La situazione di scontro tra la FIGC e la Lega Serie A si fa sempre più complessa e tesa. Gabriele Gravina, presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, ha deciso di andare avanti per la sua strada, depositando una proposta di modifica dello Statuto federale che sarà oggetto di votazione in Assemblea. Questa scelta è stata presa nonostante le richieste di modifica avanzate dalla Lega Serie A, che aveva espresso preoccupazioni riguardo alla rappresentatività e all’autonomia nelle decisioni.
Il dissidio tra FIGC e Lega Serie A
Il punto centrale del dissidio riguarda due aspetti principali: la rappresentatività dei consiglieri e l’autonomia decisionale della Serie A rispetto alle norme federali. Secondo l’emendamento Mulè, la Lega Serie A ritiene che sia necessario avere una maggiore rappresentanza tra i professionisti, sottolineando che quattro consiglieri non sono sufficienti. Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, ha ribadito questa necessità, evidenziando l’importanza di avere una maggioranza che possa realmente influenzare le decisioni.
La proposta di Gravina e le sue implicazioni
La proposta di Gravina, presentata senza modifiche, riconosce alle Leghe la piena autonomia nell’organizzazione delle proprie competizioni, ma con il coordinamento del Consiglio Federale. Inoltre, stabilisce che la Serie A ha diritto d’intesa sull’approvazione delle norme federali che la riguardano esclusivamente. Tuttavia, in caso di conflitto tra FIGC e Lega, se non si trova un accordo, prevale il regolamento esistente. Questo implica che la FIGC non potrà modificare nulla senza il consenso della Serie A, ma lo stesso vale per la Lega, rendendo difficile l’avvio di riforme desiderate dal massimo campionato.
Le richieste dei club di Serie A
I club di Serie A, pur con alcune divergenze interne, hanno chiesto un intervento su questi punti. Casini ha più volte sollecitato modifiche, anche tramite una recente comunicazione con la Federazione. Sebbene non si discuta del quinto consigliere come mossa politica per dimostrare cooperazione, si insiste sulla necessità di riconoscere alla Serie A un parere vincolante. Gravina, tuttavia, ha risposto a Casini con una lettera, sottolineando di aver già fatto quanto richiesto, ma la Lega ritiene che la proposta non garantisca una reale autonomia.
Le contromosse della Lega Serie A
In questo contesto, la Serie A non sembra intenzionata a cedere. È stata convocata un’ulteriore Assemblea di Lega per discutere le contromosse. Tra le possibilità, vi è la formulazione di una controproposta che includa un numero maggiore di consiglieri e un incremento del peso elettorale, oltre a un quadro normativo che assicuri una vera autonomia al massimo campionato. Aurelio De Laurentiis, in un comunicato, ha ribadito l’importanza della Serie A nel sistema federale, sottolineando il contributo economico significativo che fornisce tramite la mutualità, pari al 10% dei suoi introiti dai diritti audiovisivi, e il suo ruolo nelle entrate fiscali dello Stato dallo sport.
L’azione legale della Lega Serie A
Oltre alla discussione interna, la Lega Serie A ha deciso di presentare ricorso al Tribunale FIGC contro la legittimità dell’Assemblea prevista, sostenendo che avrebbe dovuto svolgersi con i nuovi pesi elettorali della legge. Questa azione è vista come una forma di tutela nel caso in cui le sue richieste venissero ignorate. È possibile che, se le istanze non verranno accolte, si possa arrivare a una denuncia contro la FIGC per mancata applicazione della legge.
Conclusioni sulla complessa vicenda istituzionale
La situazione è in continua evoluzione e il clima è teso. La parola fine sembra ancora lontana, con entrambe le parti decise a far valere le proprie posizioni. La Serie A è determinata a ottenere maggiore autonomia e rappresentatività, mentre la FIGC cerca di mantenere un equilibrio tra le diverse componenti del calcio italiano. Le prossime settimane saranno cruciali per capire come si risolverà questa complessa vicenda istituzionale.
