Il Ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha condiviso le sue opinioni sulle dinamiche politiche del calcio, in particolare in merito alla recente riforma dello statuto della FIGC. Durante l’evento “La disabilità non è un limite”, Abodi ha sottolineato che la modifica dello statuto non è una soluzione finale, ma un passo intermedio in un percorso di riforma più ampio e complesso. Ha evidenziato la necessità di maggiore competitività, sostenibilità e credibilità nel sistema calcistico italiano, elementi essenziali per il futuro del calcio nel paese.
Abodi ha spiegato che l’incontro di lunedì scorso è stato il risultato di una pressione normativa necessaria per promuovere il cambiamento. Senza questo stimolo, ha suggerito, probabilmente non ci sarebbe stato alcun progresso significativo. Questa situazione evidenzia la necessità di un indirizzo chiaro e di una guida per aiutare il sistema a evolversi. In tale contesto, il Ministro ha dichiarato che il governo continuerà a svolgere la sua parte, introducendo una nuova normativa sui diritti audiovisivi e sulla mutualità di sistema. Ha sottolineato l’importanza di considerare gli stadi come infrastrutture strategiche nazionali, un passo fondamentale per migliorare le strutture esistenti e promuovere nuovi investimenti.
Abodi ha rivelato che sta collaborando con il Parlamento per elaborare un pacchetto di iniziative legislative. A partire dalla VII Commissione in Senato, si sta lavorando per armonizzare una proposta che possa rispondere alle esigenze attuali del sistema calcistico. Questo impegno riflette la volontà del Ministro di stimolare un cambiamento reale che vada oltre le semplici percentuali di rappresentanza.
Riguardo alle dichiarazioni di Gabriele Gravina, presidente della FIGC, che ha recentemente ricordato alcuni temi chiave come il tax credit e l’1% sulle scommesse, Abodi ha sorriso, riconoscendo che questi temi fanno parte dell’agenda del governo. Ha sottolineato che il miglioramento del sistema calcistico va ben oltre le discussioni dell’assemblea di lunedì, implicando un impegno concreto e continuo per l’attuazione delle riforme necessarie.
Infine, il Ministro ha commentato la possibilità di una ricandidatura di Gravina alla presidenza della FIGC. Ha riconosciuto l’importanza di avere un’agenda chiara e condivisa, sottolineando che la differenza cruciale sarà fatta non solo nel dichiarare gli obiettivi, ma nel realizzarli effettivamente. Questo approccio pragmatico e orientato ai risultati è ciò che, secondo Abodi, può realmente trasformare il panorama del calcio italiano, garantendo un futuro più solido e prospero per il movimento sportivo.
Le parole di Abodi riflettono una visione chiara e determinata, che va oltre le semplici riforme burocratiche e mira a una trasformazione profonda del sistema. Il Ministro sembra determinato a collaborare con diversi attori istituzionali per promuovere un cambiamento che possa portare il calcio italiano a nuovi livelli di successo e riconoscimento. In un momento in cui il calcio si trova a fronteggiare sfide significative, la leadership e la visione di figure come Abodi possono giocare un ruolo cruciale nel delineare il futuro del calcio in Italia.
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