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Rigi riparte da Dragona: la corsa verso i Mondiali di Delhi

Rigivan Ganeshamoorthy, conosciuto da tutti come Rigi, è diventato un vero e proprio simbolo dell’atletica paralimpica italiana. Dopo aver conquistato la medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Parigi, la sua vita ha subito una trasformazione significativa, ma la sua personalità rimane quella di sempre: umile e determinata. La sua storia, tuttavia, non si limita a questo trionfo; Rigi è già proiettato verso nuove sfide, con lo sguardo fisso ai Mondiali di atletica leggera paralimpica che si svolgeranno a Nuova Delhi nel settembre del 2023.

La base degli allenamenti a Dragona

Rigi vive nel quartiere Dragona di Roma, un’area tranquilla e ricca di spazi verdi, scelta come base per i suoi allenamenti. “Le Olimpiadi sono state un sogno, ma sono passate. Le sento come una batteria nuova, che mi ha dato la carica per andare avanti”, afferma Rigi, riflettendo sul suo percorso. La sua resilienza e la voglia di migliorarsi sono evidenti: “Bisogna sempre guardare avanti, non indietro”.

Attualmente, Rigi ha ripreso gli allenamenti, focalizzandosi sulla preparazione fisica in un campo che ha attrezzato con cura. “Sembra strano, ma per me è comodo, vicino e ha gli spazi giusti. Anche se non ho bisogno di impianti regolari, stare troppo nella ‘gabbia’ mi fa sentire in prigione. Qui, in mezzo alla natura, riesco a trovare la mia concentrazione”, spiega. Il suo allenatore, che risiede a Torino, lo segue a distanza, mantenendo un dialogo costante per pianificare la preparazione in vista delle competizioni.

Gli appuntamenti cruciali della stagione

Uno dei primi appuntamenti sul calendario di Rigi è rappresentato dai campionati italiani di lanci, che si svolgeranno ad Ancona tra meno di un mese. Anche se non è obbligato a partecipare, il campione è entusiasta all’idea di riunirsi con i suoi compagni: “Una delle cose più belle è trovarsi tutti insieme la sera, mangiare alla stessa tavola e scambiarsi idee, racconti e risate. Questo per me è un aspetto imprescindibile, più della voglia di vittoria”.

La sua ambizione non si ferma al semplice partecipare; Rigi ha sempre cercato di mettersi alla prova, anche quando praticava scherma. Ha dichiarato: “Volevo sempre affrontare avversari di categoria superiore. Sapevo di perdere, ma imparavo cose nuove”. Ora, si prepara a una nuova sfida: vorrebbe passare dalla categoria F52 alla F53, consapevole delle difficoltà e della maggiore competitività. La sua determinazione è chiara: “So che troverei rivali più forti, ma temo che nelle mie condizioni sia difficile che mi ammettano”.

Verso i Mondiali e oltre

Oltre ai campionati italiani, Rigi ha in programma di partecipare al Grand Prix, che si terrà a maggio a Jesolo o a Grosseto. Questo evento è cruciale non solo per le qualificazioni ai Mondiali, ma anche per il ranking in vista delle Paralimpiadi di Los Angeles 2028. La carriera di Rigi è dunque in continua evoluzione, e ogni competizione rappresenta un passo importante verso nuovi obiettivi.

Nonostante i suoi successi, Rigi ha mantenuto un basso profilo e ha diradato gli impegni pubblici. “Mi arrivano mail di continuo – ammette – se rispondo a una, me ne trovo subito un’altra dozzina”. La gestione delle richieste è affidata a un manager, ma Rigi preferisce non essere troppo attivo sui social media. “Non capisco come si possa scambiare la vita vera con quella su internet. A me piace stare con i piedi per terra”, dichiara con sincerità.

La sua filosofia di vita è semplice: rimanere se stessi, nonostante il successo. “Anche tutto quello che è successo non mi ha cambiato. Me lo ha detto anche il mio padre spirituale, ‘Sei rimasto lo stesso, hai un carattere forte e semplice’. Nessun complimento avrebbe potuto farmi più felice”. Questa attitudine umile e autentica è ciò che rende Rigi un esempio non solo per gli atleti paralimpici, ma per chiunque si trovi ad affrontare sfide nella vita.

Con il suo spirito indomito e la determinazione a migliorarsi continuamente, Rigi Ganeshamoorthy è pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua carriera sportiva. La strada verso i Mondiali di Delhi è lastricata di impegno, lavoro duro e passione, e il campione romano è più che mai motivato a brillare ancora una volta, portando con sé i valori che lo hanno guidato finora.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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