’ultimo è particolarmente innovativo, proponendo un servizio che connette i conducenti di scooter disponibili con quelli in cerca di un passaggio, simile a un “Blablacar” delle due ruote, ma attualmente operativo solo a Roma.

Costi e tariffe dello scooter sharing

Per utilizzare il servizio, gli utenti devono innanzitutto registrarsi online creando un account con l’operatore scelto. Una volta completata la registrazione, l’utilizzo è molto intuitivo: basta aprire l’app, selezionare lo scooter desiderato, prenotarlo e salire in sella. Al termine del noleggio, la chiusura della corsa avviene anch’essa tramite l’applicazione, rendendo il processo completamente digitale e veloce.

Ma quanto costa utilizzare uno scooter in sharing? Prendiamo come esempio Cooltra, che offre uno scooter Askoll a Roma, Milano e Torino. Gli utenti pagano solo per il tempo effettivo di utilizzo, con un costo di 0,26 euro al minuto. Tuttavia, per incentivare un uso prolungato, Cooltra propone pacchetti che permettono di risparmiare:

  1. Crediti da 15 euro
  2. Crediti da 30 euro
  3. Crediti da 60 euro
  4. Crediti da 120 euro

Inoltre, esistono pass illimitati per circolare liberamente per 8, 24 o 48 ore, offrendo così massima flessibilità agli utenti.

La diffusione dello scooter sharing

Altri operatori presentano tariffe e offerte diverse, ma in generale, lo scooter sharing si configura come un’opzione economica rispetto all’uso di auto private o taxi, soprattutto in contesti urbani dove il parcheggio è limitato e i costi del carburante possono incidere significativamente sul bilancio mensile.

La diffusione dello scooter sharing è in crescita, non solo nelle metropoli italiane, ma anche in altre città europee e mondiali, dove la necessità di soluzioni di mobilità sostenibile è sempre più pressante. Questo servizio non solo contribuisce a ridurre l’inquinamento atmosferico, ma offre anche una risposta concreta alla congestione del traffico nelle aree urbane. La combinazione di praticità, convenienza e sostenibilità rende lo scooter sharing una scelta interessante per chi vive o lavora in città.

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