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Rugby: Quesada avverte, la difesa georgiana è una sfida da non sottovalutare

La sfida contro la Georgia

Il rugby italiano si prepara a una sfida importante, quella contro la Georgia, nel contesto delle Autumn Nations Series. Gonzalo Quesada, il commissario tecnico della Nazionale italiana, ha parlato della partita in arrivo, evidenziando la crescente forza della squadra georgiana e la necessità di mantenere alta la concentrazione.

Da quando la Georgia ha battuto l’Italia a Batumi nel 2022, l’attenzione si è spostata su come la squadra georgiana stia evolvendo nel panorama internazionale del rugby. Quesada ha commentato che, sebbene la sconfitta di Batumi sia stata un momento difficile, non può essere considerata una vergogna. Al contrario, la Georgia sta dimostrando di avere una passione e un impegno straordinari nel rugby, e questi fattori li rendono un avversario temibile. “Ho sentito tanto parlare della sconfitta di Batumi, ma non la vedo come una vergogna. La Georgia sta crescendo, hanno una passione incredibile”, ha affermato Quesada.

La forza della Georgia

La Georgia è conosciuta per il suo stile di gioco fisico e per avere una delle difese più solide del rugby mondiale. Quesada ha sottolineato che la squadra georgiana ha messo in difficoltà anche gli All Blacks XV, la seconda selezione della Nuova Zelanda. Questo è un chiaro segnale della loro forza e della loro capacità di competere a livelli elevati. “Hanno una difesa molto forte, dovremo restare concentrati”, ha avvertito il tecnico, indicando che la preparazione mentale e fisica sarà cruciale per affrontare questa sfida.

Modifiche nella formazione

A livello di formazione, Quesada ha deciso di apportare diverse modifiche alla squadra che ha affrontato i Pumas. “Abbiamo cambiato otto su 15 dei giocatori”, ha rivelato. Questa decisione è stata presa per garantire freschezza e qualità in campo, con l’obiettivo di mantenere un’idea di gioco coerente e coinvolgere un numero maggiore di giocatori nel corso della competizione. La rotazione è una strategia che il tecnico argentino considera fondamentale per il successo della squadra a lungo termine.

Tra i cambiamenti, Quesada ha scelto di sostituire alcuni giocatori in posizioni chiave. Riccioni, che è rientrato dopo un infortunio, non è stato preferito, mentre Ceccarelli è stato scelto per la sua forma attuale. “Abbiamo fatto lo stesso discorso con Ruzza e Zambonin, quindi spazio a Favretto che ha fatto un buonissimo inizio di stagione”, ha detto. Queste scelte dimostrano la volontà di Quesada di premiare le prestazioni e di garantire che i giocatori in campo siano al massimo della loro condizione.

Decisioni in mediana

Un altro punto cruciale menzionato da Quesada riguarda le decisioni in mediana. Page-Relo, che ha avuto un piccolo problema alla tibia, non sarà schierato. “Garbisi e Fusco stanno bene”, ha confermato, sottolineando l’importanza di avere una mediana solida e pronta a gestire le situazioni di gioco. Quesada ha anche parlato delle opzioni disponibili per i calci, evidenziando che Garbisi sarà il piazzatore principale, mentre Marin sarà in panchina con Trulla o Gallagher come alternative per i calci da lontano.

Un’opportunità per l’Italia

La partita di domenica prossima a Genova rappresenta un’opportunità importante per l’Italia di dimostrare i progressi fatti nel rugby, ma anche di affrontare una squadra georgiana che è in continua crescita. La sfida non sarà solo una prova di abilità fisica, ma anche di strategia e concentrazione. L’Italia dovrà essere pronta a rispondere alle sfide che la Georgia presenterà, sfruttando al meglio le proprie risorse e mantenendo un atteggiamento proattivo in campo.

La preparazione per questa partita è già in corso, con i giocatori concentrati sulla loro forma fisica e mentale. Ogni dettaglio è fondamentale, e Quesada sembra avere una chiara visione di come affrontare la Georgia. Con una rosa di giocatori talentuosi e determinati, l’Italia è pronta a dare il massimo in questo confronto atteso, con la speranza di riscattare la sconfitta del passato e di costruire un futuro più luminoso nel rugby internazionale.

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