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Riva 70 metri: la nuova ammiraglia ibrida da sogno

Nel mondo esclusivo della nautica di lusso, l’annuncio del Riva 70 metri ha suscitato grande interesse e aspettative. Questo superyacht, ancora in fase di progetto e presentato attraverso suggestivi rendering, promette di rappresentare una svolta epocale nel settore. Già celebrato come un capolavoro di design e innovazione, il Riva 70 metri è destinato a diventare un simbolo di eleganza e tecnologia all’avanguardia.

Alberto Galassi, CEO del Ferretti Group, ha sottolineato che il Riva 70 metri sarà una delle esperienze più emozionanti dei prossimi anni. Il superyacht combina l’iconico universo stilistico di Riva con le tecnologie più avanzate in termini di navigazione e sostenibilità ambientale. Questo progetto non è solo l’ennesima creazione di lusso, ma una dichiarazione di intenti verso un futuro più sostenibile e tecnologicamente avanzato.

Collaborazione e design innovativo

Il progetto del Riva 70 metri è il risultato di una stretta collaborazione tra l’armatore, già cliente appassionato del brand, e il team di progettazione e design. Questo team include l’Officina Italiana Design, fondata da Mauro Micheli e Sergio Beretta, il Comitato Strategico di Prodotto presieduto da Piero Ferrari e il dipartimento Engineering del Gruppo Ferretti. L’armatore si era innamorato del Riva 50 metri e desiderava un progetto che ne riprendesse l’estetica senza essere influenzato dalle mode passeggere o dalle logiche di mercato. Questa sfida è stata accolta con entusiasmo, portando alla creazione di un’imbarcazione che si distingue per un design esterno ispirato al celebre 50 metri, ma con interni personalizzabili e contemporanei, realizzati con materiali di altissima qualità.

Costruzione all’avanguardia

La costruzione del Riva 70 metri si svolgerà nella Riva Superyachts Yard di Ancona, un cantiere all’avanguardia di quasi 80 mila metri quadri, dove vengono realizzati i superyacht del Gruppo Ferretti dai 50 ai 90 metri. L’infrastruttura è progettata per supportare tecnologie avanzate e garantire standard elevati di qualità e sostenibilità.

Tecnologia e sostenibilità

Dal punto di vista tecnico, il Riva 70 metri sarà dotato di un sistema di propulsione ibrida di ultima generazione. Questo include una tecnologia di recupero del calore e un sistema PTO-PTI, che rappresentano l’avanguardia della progettazione navale sostenibile. Tale sistema consente di prelevare potenza dal motore principale mantenendo stabile la frequenza e la tensione di rete, mentre la velocità del motore principale varia in caso di manovra o a causa delle condizioni marine avverse. Questa soluzione tecnica non solo ottimizza le prestazioni, ma riduce anche l’impatto ambientale, un aspetto sempre più cruciale nel design moderno dei superyacht.

Comfort acustico insuperabile

Un’attenzione particolare è stata dedicata al comfort acustico a bordo. Grazie all’impiego di soluzioni innovative per la riduzione dei livelli di rumore e vibrazioni, oltre al miglioramento del sistema di stabilizzazione, il Riva 70 metri offrirà un’esperienza di navigazione insuperabile in termini di silenziosità e comfort. Questi miglioramenti sono essenziali per garantire che il tempo trascorso a bordo sia non solo lussuoso, ma anche rilassante e piacevole.

In sintesi, il Riva 70 metri non è solo un’imbarcazione di lusso, ma una sintesi di arte, tecnologia e sostenibilità. Con questo modello, Riva non solo riafferma la propria posizione come leader nel settore dei superyacht, ma ridefinisce anche il concetto di lusso e innovazione nella nautica moderna. Il futuro della navigazione di lusso sarà indubbiamente influenzato da questo progetto, che continua a sorprendere e affascinare appassionati e esperti del settore in tutto il mondo.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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Luca Baldini

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