Durante un panel al festival di Atreju, Paolo Scaroni, presidente del Milan, ha messo in luce una questione cruciale riguardante la pirateria audiovisiva in Italia. Ha affermato che il nostro Paese possiede una delle legislazioni più avanzate in Europa contro questo fenomeno, ma ha anche sottolineato un problema fondamentale: la legge, pur essendo valida, non viene applicata come dovrebbe. Questa situazione ha portato a un aumento preoccupante della pirateria, che continua a danneggiare l’industria del calcio e, più in generale, il settore dell’intrattenimento.
Secondo Scaroni, avere una legge efficace ma non applicata è un controsenso. La sua richiesta alla magistratura e alla Guardia di Finanza è chiara: è necessario intervenire e far rispettare le normative esistenti. Questa situazione è particolarmente critica perché, sebbene l’Italia abbia sviluppato un quadro normativo significativo, la mancanza di applicazione crea un vuoto che permette alla pirateria di prosperare.
cosa significa pirateria oggi
Ma cosa significa realmente “pirateria” nel contesto attuale? Si tratta di un fenomeno che ha assunto diverse forme, tra cui:
- Trasmissioni non autorizzate di eventi sportivi.
- Piattaforme di streaming illegali.
- Abbonamenti pirata.
Secondo le stime, circa 4 milioni di italiani ricorrono a forme di abbonamento alla pirateria, il che rappresenta un’enorme perdita di ricavi per le aziende legittime, come DAZN e altre emittenti. Questo non solo danneggia i diritti dei proprietari dei contenuti, ma mette anche a rischio gli investimenti nelle squadre di calcio e nelle produzioni audiovisive.
il tema della pubblicità delle scommesse
Scaroni ha anche affrontato un tema correlato: la pubblicità delle scommesse nel calcio. Ha evidenziato come l’Italia sia l’unico Paese in Europa a vietare questi tipi di spot, una decisione che risale al cosiddetto “decreto dignità”. Questo divieto ha un costo significativo, stimato in almeno 100 milioni di euro. Scaroni ha sollevato interrogativi sul perché l’industria del calcio non possa beneficiare delle entrate generate dalle scommesse, sottolineando che il divieto non solo impatta negativamente le finanze dei club, ma potrebbe anche contribuire a una maggiore regolamentazione e trasparenza nel settore delle scommesse.
il ruolo della tecnologia nella lotta contro la pirateria
Il CEO di DAZN, Stefano Azzi, ha condiviso le preoccupazioni di Scaroni, sottolineando che il futuro del calcio dipende dalla capacità di aumentare i ricavi e combattere la pirateria. Azzi ha ribadito che, nonostante l’ottima legislazione esistente, è fondamentale rivolgersi anche al “cliente finale”, ovvero a quegli utenti che si avvalgono di servizi pirata. Senza un’adeguata azione di contrasto, il fenomeno della pirateria rischia di diventare sempre più radicato, minacciando non solo i ricavi, ma anche la qualità dei servizi offerti agli appassionati di sport.
Un altro aspetto da considerare è il ruolo della tecnologia nella lotta contro la pirateria. Con l’avvento delle nuove tecnologie e delle piattaforme di streaming, è diventato più facile per gli utenti accedere a contenuti illegalmente. È quindi essenziale che le autorità competenti si dotino di strumenti e risorse adeguate per monitorare e intervenire contro le attività illecite. Inoltre, è fondamentale sensibilizzare il pubblico riguardo ai rischi legati alla pirateria, non solo dal punto di vista legale, ma anche in termini di sicurezza informatica e privacy.
La situazione attuale richiede quindi un’azione coordinata tra le istituzioni, le aziende e la società civile. Solo attraverso una strategia integrata sarà possibile ridurre drasticamente l’incidenza della pirateria e garantire un futuro sostenibile per l’industria del calcio e dell’intrattenimento in generale. Le leggi esistono, ma senza un’applicazione efficace, il rischio è quello di vedere un settore importante come quello calcistico ridotto a una mera ombra di ciò che potrebbe essere.
In sintesi, le parole di Scaroni e Azzi evidenziano una problematica che merita attenzione e intervento immediato. L’Italia ha il potenziale per emergere come un leader nella lotta contro la pirateria, ma questo richiede un impegno collettivo e una determinazione a far rispettare le leggi già in vigore. La sfida è grande, ma le opportunità di miglioramento sono altrettanto significative.