
Record alla maratona di Roma: 28mila corridori e vittoria keniota - ©ANSA Photo
La 30ª edizione della Maratona di Roma si è rivelata un evento straordinario, capace di attrarre ben 28.000 maratoneti sulle storiche strade della Capitale. Questo traguardo rappresenta non solo un record di partecipazione, ma anche una celebrazione dello sport e della comunità, con oltre 50.000 iscritti, considerando anche i partecipanti alla gara di 5 km svoltasi il giorno precedente. L’evento ha visto una massiccia presenza di atleti stranieri, con più di 20.000 provenienti da tutto il mondo, sottolineando l’attrattiva globale della maratona romana.
La gara maschile
La competizione maschile ha messo in luce il dominio degli atleti keniani, con Robert Ngeno che ha conquistato il primo posto. La gara si è svolta in un’atmosfera di intensa competitività, caratterizzata da un nutrito gruppo di corridori keniani che si sono mantenuti in testa per gran parte della corsa. Ngeno ha dato il via alla sua accelerazione decisiva intorno al 35° chilometro, distaccando i suoi avversari e chiudendo la prova con un tempo di 2h07:35. “Sono molto felice di questa vittoria, ho preso il comando dopo il 35esimo chilometro e sono riuscito a tenere il ritmo. È stato bellissimo correre sulle strade di Roma”, ha commentato Ngeno, esprimendo il suo entusiasmo per il percorso che si snoda tra monumenti storici e scorci suggestivi.
Il podio maschile è stato completato da:
- Brian Kipsang – 2h07:50
- Joshua Kogo – 2h08:01
Tra gli italiani, Daniele Meucci ha dimostrato grande tenacia, risalendo dalla 14ª posizione al termine del primo passaggio dei 5 km fino all’ottavo posto finale, con un tempo di 2h12:44. “È stata una gara difficile. Sapevo che ci sarebbero stati tanti tratti con sampietrini, ma quello che mi ha più disturbato è stato il meteo”, ha dichiarato Meucci, evidenziando le difficoltà incontrate lungo il percorso.
La gara femminile
Nella gara femminile, la competizione si è intensificata attorno al chilometro 10, con un gruppo di testa composto da atlete keniane e etiopi, tra cui spiccavano Rebecca Kangogo e Betty Chepkwony. Quest’ultima è riuscita a imporsi, concludendo la sua prova in 2h26:16, regalando così il suo secondo trionfo romano dopo la vittoria dell’anno precedente. “È stata una giornata un po’ fredda e ventosa. Le mie avversarie mi hanno dato filo da torcere, ma sono riuscita a spuntarla, sono felicissima”, ha commentato Chepkwony.
Il podio femminile ha visto le seguenti atlete:
- Betty Chepkwony – 2h26:16
- Gebre (Etiopia) – 2h28:22
- Kangogo – 2h31:16
Tra le italiane, Burcin Ayse Sonmez ha ottenuto un ottimo risultato, classificandosi ottava assoluta e prima tra le atlete italiane, con un tempo di 2h45:39. La sua prestazione ha dimostrato il crescente livello del mezzofondo femminile in Italia, un segnale positivo per il futuro del settore.
Un evento che unisce
Un momento toccante della gara è avvenuto in onore di Papa Francesco, con un minuto di silenzio e la lettura dell’Angelus di benvenuto ai maratoneti dello scorso anno. Questo gesto ha sottolineato il legame tra lo sport e la spiritualità, un aspetto importante per molti partecipanti e spettatori. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha dato il via alla competizione dai Fori Imperiali, celebrando la bellezza del percorso romano e l’importanza dell’evento: “Con i suoi 50.000 iscritti e un percorso unico al mondo, anche questa edizione è stata uno spettacolo straordinario”.
Il direttore marketing di Infront Italy, Stefano Deantoni, ha commentato: “Festeggiamo oggi un trentennale straordinario, con l’ennesimo record superato da questa organizzazione”. La maratona ha visto anche la partecipazione di atleti paralimpici, tra cui Richard Whitehead, che ha concluso la sua prova in 2h57:06, ricevendo applausi scroscianti per la sua determinazione e il suo coraggio. Un’altra storia di ispirazione è quella di Annalisa Minetti, che ha completato la maratona in 4h02:14, bagnando il traguardo con lacrime di commozione, un simbolo della forza e della resilienza umana.
La Maratona di Roma non è solo una competizione sportiva, ma una celebrazione della vita, della comunità e della bellezza della Capitale. Con il suo mix di emozioni, sport e cultura, continua a lasciare un segno indelebile nei cuori di chi vi partecipa e di chi la osserva, confermandosi come uno degli eventi più attesi e amati dell’anno.