L’Italia del rugby s’è desta. La nazionale, affidata alle cure di Gonzalo Quesada (scelta rivelatasi quanto mai azzeccata) è tornata a vincere una partita in casa al Six Nations dopo circa 11 anni dalla vittoria del 2013 contro l’Irlanda. 31-29 alla Scozia al termine di una sfida per cuori forti.
La Scozia è una nazionale che storicamente porta una discreta fortuna ai colori azzurri. In generale, l’ultimo successo era di due anni fa in Galles. Il 5 febbraio 2000 Italia – Scozia è stata la prima partita giocata in assoluto dall’Italrugby dopo l’allargamento del torneo all’attuale format per far posto appunto agli azzurri. E in quella occasione, l’Italia si impone per 34-20 sulla nazionale allora campione in carica. Per dare il senso dell’impresa, l’Italia aveva sempre perso nel 2023 con gli scozzesi, prima al Six Nations e poi nel test match, in due match praticamente identici: 26-14 e 24-13. In generale, nei 36 precedenti, sono state appena 8 le vittorie azzurre contro le 28 scozzesi. Enorme il divario anche fra i punti segnati e subiti: 588 quelli azzurri, 930 messi a segno dalla nazionale uscita sconfitta all’Olimpico.
La vittoria in una sfida nel Six Nations era comunque nell’aria da diverse settimane. Sin dall’inizio di questo torneo, la squadra azzurra era stata immediatamente in grado di giocare pari a pari contro tutte le avversarie. Solo in Irlanda non c’è stata partita, ma tutte le altre big hanno faticato e non poco con gli azzurri. Il ko (27-30)maturato con l’Inghilterra alla prima giornata e il pareggio (13-13) in Francia, oltre ai rimpianti, aveva comunque lasciato in eredità la sensazione che la nazionale di Quesada potesse centrare l’impresa di vincere una partita. E la conferma è arrivata contro la Scozia, per la legittima soddisfazione del tecnico argentino che ha sottolineato la crescita di una squadra che, diversamente dagli anni precedenti, non vive di exploit ma è una nazionale consolidata: “Molte volte abbiamo giocato delle belle partite senza vincere. Questo risultato è il frutto del grande lavoro svolto. Questo è un gruppo di pazzi e io sono il primo a credere di esserlo. Io però non ho trasformato niente, ho solo accompagnato il lavoro dei ragazzi, ma non esageriamo con l’esultanza. Non abbiamo vinto una finale, ma solo una bellissima sfida. Deve essere solo il promo passo, ricordo a tutti che il torneo non è finito e non voglio affatto sprecare questo successo. Voglio andare a giocarcela anche in Galles”.
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