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Santolino trionfa nella terza tappa della dakar con una prestazione da incorniciare

La Dakar è uno dei rally più prestigiosi e impegnativi al mondo, capace di regalare emozioni e colpi di scena a tutti gli appassionati di motorsport. Nella terza tappa di quest’anno, che si è svolta in Arabia Saudita, il motociclista spagnolo Lorenzo Santolino ha conquistato la sua prima vittoria di tappa dopo sette partecipazioni. Sulla sua Sherco, Santolino ha completato il percorso di 327 chilometri tra Bisha e Al Henakiyah in un tempo di 3 ore, 44 minuti e 34 secondi, un risultato che segna un importante traguardo nella sua carriera.

La tappa, inizialmente programmata per una distanza maggiore, è stata accorciata di un quarto dagli organizzatori a causa delle previsioni di pioggia nella regione. Questa decisione, presa per garantire la sicurezza dei partecipanti, non ha comunque impedito a Santolino di esprimere al meglio le sue capacità, dimostrando una grande padronanza della moto e delle tecniche di navigazione, cruciali in un rally così complesso. La vittoria è stata accolta con entusiasmo, non solo dallo spagnolo, ma anche dai suoi fan e dal team, che vedono in questa performance un segnale di crescita e determinazione.

Il podio della tappa

Il podio della tappa è stato completato da due motociclisti americani, Ricky Brabec e Skyler Howes, entrambi su moto Honda, che hanno tagliato il traguardo con un ritardo di circa 4 minuti rispetto a Santolino. Questa tappa ha visto quindi un’ottima prestazione da parte degli americani, che continuano a dimostrare di essere competitivi in questa edizione della Dakar.

Nonostante la vittoria di Santolino, la classifica generale è ancora dominata dall’australiano Daniel Sanders, in sella a una KTM. Sanders ha collezionato tre vittorie di tappa consecutive, consolidando la sua posizione di leader nella classifica generale provvisoria. Seguono Skyler Howes e Ross Branch, un motociclista del Botswana che guida una Hero, a testimonianza della varietà e della competitività delle moto in gara. La lotta per il titolo si preannuncia agguerrita, con diversi piloti che possono ancora ambire a un risultato di prestigio.

Sorprese nel settore delle quattro ruote

Oltre ai motociclisti, anche il settore delle quattro ruote ha riservato sorprese. Il sudafricano Saood Variawa ha vinto la tappa automobilistica, diventando il più giovane vincitore di una tappa nella storia della Dakar a soli 19 anni. Variawa ha guidato una Toyota, portando a casa un risultato straordinario che segna un momento significativo per il giovane pilota e per il suo team. La classifica generale delle auto vede al comando Henk Lategan, anch’egli sudafricano e sempre su Toyota, che mantiene un vantaggio di 7 minuti e 17 secondi sul qatarino Nasser Al Attiyah, in gara con una Dacia. Mattias Ekström, lo svedese che corre su Ford, segue in terza posizione, a 9 minuti e 34 secondi dal leader.

La Dakar è un evento che non si limita a essere una semplice competizione di velocità; è un test di resistenza, abilità e strategia, che richiede ai partecipanti di affrontare condizioni ambientali estreme e percorsi impegnativi. Ogni tappa racconta una storia di sfide e successi, di cadute e ripartenze, di sogni che si avverano e di altri che svaniscono. I piloti devono essere pronti a tutto, e spesso la loro capacità di adattarsi e reagire alle avversità fa la differenza tra il successo e il fallimento.

Con il proseguire del rally, l’attenzione è rivolta a ciò che ci riserveranno le prossime tappe. Gli appassionati seguono con trepidazione ogni aggiornamento, curiosi di scoprire chi avrà la meglio in questo affascinante mondo di motori, sabbia e adrenalina. La Dakar non è solo una gara; è un’avventura che unisce persone da tutto il mondo, tutte accomunate dalla passione per i motori e dal desiderio di superare i propri limiti. Con Santolino in cima alle notizie della terza tappa, l’attesa cresce per le prossime sfide che metteranno alla prova i migliori piloti del pianeta.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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