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Sacchi svela: ‘A 78 anni, la panchina non è per me’

Arrigo Sacchi, uno dei più celebrati allenatori della storia del calcio italiano, ha recentemente rilasciato un’intervista esclusiva a Gazzetta.it, nella quale ha smentito con decisione le voci che lo vorrebbero di nuovo in panchina. A 78 anni, Sacchi ha dedicato la sua vita al calcio, ma ora considera il ritorno in un ruolo attivo come un’idea irrealistica. “State scherzando? Al calcio ho dato tutta la mia vita, ma adesso, a settantotto anni, come posso pensare di tornare in panchina? Non sono mica matto”, ha dichiarato senza mezzi termini.

Il malinteso che ha scatenato queste illazioni sembra provenire da un semplice messaggio che Sacchi ha inviato a Adriano Galliani, attuale amministratore delegato del Monza. “Ho semplicemente mandato un messaggio a Galliani nel quale gli ho detto che, se avesse bisogno di un aiuto per il Monza, io sarei disponibile. Ma non certo per fare l’allenatore”, ha precisato. Sacchi ha voluto chiarire il suo ruolo attuale e la sua gratitudine verso figure chiave come Galliani e Silvio Berlusconi, che hanno avuto un impatto significativo sulla sua carriera.

La filosofia di gioco di Sacchi

Sacchi è noto per il suo approccio innovativo al gioco del calcio, e la sua filosofia ha influenzato generazioni di allenatori e giocatori. Con il Milan, ha conquistato successi inimmaginabili, inclusi due titoli di campione d’Europa e uno di campione d’Italia. “Io sono riconoscente a Galliani, come al presidente Berlusconi, per tutto quello che hanno fatto per me”, ha aggiunto Sacchi, sottolineando l’importanza dei legami personali e professionali nel mondo del calcio.

Un amore per il calcio che non svanisce

Nonostante il suo ritiro dalla panchina, Sacchi continua a mantenere una presenza attiva nel mondo del calcio. “Ho tanti contatti con allenatori e dirigenti, il calcio lo vivo ancora, lo osservo, lo studio e ne scrivo per la Gazzetta”, ha dichiarato. La sua passione per il gioco è evidente:

  1. Riceve telefonate dal Brasile, dall’Argentina o dalla Spagna per commenti su partite.
  2. Viene consultato per giudizi su giocatori e situazioni di gioco.

“Pensate che spesso ricevo telefonate dal Brasile, dall’Argentina o dalla Spagna dove mi chiedono commenti su questa o su quella partita, giudizi su questo o su quel giocatore. Io sono ‘malato’ di calcio, lo sapete: ho dato tutto me stesso a questo sport e, se potessi, farei qualsiasi cosa per migliorarlo”.

Sacchi ha anche condiviso il suo pensiero sulla situazione attuale del calcio, affermando che esistono allenatori anche più bravi di lui, citando in particolare Carlo Ancelotti e Pep Guardiola. “Ne esistono di più bravi, credetemi”, ha affermato con umiltà.

Riflessioni sul passato e sul futuro

La mentalità vincente di Sacchi ha sempre ruotato attorno all’idea di squadra e alla costruzione di un ambiente sano e collaborativo, elementi che considera fondamentali per il successo. Ha sempre sostenuto che un buon allenatore deve essere in grado di trasmettere valori oltre alle abilità tecniche, e questa filosofia ha dato vita a squadre che hanno lasciato un’impronta indelebile nel cuore dei tifosi.

L’ultima esperienza di Sacchi in panchina risale al 2001, quando ha allenato il Parma. Da allora, ha scelto di non tornare più a dirigere una squadra, una decisione che ha preso con serietà e riflessione. “L’ultima volta è stato al Parma nel 2001, e poi ho detto basta”, ha spiegato, evidenziando la sua volontà di non forzare un ritorno che non sentirebbe autentico.

In un mondo del calcio che evolve continuamente, Sacchi rimane una figura di riferimento, non solo per le sue vittorie, ma anche per la sua visione del gioco. Il suo amore per il calcio è palpabile e continua a influenzare le nuove generazioni. Anche se non tornerà in panchina, il suo impegno nel migliorare il gioco e nel condividere la sua saggezza rimane una parte importante della sua vita. “Ecco perché sarò sempre grato a Berlusconi e a Galliani, ed ecco perché ho mandato quel messaggio a Galliani dicendomi disponibile, se mai ne avesse bisogno, a dargli una mano in qualità di consulente”, ha concluso, ribadendo il suo desiderio di rimanere coinvolto nel mondo del calcio, ma senza la responsabilità di un ruolo da allenatore.

Luisa Marcelli

Luisa è una redattrice sportiva appassionata di tutto ciò che produce un rombo di motore. Nel corso degli anni, Luisa ha maturato un'esperienza significativa lavorando per alcune delle testate più prestigiose nel campo dell'automobilismo e delle moto, coprendo eventi nazionali e internazionali che spaziano dalla Formula 1 al MotoGP, fino alle rally e alle competizioni di auto storiche. Grazie alla sua conoscenza approfondita della tecnica, della storia e delle innovazioni del mondo motoristico, è diventata un punto di riferimento per gli appassionati, sempre pronta a condividere insights unici e approfondimenti coinvolgenti. Oltre al suo lavoro di redazione, Luisa ama partecipare a incontri e conferenze del settore, dove apprezza discutere delle ultime tendenze e tecnologie con esperti e appassionati. Nel suo tempo libero, si dedica alla guida sportiva e alla scoperta di nuovi tracciati, perché per lei il motore non è solo lavoro ma una vera e propria vocazione. In Wigglesport, Luisa porta tutta la sua esperienza e passione, offrendo ai lettori articoli che combinano analisi tecnica e narrazione avvincente, il tutto condito dalla sua inesauribile energia e curiosità. Per chi condivide la sua passione o desidera avvicinarsi al fantastico mondo dei motori, Luisa Marcelli è la voce giusta da seguire.

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