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Rinviata la demolizione del vecchio San Siro: Inter e Milan pronte per il nuovo stadio

Un nuovo capitolo si apre nella lunga e complessa vicenda che riguarda il futuro dello stadio di San Siro, simbolo storico e culturale non solo per Milano, ma per l’intero panorama calcistico italiano. L’Inter e il Milan, le due società che condividono il leggendario campo, hanno compiuto un ulteriore passo avanti nel progetto di acquisizione e rinnovo dell’area. Nella giornata odierna, i due club hanno formalmente presentato al sindaco Beppe Sala una manifestazione di interesse non vincolante per l’acquisizione dello stadio e delle aree limitrofe. Questo documento, frutto di un intenso lavoro durante il fine settimana, rappresenta un atto formale ma indispensabile per avanzare nel processo amministrativo in corso.

Il percorso verso un nuovo San Siro è iniziato ormai da tempo e ha visto un susseguirsi di incontri e discussioni tra i vari attori coinvolti, incluse le istituzioni cittadine e nazionali. Il documento inviato oggi segna un momento cruciale, poiché permette al Comune di Milano di procedere con l’iter previsto, che include la consegna della perizia dell’Agenzia delle Entrate. Questa perizia fornirà una valutazione dettagliata del valore dello stadio Meazza e delle aree circostanti, con una stima che si aggira intorno ai 200 milioni di euro. Sebbene la cifra esatta non sia ancora stata resa pubblica, essa rappresenta un punto di riferimento fondamentale per le eventuali negoziazioni future.

Un passo non vincolante ma necessario

La caratteristica non vincolante della manifestazione di interesse inviata da Inter e Milan lascia aperta la possibilità di un ripensamento da parte dei club, senza che il Comune possa avanzare pretese legali nei loro confronti. Tuttavia, questo passo era necessario per avanzare nelle trattative e per il passaggio obbligato attraverso l’Agenzia delle Entrate. Il percorso è ancora lungo e ricco di incognite, ma l’invio del documento segna una tappa importante nel cammino verso il nuovo San Siro.

Discussioni a livello governativo

Parallelamente, le discussioni continuano anche a livello governativo. Di recente, un importante incontro si è tenuto a Roma il 22 ottobre, coinvolgendo i ministri Giuli e Abodi, le due società calcistiche, il sindaco Sala e la soprintendente Carpani. Durante l’incontro, è stata delineata una bozza di progetto che prevede interventi significativi sull’attuale struttura di San Siro. L’idea principale sarebbe quella di abbattere gran parte dello stadio, mantenendo però alcune sezioni iconiche come l’angolo che abbraccia la torre sud-est, una parte della tribuna arancio e una parte della curva Sud.

Tempistiche e impatti futuri

Questi interventi, tuttavia, non avverranno prima del 2026, poiché San Siro è destinato a ospitare la cerimonia inaugurale dei Giochi Olimpici invernali di Milano-Cortina. L’evento rappresenta un’importante vetrina internazionale per la città e impone una certa cautela nei tempi e nei modi di intervento sullo stadio.

Nonostante le molte incognite e le complessità tecniche e burocratiche che ancora caratterizzano il progetto, la strada verso il nuovo San Siro sembra ormai tracciata. Le due società, che vedono nel nuovo impianto un’opportunità di crescita economica e sportiva, continuano a lavorare in stretta collaborazione con le istituzioni per superare le sfide che si presentano. La realizzazione di un nuovo stadio moderno e all’avanguardia rappresenta non solo un passo avanti per i club, ma anche un’opportunità per la città di Milano di affermarsi come capitale europea dello sport.

Collaborazione tra pubblico e privato

Il progetto di rinnovo del San Siro è un esempio emblematico di come la collaborazione tra pubblico e privato possa portare a progetti ambiziosi e di grande impatto. La storia dello stadio, con le sue glorie passate e il suo significato simbolico, si intreccia con le necessità del futuro, in un dialogo continuo tra tradizione e innovazione. Il cammino è ancora lungo, ma la volontà di realizzare un progetto di portata internazionale è chiara e condivisa da tutte le parti in causa.

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