La recente doppietta della Ferrari ad Austin ha acceso entusiasmi e speranze tra i tifosi e gli appassionati, ma soprattutto ha confermato la validità degli aggiornamenti introdotti tra Monza e Singapore. Questi sviluppi hanno risolto i problemi emersi dopo l’introduzione delle modifiche in Spagna, che avevano reso la vettura instabile nei curvoni veloci e suscettibile al fenomeno del porpoising. Il Circuito delle Americhe (COTA) ha rappresentato il test più severo per verificare l’efficacia di tali miglioramenti, soprattutto considerando il formato Sprint del GP USA, che ha limitato il tempo disponibile per le prove.
I tecnici di Maranello hanno scelto di non apportare ulteriori aggiornamenti aerodinamici durante l’evento, concentrandosi invece su una nuova costruzione dell’ala anteriore, proposta in tre specifiche diverse ma identiche a livello visivo. Questa decisione riflette una strategia di piccoli passi, volta a ottimizzare i punti di forza della SF-24 senza stravolgerne l’equilibrio. Questo approccio mira a stabilire una base comune con la vettura del prossimo anno, attualmente identificata con la sigla di progetto 677.
Uno dei cambiamenti più significativi per la nuova vettura sarà l’adozione di una sospensione pull rod all’avantreno, in contrasto con l’attuale configurazione push rod. Questo cambiamento, tuttavia, non comporterà una rivoluzione totale. L’equilibrio attuale tra dinamica del veicolo e aerodinamica sarà mantenuto, fornendo un importante punto di contatto tra le due generazioni di monoposto. Il raffreddamento sarà evoluto per dare maggiore libertà agli aerodinamici, specialmente nella parte inferiore delle fiancate, ma senza stravolgimenti radicali.
La sospensione posteriore, pur con una diversa collocazione degli organi interni alla scatola del cambio, manterrà lo schema pull rod attuale. Questo perché la configurazione del retrotreno è stata fondamentale per la dinamica del veicolo e ha permesso alla SF-24 di eccellere nella gestione degli pneumatici. Questo vantaggio è stato particolarmente evidente dopo l’introduzione dei correttivi post-pausa estiva, che hanno migliorato significativamente la capacità delle gomme di raggiungere rapidamente la temperatura ottimale, come dimostrato dalla performance di Leclerc e Sainz ad Austin.
Il bilanciamento della vettura è, dunque, il vero patrimonio della SF-24, un fattore critico per massimizzare le prestazioni in una griglia così competitiva. Fred Vasseur, a capo del team, ha sottolineato l’importanza di azzeccare il setup per liberare il massimo potenziale della vettura. Gli sviluppi più vantaggiosi, secondo lui, sono quelli apportati all’inizio della stagione, quando il progetto è ancora in fase di sviluppo.
Il progetto della vettura del 2025, sebbene introduca una sospensione anteriore radicalmente diversa, manterrà molti concetti attuali che verranno ulteriormente sviluppati ma non stravolti. Questo family feeling tra le due vetture garantirà una continuità nella filosofia progettuale, permettendo alla Ferrari di costruire sui successi della SF-24. La capacità del team di adattarsi e innovare, pur mantenendo una solida base tecnica, sarà cruciale per competere ai massimi livelli nel campionato costruttori.
Il 2025 si prospetta quindi come un anno di consolidamento e crescita per la Ferrari, con l’obiettivo di riportare il Cavallino Rampante al vertice della Formula 1. La strada intrapresa sembra promettente, e il patrimonio tecnico acquisito con la SF-24 sarà il trampolino di lancio per nuove vittorie e traguardi ambiziosi. Con l’evoluzione tecnologica e strategica attuata dal team, la Ferrari è pronta a ripartire con rinnovato slancio verso nuove sfide.
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