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Rino tommasi e binaghi: un legame che racconta la storia del tennis

Rino Tommasi, una figura iconica del tennis italiano, ha segnato profondamente la storia di questo sport e della cultura sportiva del nostro paese. La sua recente scomparsa, avvenuta all’età di 90 anni, segna la fine di un’era per il tennis italiano e per tutti gli appassionati. Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, ha descritto Tommasi come un personaggio che ha fatto la storia del tennis, evidenziando la sua straordinaria carriera da giornalista e commentatore.

Nato nel 1933, Rino Tommasi ha dedicato la sua vita al tennis, iniziando la sua carriera negli anni ’50, quando il tennis cominciava a guadagnare popolarità in Italia. Ha seguito innumerevoli eventi, dai tornei degli Slam, come Wimbledon e gli Open di Francia, fino alle Coppe Davis e ai Masters. Ogni suo resoconto era caratterizzato da una precisione statistica che ha elevato il livello del giornalismo sportivo in Italia. Non era solo un cronista; era un appassionato divulgatore, capace di trasmettere l’emozione del gioco e la bellezza della competizione.

la passione per il tennis e il pugilato

La sua passione per il tennis era pari solo a quella per il pugilato, un altro sport che ha seguito con grande dedizione. Questa dualità ha arricchito la sua narrazione, portando un punto di vista unico e multidimensionale ai suoi ascoltatori e lettori. Binaghi ha evidenziato come Tommasi fosse un maestro nel trasmettere la sua passione, rendendo ogni partita un evento da vivere in prima persona. Le sue telecronache, in particolare quelle realizzate insieme a Gianni Clerici, sono diventate un punto di riferimento per le generazioni successive di cronisti sportivi.

innovazione nel racconto del tennis

Tommasi non era solo un cronista, ma anche un innovatore nel modo in cui il tennis veniva raccontato in Italia. La sua visione per la Coppa Davis, condivisa da Binaghi, mirava a trasformare questo prestigioso torneo in un vero e proprio campionato del mondo per nazioni. Questo sogno rifletteva la sua convinzione che il tennis dovesse essere celebrato non solo come sport individuale, ma anche come espressione di orgoglio nazionale.

L’impatto di Rino Tommasi si estende ben oltre le sue telecronache. È stato anche un autore prolifico, contribuendo con articoli e libri che hanno esplorato la storia del tennis, analizzando giocatori, tornei e momenti decisivi che hanno plasmato il gioco. La sua conoscenza enciclopedica del tennis ha ispirato molti, inclusi atleti e allenatori, che lo consideravano una fonte di saggezza e competenza.

l’eredità di rino tommasi

Il suo approccio al tennis era caratterizzato da un profondo rispetto per il gioco e per i suoi protagonisti. Era noto per la sua capacità di raccontare storie, dai drammatici match point a momenti di pura gioia e celebrazione. La sua voce, calda e avvolgente, riusciva a catturare l’attenzione degli ascoltatori, facendoli sentire parte della storia che si stava scrivendo in quel preciso momento.

Molti atleti italiani, da Adriano Panatta a Francesca Schiavone, hanno avuto l’onore di essere seguiti e raccontati da Tommasi. La sua capacità di cogliere l’essenza di ogni giocatore, il loro stile, le loro emozioni e le loro lotte, ha reso i suoi racconti autentici e memorabili. Non è un caso che, nel mondo del tennis, il suo nome sia sinonimo di competenza e passione.

La scomparsa di Rino Tommasi rappresenta una grande perdita per il tennis italiano e per il giornalismo sportivo. La sua eredità vivrà attraverso le migliaia di articoli, telecronache e commenti che ha lasciato, ma soprattutto attraverso l’ispirazione che ha infuso in chi ha avuto il privilegio di seguirlo. La sua figura rimarrà per sempre associata alla crescita e all’evoluzione del tennis in Italia, un viaggio che ha contribuito a rendere questo sport amato e rispettato in tutto il mondo.

Ricordando Rino Tommasi, non possiamo fare a meno di riflettere sull’importanza del suo lavoro e sul modo in cui ha influenzato il tennis italiano. La passione, la dedizione e la competenza che ha portato nel suo lavoro continueranno a ispirare le generazioni future di cronisti e appassionati. La sua voce, purtroppo, non risuonerà più nei campi di tennis, ma il suo spirito e il suo amore per questo sport rimarranno nel cuore di tutti noi.

Stefano Cerulli

Stefano è un appassionato di sport e redattore sportivo con una carriera che riflette il suo profondo amore per il calcio e l'atletica. Nato a Milano nel 1985, ha nutrito fin da giovane una passione innata per lo sport, alimentata dalle domeniche passate sugli spalti dello stadio San Siro e dalle interminabili ore di allenamento sulle piste d'atletica locali. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Milano, Stefano ha iniziato la sua carriera nel mondo del giornalismo sportivo. I suoi primi articoli, pubblicati su riviste minori, hanno subito messo in luce la sua abilità nel raccontare con vividezza e competenza le vicende sportive, catturando l'attenzione di un pubblico sempre più vasto. Stefano è noto per il suo stile di scrittura coinvolgente, capace di trasmettere non solo i fatti ma anche le emozioni e la tensione che caratterizzano ogni evento sportivo. La sua capacità di analisi e la profonda conoscenza tecnica dei diversi sport gli permettono di offrire ai lettori articoli di grande qualità, che spaziano dalle cronache più avvincenti alle analisi tattiche più approfondite. Oltre alla sua attività di redattore, è anche un promotore attivo dello sport giovanile. Dedica il suo tempo libero a organizzare eventi e workshop per giovani atleti, con l'obiettivo di trasmettere loro i valori dello sport e l'importanza della corretta informazione sportiva. Sempre aggiornato sulle ultime novità del mondo sportivo, Stefano continua a essere una voce rispettata e autorevole nel giornalismo sportivo italiano, rappresentando un punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio e atletica.

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