Calcio

Quando gli inni nazionali fanno discutere: cinque episodi nel calcio

Gli inni nazionali possono portare in dote diversi problemi. La storia del calcio, infatti, è piena di errori durante la loro esecuzione, ma anche di litigi politici. Vediamo insieme qualche episodio curioso. 

Il momento dell’inno nazionale è uno dei più solenni nello sport, qualsiasi esso sia. Allo stesso tempo, però, l’inno nazionale può anche diventare un problema. Nella storia del calcio, infatti, sono molto gli esempi di errori commessi proprio durante l’esecuzione dell’inno. Errori che, nella maggior parte dei casi, fanno sorridere, ma che possono anche avere risvolti politici. L’ultimo episodio in ordine di tempo risale a ieri, domenica 19 novembre, ed ha coinvolto la nazionale dell’Azerbaijan.

Inni nazionali: l’errore del Belgio con l’Azerbaijan

Ieri si giocava in Belgio l’ultima sfida del girone di qualificazione agli Europei, che metteva di fronte Belgio e Azerbaijan. Prima della gara, che sul campo non ha avuto storia, con la vittoria dei padroni di casa per 5-0, c’è stato un momento problematico. Con le squadre in campo, al momento degli inni, è stato suonato un inno che non era quello azero. Se ne sono subito accorti, oltre ai tifosi azeri, anche il c.t. degli azeri, Gianni De Biasi, e il suo staff. Lukaku, intuito che qualcosa non andava, ha prima parlato con De Biasi e poi ha fatto diffondere l’inno corretto. Come dicevamo, non si tratta certo di una prima volta. Già in passato i campi da calcio sono stati testimoni di strafalcioni a volte clamorosi.

Immagine | Epa @Neil Hall – Wigglesport.it

Cinque errori clamorosi sull’inno nazionale

Vediamo quindi cinque episodi curiosi che hanno visto coinvolte le nazionali di calcio e i loro inni.

  1. Durante un’amichevole tra Slovacchia e Malta, al posto dell’inno nazionale maltese gli organizzatori fecero partire Numb, canzone dei Linkin Park. Un errore durato pochi secondi, ma che fece in fretta il giro del mondo. Allo stesso tempo, nessuno se la prese. Anzi, i calciatori in campo si fecero una risata.
  2. Nel 2020, all’inizio di una gara di qualificazione agli Europei tra Francia e Albania, allo stadio di Saint-Denis risuonò l’inno di Andorra al posto di quello del Paese delle aquile. Non solo: lo speaker dello stadio, per scusarsi, comunicò che “l’inno giusto dell’Armenia sarebbe presto arrivato”, aggiungendo un ulteriore errore. A quel punto, i giocatori albanesi si rifiutarono di giocare fino a quando non venne suonato l’inno corretto. All’intervallo, infine, la Federcalcio francese si scusò con l’Albania per l’errore.
  3. Ha fatto parecchio discutere l’esecuzione dell’inno inglese God Save the Queen in occasione della gara di qualificazione agli Europei tra Italia e Inghilterra giocata al Maradona di Napoli. Ad esibirsi fu la cantante napoletana di origini inglesi Ellynora. Quest’ultima esibizione è stata considerata però dai tifosi d’oltremanica come la peggiore performance dell’inno di sempre.
  4. Moldavia-Gibilterra ha fatto da teatro ad un’altra figura barbina legata agli inni. I moldavi, infatti, fecero partire sì God Save the Queen, ma nella versione tedesca, quella utilizzata dalla nazionale del Liechtenstein, che è uguale nella musica, ma diversa in tutto il resto.
  5. Come dicevamo, spesso politica e inni si mischiano. Un esempio è quanto accaduto a ottobre 2019, in occasione di Francia-Turchia. Fece molto discutere, in quel caso, il comportamento dei tifosi turchi, che durante l’inno fecero il saluto militare, poi ripreso a fine gara anche dai calciatori. Un simbolo nella guerra contro i Curdi, aspramente criticato da gran parte della platea internazionale.
Gianluca Pirovano

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