Nel mondo del calcio, la questione dell’uniformità nei giudizi arbitrali è un tema caldo e ricorrente. A far esplodere nuovamente la polemica è stato il direttore sportivo della Lazio, Angelo Fabiani, che ha espresso il suo disappunto dopo la partita Juventus-Lazio. Fabiani ha puntato il dito su un episodio controverso che ha visto protagonista Douglas Luiz, centrocampista avversario: “Douglas Luiz poco prima che prendiamo gol dà un pugno a Patric ma lì il Var non è intervenuto. Lo stesso giocatore poi è entrato con il piede a martello su Rovella, e anche lì non è intervenuto, cosa che invece ha fatto sull’episodio dell’espulsione”.
L’uso del VAR sotto accusa
L’uso del VAR, introdotto per ridurre gli errori arbitrali e aumentare la giustizia nelle decisioni sul campo, è spesso al centro delle discussioni tra tifosi, dirigenti e addetti ai lavori. Secondo Fabiani, il VAR non è stato utilizzato in maniera coerente durante la partita, sollevando dubbi sulla sua efficacia: “Questa Var a cosa serve? Se serve a qualcosa, dovrebbe essere utile per tutti gli episodi mentre a volte sembra che vada a senso unico”. Il dirigente biancoceleste ha sottolineato che il problema non riguarda solo la Lazio, ma l’intero movimento calcistico, che rischia di perdere credibilità se non viene garantita un’uniformità di giudizio.
Critiche alle decisioni arbitrali
Fabiani ha proseguito criticando la mancanza di intervento su comportamenti violenti in campo, facendo riferimento a episodi recenti in cui decisioni simili sono state trattate in modo diverso: “Non si capisce perché non si sanziona una condotta violenta. Se due settimane fa valutano che Tavares a Firenze va sulla caviglia dell’avversario e ci danno rigore contro, perché oggi questo Douglas Luiz non viene sanzionato? Rocchi deve mettere a posto questa situazione, non per la Lazio ma per il movimento calcistico tutto”.
La percezione dell’incoerenza
L’insoddisfazione del dirigente laziale riflette un sentimento ampiamente diffuso tra molti club e tifosi, che spesso percepiscono un’incoerenza nelle decisioni arbitrali, specialmente quando si tratta di episodi rivisti al VAR. Questa tecnologia, introdotta con la speranza di eliminare gli errori chiari e ovvi, spesso finisce per alimentare nuove controversie quando la sua applicazione non sembra seguire uno standard uniforme.
L’importanza dell’uniformità nei giudizi
Il tema dell’uniformità nei giudizi arbitrali è cruciale per la credibilità del calcio. Il VAR è stato concepito come uno strumento per supportare gli arbitri, riducendo la pressione su di loro e aumentando la trasparenza delle decisioni. Tuttavia, quando il suo utilizzo risulta selettivo o incoerente, può minare la fiducia di club e tifosi nel sistema. La chiamata di Fabiani a una maggiore uniformità non è solo una questione di giustizia per la Lazio, ma una richiesta che risuona in tutto il panorama calcistico.
La necessità di linee guida chiare
Questo tipo di polemiche mette in evidenza la complessità dell’utilizzo del VAR e la necessità di linee guida chiare e condivise. L’obiettivo deve essere quello di garantire che ogni episodio venga valutato con lo stesso metro di giudizio, indipendentemente dalla squadra coinvolta. Solo così si potrà preservare l’integrità del gioco e la fiducia di tutti gli attori coinvolti.
Un grido d’allarme per il sistema
La pressione su chi gestisce il sistema arbitrale è elevata, e le aspettative sono che vengano intraprese azioni concrete per migliorare la situazione. Le parole di Fabiani rappresentano un grido d’allarme che richiama l’attenzione su un problema sistemico, che richiede interventi non solo a livello di singoli episodi, ma anche di sistema e formazione per gli arbitri e gli operatori del VAR.
La questione fondamentale per il futuro del calcio
In definitiva, la richiesta di uniformità e trasparenza non riguarda solo l’episodio specifico di Juventus-Lazio, ma è una questione fondamentale per il futuro del calcio. Garantire decisioni eque e uniformi è essenziale per mantenere la passione e il rispetto verso uno sport che coinvolge milioni di persone in tutto il mondo.