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Rosella Sensi: la ricetta per il futuro della Roma tra amore e conoscenza della Serie A

La storia di Rosella Sensi e la Roma

Il mondo del calcio è spesso caratterizzato da alti e bassi, e la storia della Roma e della sua ex presidentessa, Rosella Sensi, è un esempio lampante di come le vicende sportive possano riflettersi anche nella vita personale e professionale. Sensi, che ha ricoperto un ruolo di grande importanza nella società giallorossa, ha vissuto momenti di gloria e difficoltà, trasformando i fischi dei tifosi in applausi e riportando il club a vincere cinque trofei, oltre a competere per lo scudetto in più occasioni.

Rosella Sensi: imprenditrice e sindaca

Oggi, Rosella Sensi non è solo un’icona della Roma, ma anche un’imprenditrice attiva e sindaca di Visso, un comune in provincia di Macerata. Non ha mai smesso di seguire la sua squadra del cuore, e la sua figura è percepita come un punto di riferimento per una tifoseria che si sente smarrita. Molti romanisti, infatti, sono preoccupati per la situazione attuale del club, accentuata dalla distanza della nuova proprietà, i Friedkin, e dall’assenza di leggende romaniste che hanno segnato la storia della società.

Riflessioni sulla situazione attuale della Roma

In un’intervista recente, Sensi ha condiviso le sue riflessioni sulla situazione attuale della Roma. Quando le è stato chiesto se il silenzio dei proprietari andrebbe spezzato in questo momento di crisi, ha risposto che i Friedkin hanno adottato una strategia silenziosa sin dal loro arrivo. Nonostante questa scelta, hanno comunque ottenuto risultati, vincendo un trofeo e raggiungendo due finali. “Parliamo di imprenditori importanti che hanno risolto anche problemi finanziari”, ha osservato Sensi, aggiungendo che non crede che abbiano bisogno di consigli. Tuttavia, ha sottolineato l’importanza della figura del presidente, che deve “metterci la faccia” e difendere non solo la squadra, ma anche tutti coloro che lavorano per il club.

L’importanza di un dirigente esperto

Un altro tema centrale dell’intervista è stato il ruolo di un dirigente esperto nella Serie A. Sensi ha affermato che, se fosse nei panni dei Friedkin, si circonderebbe di professionisti fidati che conoscono a fondo il calcio italiano. Ha condiviso la sua esperienza positiva di aver lavorato con figure di spicco come Bruno Conti, Daniele Pradé e Cristina Mazzoleni, sottolineando che la gestione della Roma non è mai stata una questione di conduzione familiare, come spesso si è detto.

Cambi di allenatore e scelte strategiche

Rivolgendosi ai cambi di allenatore, Sensi ha ricordato come l’unico tecnico che la sua famiglia esonerò fu Carlos Bianchi, il quale tentò di forzare la vendita di Francesco Totti. “Abbiamo sempre difeso i nostri tecnici”, ha ribadito, evidenziando come, durante la sua gestione, scelte come l’arrivo di Claudio Ranieri furono fatte con attenzione e conoscenza del gruppo. Ranieri non era solo un romanista, ma era anche visto come la figura giusta per gestire un determinato spogliatoio in un momento critico.

Il futuro di Daniele De Rossi

Un’altra domanda che ha suscitato interesse è stata se Sensi riporterebbe Daniele De Rossi in panchina. La sua risposta è stata chiara: non lo avrebbe mandato via all’inizio della stagione e crede fermamente nel potenziale di De Rossi come futuro grande allenatore. Tuttavia, ha anche avvertito che, se fosse in lui, non tornerebbe alla Roma in questa fase.

Totti e la cultura romanista

Per quanto riguarda Totti, Sensi ha affermato che chiunque conosca il calcio italiano e ami la Roma può essere un valore aggiunto per la società. “Servirebbe una figura del genere, che sia Totti o un altro”, ha spiegato, sottolineando l’importanza di avere persone che comprendano la cultura del club e le sue radici.

Un confronto con il passato

Infine, ha fatto un confronto tra l’attuale Roma e quella della stagione 2004-2005, evidenziando come quell’anno fosse stato caratterizzato da confusione, nonostante la presenza di una squadra forte. Ha raccontato di come, in un momento di crisi, avesse convocato Totti, Montella e Pradé per decidere il futuro del club, dimostrando quanto fosse fondamentale unire le forze in momenti critici. La sua visione e la sua esperienza nel calcio italiano rimangono un patrimonio prezioso per la Roma, e la sua presenza continua a infondere un senso di speranza e identità tra i tifosi giallorossi.

Stefano Cerulli

Stefano è un appassionato di sport e redattore sportivo con una carriera che riflette il suo profondo amore per il calcio e l'atletica. Nato a Milano nel 1985, ha nutrito fin da giovane una passione innata per lo sport, alimentata dalle domeniche passate sugli spalti dello stadio San Siro e dalle interminabili ore di allenamento sulle piste d'atletica locali. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Milano, Stefano ha iniziato la sua carriera nel mondo del giornalismo sportivo. I suoi primi articoli, pubblicati su riviste minori, hanno subito messo in luce la sua abilità nel raccontare con vividezza e competenza le vicende sportive, catturando l'attenzione di un pubblico sempre più vasto. Stefano è noto per il suo stile di scrittura coinvolgente, capace di trasmettere non solo i fatti ma anche le emozioni e la tensione che caratterizzano ogni evento sportivo. La sua capacità di analisi e la profonda conoscenza tecnica dei diversi sport gli permettono di offrire ai lettori articoli di grande qualità, che spaziano dalle cronache più avvincenti alle analisi tattiche più approfondite. Oltre alla sua attività di redattore, è anche un promotore attivo dello sport giovanile. Dedica il suo tempo libero a organizzare eventi e workshop per giovani atleti, con l'obiettivo di trasmettere loro i valori dello sport e l'importanza della corretta informazione sportiva. Sempre aggiornato sulle ultime novità del mondo sportivo, Stefano continua a essere una voce rispettata e autorevole nel giornalismo sportivo italiano, rappresentando un punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio e atletica.

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