Rinascita totale per i tre arbitri del Tas

Jannik Sinner sta attraversando un periodo complesso, nonostante continui a dimostrare la sua straordinaria concentrazione e determinazione sul campo da tennis. Mentre il giovane talento italiano continua a vincere tornei, fuori dal campo si trova a dover affrontare un’accusa di doping che pende su di lui come una spada di Damocle. Il suo avvocato, Jamie Singer dello studio legale londinese Onside Law, spera in una rapida risoluzione del caso per evitare che la pressione su Sinner diventi insostenibile nei prossimi mesi. Infatti, il Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas) è chiamato a pronunciarsi sul ricorso presentato dalla Wada, l’agenzia mondiale antidoping, contro la decisione dell’Itia di assolvere il tennista dalle accuse.

La complessità della procedura davanti al Tas

La procedura davanti al Tas è complessa e richiede la formazione di un Collegio arbitrale composto da tre membri. Uno di questi è scelto dalla parte ricorrente, in questo caso la Wada, mentre un altro è selezionato dalla difesa di Sinner. Il terzo membro, che presiederà il Collegio, è spesso scelto dalla sezione competente del Tas. Secondo l’avvocato Angelo Cascella, esperto di diritto sportivo internazionale ed ex giudice del Tribunale di Losanna, la costituzione del Collegio deve avvenire con la massima trasparenza e indipendenza. Gli arbitri nominati devono sottoscrivere una dichiarazione di indipendenza dalle parti per garantire un giudizio imparziale. Se uno degli arbitri viene contestato per mancanza di neutralità, potrebbe essere necessario sostituirlo.

Il ruolo del counsel e l’imparzialità degli arbitri

Il Collegio arbitrale sarà supportato da un counsel, una sorta di segretario incaricato di gestire i contatti con gli avvocati delle parti. Questo supporto è fondamentale per garantire che gli arbitri mantengano la loro indipendenza e non vengano influenzati dai legali delle parti. Spesso si tende a pensare che gli arbitri scelti dalle parti possano favorire chi li ha nominati, ma il Tas richiede la massima imparzialità. La storia recente del Tas dimostra che un arbitro può pronunciarsi contro la parte che lo ha scelto, come è successo nel caso del nuotatore cinese Sun Yang nel 2020.

L’esame del caso e le prove presentate

Una volta formato il Collegio, gli arbitri inizieranno a esaminare il caso da zero. La decisione di assoluzione dell’Itia non avrà alcun peso nel nuovo processo, poiché il Tas condurrà le proprie indagini e valuterà le prove presentate. È previsto che il ricorso e la memoria difensiva siano documenti complessi e dettagliati, contenenti migliaia di pagine di tesi mediche e tecniche. Nel caso simile di Alberto Contador, il fascicolo conteneva circa 60 mila pagine.

Testimonianze e perizie nel processo

Il Collegio arbitrale potrebbe decidere di convocare diversi testimoni e periti per ottenere una visione più chiara del caso. Tra le persone che potrebbero essere ascoltate ci sono Jannik Sinner stesso, il suo ex preparatore atletico Umberto Ferrara e l’ex fisioterapista Giacomo Naldi, indicati come responsabili della contaminazione del tennista con il Clostabol. Inoltre, gli arbitri potrebbero nominare i propri periti per verificare le prove presentate dalle parti, il che potrebbe allungare ulteriormente i tempi del processo.

Attesa per la decisione finale

La decisione finale sul caso Sinner è attesa per febbraio, ma potrebbe subire ritardi a causa della complessità del procedimento e della necessità di esaminare ogni dettaglio con attenzione. Anche se il codice del Tas prevede delle tempistiche, spesso vengono concesse proroghe per privilegiare la sostanza delle decisioni rispetto alla forma. Questo è particolarmente vero nei casi di doping, dove è essenziale garantire un processo equo e accurato.

L’importanza della buona fede di Sinner

La buona fede di Sinner è stata riconosciuta dalla Wada, ma l’obiettivo della difesa è dimostrare che il tennista non è stato significativamente negligente. Se il Tas dovesse ritenere che ci sia stata una negligenza significativa, Sinner potrebbe rischiare una squalifica da 12 a 24 mesi. In ogni caso, i prossimi mesi saranno cruciali per il futuro del giovane campione, che dovrà affrontare una pressione sempre crescente mentre cerca di continuare a brillare sul campo da tennis.

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