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Ranieri si scaglia contro l’arbitraggio: ‘Non è più calcio’ in Europa League

Claudio Ranieri, noto per il suo temperamento e la sua passione per il calcio, ha espresso la sua delusione e rabbia per la gestione dell’arbitro tedesco Tobias Stieler al termine della partita di Europa League tra Porto e Roma, conclusasi con un pareggio 1-1. Le parole del tecnico romano sono state chiare e incisive, evidenziando la sua frustrazione non solo per le decisioni arbitrali, ma anche per la direzione che sta prendendo il calcio moderno.

la partita e le decisioni arbitrali

La partita, giocata allo stadio Dragão di Porto, ha visto i giallorossi affrontare una formazione portoghese con una grande tradizione in Europa. Nonostante il risultato finale di parità, Ranieri ha messo in risalto alcune situazioni di gioco che avrebbero dovuto essere gestite diversamente dall’arbitro. “Non volevo che i giocatori salutassero l’arbitro. Questo non è più calcio”, ha affermato in un’intervista post-partita trasmessa da Sky, dando voce a una frustrazione condivisa da molti appassionati di questo sport.

le critiche di ranieri

La critica di Ranieri si è concentrata in particolare sulla decisione di Rosetti, designatore degli arbitri UEFA, di nominare Stieler per una partita così delicata. Ha dichiarato:

  1. “Parlo con Rosetti, come fa a mandare ad Oporto un arbitro che in 22 partite ha visto solo nove pareggi per la squadra in trasferta?”
  2. “Il quarto uomo lo sapeva. È inaccettabile subire un gol in una situazione del genere.”

Ranieri ha evidenziato la scarsa esperienza di Stieler in contesti ad alta tensione, sollevando interrogativi sulla scelta dell’arbitro, soprattutto considerando il calore dell’ambiente portoghese e l’importanza della partita per entrambe le squadre.

riflessioni sul calcio moderno

In un contesto più ampio, le parole di Ranieri pongono un interrogativo cruciale sullo stato attuale del calcio. Ha dichiarato: “Ammoniamo chi simula sempre. Ogni volta per un colpo allo stomaco si mettono le mani in faccia e gridano. Questo non è più calcio”, evidenziando una delle problematiche che affliggono il mondo del calcio moderno: la tendenza alla simulazione e alla ricerca del contatto per ottenere vantaggi. Questo argomento ha suscitato dibattiti accesi tra dirigenti, allenatori e tifosi, tutti consapevoli di come il gioco stia cambiando.

Il match di Porto ha messo in luce non solo le difficoltà della Roma, ma anche la necessità di una riflessione più profonda sul mondo arbitrale. La scelta di designare arbitri con esperienza in partite di alta pressione potrebbe essere una soluzione per evitare situazioni spiacevoli come quella vissuta dal club giallorosso. Ranieri, con la sua esperienza e la sua conoscenza del gioco, ha fatto bene a sollevare questi interrogativi, sperando che possano portare a un cambiamento.

La Roma, ora, dovrà concentrarsi sul futuro e sulla prossima partita di Europa League, con l’obiettivo di recuperare terreno nel girone e mantenere vive le speranze di avanzare nella competizione. Tuttavia, le parole di Ranieri rimarranno impresse nella mente di chi ama il calcio: la ricerca di un gioco più giusto e rispettoso delle regole e dei valori sportivi è una battaglia che deve continuare, affinché il calcio possa tornare ad essere quello che tutti noi abbiamo amato.

In un’epoca in cui il VAR e le nuove tecnologie stanno cercando di migliorare la gestione delle partite, la questione dell’arbitraggio rimane uno dei temi più dibattuti nel panorama calcistico. La speranza è che si possa arrivare a una maggiore uniformità di giudizio e a un riconoscimento del valore del gioco, lontano da episodi di polemica e di malcontento come quelli vissuti da Ranieri e dalla sua Roma. Con l’Europa League che continua a offrire sfide entusiasmanti, il futuro sembra promettere ulteriori battaglie, sia in campo che fuori.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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