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Quesada: il Galles non è mai stato sottovalutato nel Sei Nazioni

L’attesa per la sfida tra Italia e Galles nel Torneo Sei Nazioni è palpabile. Sabato, a Roma, la nazionale italiana di rugby si prepara ad affrontare una delle squadre più temibili del panorama europeo. Il ct dell’Italia, Gonzalo Quesada, ha chiarito fin da subito che non c’è spazio per la sottovalutazione. Ogni partita deve essere affrontata con il massimo rispetto per l’avversario, e il Galles non è certo da considerarsi un avversario facile.

“Non abbiamo mai pensato, neppure per un minuto, di essere noi i favoriti per la sfida di sabato con il Galles,” ha dichiarato Quesada. Queste parole evidenziano la serietà con cui la nazionale azzurra si sta preparando, ben consapevole che il Galles è una squadra di grande valore. L’allenatore ha sottolineato l’importanza di non farsi influenzare dai risultati passati, come la vittoria di un anno fa (24-21) contro i gallesi. “Oggi loro sono una squadra diversa e hanno avuto anche un giorno in più rispetto a noi per prepararsi,” ha aggiunto.

la crescita del galles

Il Galles, tradizionalmente una delle potenze del rugby europeo, ha mostrato segnali di crescita nelle ultime settimane. La sconfitta contro la Francia è stata vista come un’importante opportunità di apprendimento. Quesada ha notato come il Galles abbia approfittato della settimana trascorsa a Nizza per affinare la propria preparazione. “Ho notato anche un loro diverso modo di attaccare, con tanti spostamenti, gioco al piede e pressione,” ha osservato il tecnico argentino.

Un altro aspetto importante è l’insegnamento delle esperienze passate. Quesada ha ricordato che due anni fa l’Italia pensava di vincere dopo la vittoria a Cardiff, ma subì una sconfitta (17-29) che fu una lezione. Questo richiamo alla memoria è fondamentale per mantenere alta la guardia e non dare nulla per scontato.

la qualità dei giocatori gallesi

La formazione gallese, pur avendo affrontato momenti di difficoltà, è composta da giocatori di grande talento ed esperienza. “E poi come si fa a non prendere sul serio una squadra che ha nelle sue file gente come Faletau, Liam Williams, Jac Morgan e Josh Adams?” ha chiesto retoricamente Quesada. Questi atleti hanno dimostrato di poter cambiare l’andamento di una partita con giocate decisive, rappresentando una minaccia per qualsiasi avversario.

L’atteggiamento di Quesada è emblematico della mentalità che desidera instillare nei suoi giocatori. La nazionale italiana ha fatto progressi significativi nel rugby, ma la strada verso l’élite del rugby europeo è ancora lunga. Il Sei Nazioni è un’opportunità fondamentale per testare il valore della squadra contro avversari di alto livello e per costruire una cultura vincente.

mantenere il focus

L’allenatore ha parlato dell’importanza di mantenere il focus e di non lasciarsi distrarre dalle aspettative esterne. La pressione di giocare in casa a Roma, in uno stadio gremito di tifosi, può essere sia un fattore positivo che negativo. “Dobbiamo canalizzare l’energia del pubblico e trasformarla in motivazione, senza sentirci schiacciati dalla responsabilità di dover vincere,” ha detto Quesada.

In vista del match, ci si aspetta che Quesada e il suo staff abbiano preparato strategie specifiche per affrontare il gioco gallese. La capacità di adattarsi durante la partita sarà cruciale, così come la gestione della palla e la difesa contro le incursioni nemiche. Le scelte di formazione e le sostituzioni saranno vitali, con l’obiettivo di mantenere freschezza e intensità fino all’ultimo minuto di gioco.

L’Italia ha il potenziale per continuare a sorprendere, e il match di sabato rappresenta un’altra opportunità per dimostrare che il rugby azzurro è in continua evoluzione. Con la giusta mentalità e l’approccio corretto, un risultato positivo non è fuori portata. La sfida è lanciata, e l’attenzione è rivolta a Roma, dove il rugby europeo si prepara a scrivere un nuovo capitolo.

Stefano Cerulli

Stefano è un appassionato di sport e redattore sportivo con una carriera che riflette il suo profondo amore per il calcio e l'atletica. Nato a Milano nel 1985, ha nutrito fin da giovane una passione innata per lo sport, alimentata dalle domeniche passate sugli spalti dello stadio San Siro e dalle interminabili ore di allenamento sulle piste d'atletica locali. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Milano, Stefano ha iniziato la sua carriera nel mondo del giornalismo sportivo. I suoi primi articoli, pubblicati su riviste minori, hanno subito messo in luce la sua abilità nel raccontare con vividezza e competenza le vicende sportive, catturando l'attenzione di un pubblico sempre più vasto. Stefano è noto per il suo stile di scrittura coinvolgente, capace di trasmettere non solo i fatti ma anche le emozioni e la tensione che caratterizzano ogni evento sportivo. La sua capacità di analisi e la profonda conoscenza tecnica dei diversi sport gli permettono di offrire ai lettori articoli di grande qualità, che spaziano dalle cronache più avvincenti alle analisi tattiche più approfondite. Oltre alla sua attività di redattore, è anche un promotore attivo dello sport giovanile. Dedica il suo tempo libero a organizzare eventi e workshop per giovani atleti, con l'obiettivo di trasmettere loro i valori dello sport e l'importanza della corretta informazione sportiva. Sempre aggiornato sulle ultime novità del mondo sportivo, Stefano continua a essere una voce rispettata e autorevole nel giornalismo sportivo italiano, rappresentando un punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio e atletica.

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