Red Bull Cerro Abajo a Genova, prima volta lontano da Sudamerica

Il debutto europeo del Red Bull Cerro Abajo a Genova

Il Red Bull Cerro Abajo, la competizione di urban downhill più estrema e spettacolare del mondo, si prepara a fare il suo debutto europeo sulle strade di Genova, Capitale Europea dello Sport per il 2024. Questo evento, noto per i suoi percorsi mozzafiato e le sfide ad alta velocità, ha scelto la città di Genova per una tappa decisiva, la prima volta che si svolge fuori dal Sudamerica.

Un circuito unico nel cuore di Genova

Genova, con i suoi caruggi e le creuze che tracciano un percorso unico dalla montagna al mare, offre il contesto ideale per una gara di questa portata. Il circuito del Red Bull Cerro Abajo si snoderà lungo 2 km di strade cittadine, dove i rider raggiungeranno velocità che sfiorano gli 80 km/h. La competizione vedrà la partecipazione di 30 atleti di calibro internazionale, inclusi sei italiani: Tommaso Francardo, Hannes Alber, Chris Hauser, Stefano Introzzi, Loris Revelli, Davide Cappello e Davide Palazzari.

Più di una semplice gara di velocità

Il tracciato genovese non è solo una sfida di velocità, ma anche di tecnica, con salti e acrobazie che metteranno alla prova le abilità dei rider. La competizione si inserisce nel calendario di “Genova 2024“, un anno ricco di eventi sportivi che mirano a promuovere i valori dello sport come accessibilità, integrazione, inclusione sociale e benessere.

Benefici per la città e il turismo

L’evento non solo arricchisce il palinsesto sportivo della città, ma contribuisce anche a promuovere Genova come destinazione turistica, attirando appassionati di sport estremi e curiosi da tutto il mondo. Questo, in sinergia con enti, federazioni e associazioni sportive, rafforza l’immagine di Genova come centro di attività fisica e culturale.

Riconoscimenti e impatto locale

La scelta di Genova come sede del Red Bull Cerro Abajo è stata influenzata anche dalla sua recente nomina a Capitale Europea dello Sport. Questo riconoscimento è un tributo alle numerose iniziative della città per migliorare le infrastrutture sportive e promuovere lo sport come mezzo per migliorare la qualità della vita.

Eventi clou e coinvolgimento comunitario

La competizione si articolerà in diverse fasi, con le prove libere previste per sabato 19 ottobre e le qualificazioni e la finale che si terranno il giorno successivo, domenica 20 ottobre. Questi eventi sono destinati a essere un punto culminante per gli appassionati di sport estremi e per i cittadini di Genova, che avranno l’opportunità di assistere a prestazioni di alto livello nel cuore della loro città.

Conclusione e prospettive future

Il Red Bull Cerro Abajo rappresenta un’importante vetrina internazionale per Genova e sottolinea l’impegno della città nell’ospitare eventi di grande rilevanza. Inoltre, il supporto di partner di rilievo come Oakley, Prima Assicurazioni, Deliveroo, FSA e Proxim by Prologo, conferma l’importanza e il prestigio dell’evento. In definitiva, il Red Bull Cerro Abajo non è solo una competizione sportiva; è un evento che celebra l’energia e la passione per lo sport, promuovendo al contempo la città di Genova come un hub di vitalità sportiva e culturale. Con il suo debutto europeo, la competizione è pronta a lasciare un segno indelebile nella storia dello sport e a dimostrare ancora una volta che il coraggio e la determinazione sono al centro di ogni grande sfida.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Lavorare alla Gazzetta dello Sport è stato come entrare in un paese delle meraviglie sportive. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,