Calciatori e panchina non hanno un legame positivo. Spesso non partire da titolari è visto come una condanna dagli atleti, che vogliono un ruolo da protagonisti. E pensare che c’è chi non è mai partito da titolare…
Il calcio moderno ha cambiato molto la concezione originale del gioco. Sempre più impegni, sempre più ravvicinati, hanno portato alla scelta non soltanto di allungare le panchine, che ora possono ospitare anche più di venti giocatori tra i professionisti (mentre tra i dilettanti il limite resta venti, innalzato rispetto ai diciotto del passato), ma anche ad aumentare il numero di cambi. Quella che doveva essere, almeno inizialmente, un’idea momentanea, vale a dire la concessioni di cinque cambi rispetto agli storici tre, è poi diventata una nuova regola ed ora è la normalità. Certo, c’è chi come Guardiola non ama particolarmente sconvolgere le squadre, ma di contro c’è chi approfitta sempre dei cinque cambi, che se ben gestiti possono diventare un’occasione importante. Pensare che, in origine, il calcio non prevedeva nemmeno cambi. Gli undici erano quelli e quelli dovevi tenerti. Al di là di questo aspetto, più sentimentale che altro, resta il fatto che la panchina nel tempo ha assunto un ruolo molto più importante del passato.
Partire dalla panchina, quindi, non è per forza di cose da vivere come una condanna, ma può essere anche una chance. Basti pensare a giocatori che hanno fatto della loro incisività da subentranti un marchio di fabbrica. Muriel, per citarne uno, che nell’Atalanta di Gasperini ha cambiato spesso e volentieri le partite pur giocando meno di un tempo. Ci sono, poi, quei giocatori che, invece, non hanno mai avuto nemmeno una chance di partire titolari. In questo senso, la scorsa stagione, il portale Goal.com ha stilato una classifica della scorsa stagione, che offre spunti interessanti.
Il calciatore che nella stagione 2022/2023 ha fatto più presenze in Serie A senza mai partire da titolare è il macedone Ilija Nestorovski, che con l’Udinese è sceso in campo quattordici volte, senza mai partire da titolare. Dietro di lui c’è Valencia, che era in forza alla Salernitana. Con Nicola prima e Paulo Sousa poi, non è mai riuscito a strappare una maglia da titolare: nel 2022/2023 12 gare partendo dalla panchina su 12. Sul terzo gradino del podio di questa speciale classifica si piazza, invece, Zerbin del Napoli. Qui la situazione è ancora più particolare. Per lui, sette presenze in Serie A, tutte da subentrante, ma la convocazione in Nazionale maggiore. Giù dal podio si trovano, infine, numerosi calciatori giovani. Talenti non ancora esplosi che in Serie A hanno trovato poco spazio. Iling Junior della Juventus è l’esempio perfetto. Lo scorso anno, infatti, il classe 2003, proprio come Zerbin, ha giocato sette volte, ma non è mai partito da titolare. Meglio non è andata nemmeno quest’anno per lui, che da potenziale stellina si è trovato improvvisamente ai margini del progetto bianconero. Nella stagione in corso Iling ha raccolto soltanto quattro presenze e, ancora una volta, non è mai partito titolare.
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