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Raspadori: il talento che conquista la juventus come un mini zirkzee

La Juventus sta attualmente focalizzando la sua attenzione su Giacomo Raspadori, un attaccante del Napoli che, nonostante non abbia collezionato un numero elevato di gol in questa stagione, ha catturato l’interesse dei bianconeri. In confronto al suo compagno di squadra Dusan Vlahovic, Raspadori ha segnato meno di un terzo dei gol dell’attaccante serbo. Tuttavia, il Direttore Tecnico della Juventus, Cristiano Giuntoli, sembra disposto a sacrificare due giocatori, Danilo e Fagioli, pur di portare Raspadori a Torino. Ma quali sono le ragioni di questa fascinazione per un giocatore che, apparentemente, non ha brillato come ci si aspettava?

L’inizio della carriera di Raspadori

La storia di Raspadori ha preso forma nell’estate del 2022, quando Giuntoli, allora dirigente del Napoli, ha investito ben 30 milioni per assicurarsi le sue prestazioni, superando la concorrenza della Juventus. Già due anni e mezzo fa, il centravanti emiliano era entrato nei radar bianconeri, con Allegri che lo considerava un possibile sostituto di Paulo Dybala. L’idea di Allegri era quella di utilizzarlo come trequartista nel 4-2-3-1 o come esterno sinistro nel 4-3-3, evidenziando così la versatilità di Raspadori.

La poliedricità di Raspadori

La poliedricità è una delle doti principali di Raspadori. Durante la sua giovane carriera, ha ricoperto praticamente ogni ruolo nel reparto offensivo. Ecco alcuni aspetti chiave del suo gioco:

  1. Versatilità: Impiegato inizialmente come centravanti, Raspadori è stato poi spostato più indietro o sulla fascia mancina per convivere con altri attaccanti come Caputo e Scamacca.
  2. Tecnica: Con un’altezza di 1,72 metri e un peso di 69 kg, si presenta come un attaccante atipico, dotato della tecnica di un regista e dell’istinto di un bomber.
  3. Reattività: La sua capacità di lavorare bene nello stretto lo rende un elemento chiave in attacco.

In un’intervista, Raspadori ha dichiarato di ispirarsi al modo di giocare di Sergio Agüero, ma è stato anche paragonato a giocatori come Antonio Di Natale e Carlos Tévez. Il suo stile di gioco si sposa perfettamente con la filosofia di Thiago Motta, che predilige un attaccante capace di legare il gioco e dominare il possesso palla.

Prestazioni significative

Un esempio emblematico della sua efficacia è stata una partita del Napoli contro l’Ajax, dove Raspadori è stato schierato titolare. In quell’incontro, il Napoli ha trionfato per 6-1, con Raspadori che ha segnato una doppietta, dimostrando la sua capacità di incidere in partite cruciali. Giuntoli ha sottolineato come Raspadori fosse in grado di legare il gioco con il centrocampo, un aspetto che si allinea perfettamente con il modo di pensare di Motta.

L’analisi delle performance di Raspadori e di Zirkzee, attaccante del Bologna, rivela similitudini interessanti. Entrambi sono ambidestri, abili nel primo controllo, e capaci di condurre palla con facilità. Tuttavia, Raspadori si distingue per la sua capacità di attaccare la profondità, mentre Zirkzee, pur essendo più alto e pesante, condivide con Raspadori la versatilità e la tecnica necessaria per un attaccante moderno.

Confronto statistico

Confrontando le statistiche delle migliori stagioni dei due giocatori, emergono dati significativi:

  • Raspadori: 10 gol e 6 assist in 2.754 minuti nel 2020-21.
  • Zirkzee: 11 gol e 5 assist in 2.774 minuti nella stagione attuale.

Questa comparazione evidenzia come Raspadori possa offrire un impatto simile in termini di produttività offensiva, sebbene operi in un contesto diverso.

A differenza di Vlahovic, che tende a segnare di più ma a toccare meno il pallone, Raspadori si distingue per un gioco più coinvolgente e dinamico. La Juventus ha bisogno di un attaccante che possa non solo finalizzare, ma anche contribuire alla costruzione del gioco. In questo senso, Raspadori rappresenta una soluzione ideale per le esigenze tattiche di Thiago Motta e, di conseguenza, per la Juventus stessa.

Stefano Cerulli

Stefano è un appassionato di sport e redattore sportivo con una carriera che riflette il suo profondo amore per il calcio e l'atletica. Nato a Milano nel 1985, ha nutrito fin da giovane una passione innata per lo sport, alimentata dalle domeniche passate sugli spalti dello stadio San Siro e dalle interminabili ore di allenamento sulle piste d'atletica locali. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Milano, Stefano ha iniziato la sua carriera nel mondo del giornalismo sportivo. I suoi primi articoli, pubblicati su riviste minori, hanno subito messo in luce la sua abilità nel raccontare con vividezza e competenza le vicende sportive, catturando l'attenzione di un pubblico sempre più vasto. Stefano è noto per il suo stile di scrittura coinvolgente, capace di trasmettere non solo i fatti ma anche le emozioni e la tensione che caratterizzano ogni evento sportivo. La sua capacità di analisi e la profonda conoscenza tecnica dei diversi sport gli permettono di offrire ai lettori articoli di grande qualità, che spaziano dalle cronache più avvincenti alle analisi tattiche più approfondite. Oltre alla sua attività di redattore, è anche un promotore attivo dello sport giovanile. Dedica il suo tempo libero a organizzare eventi e workshop per giovani atleti, con l'obiettivo di trasmettere loro i valori dello sport e l'importanza della corretta informazione sportiva. Sempre aggiornato sulle ultime novità del mondo sportivo, Stefano continua a essere una voce rispettata e autorevole nel giornalismo sportivo italiano, rappresentando un punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio e atletica.

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