Pugili per la trasformazione: il potere del pugilato a scuola e in carcere

“Boxing for change”: il pugilato a scuola e in carcere

Il pugilato come strumento di inclusione sociale

Nel panorama delle iniziative volte al recupero sociale e all’educazione dei giovani, il pugilato emerge come uno strumento sorprendentemente efficace, non solo per la formazione fisica ma anche per l’inclusione e l’integrazione sociale. Questa è la premessa di “Boxing For Change – #WithBoxingYouLearn!”, un ambizioso progetto promosso dalla Federazione Pugilistica Italiana insieme a partner internazionali di peso come Scholas Occurrentes, la Fondazione di Papa Francesco, la Federazione Pugilistica della Romania, Sport Senza Frontiere e la Federazione Pugilistica Spagnola, oltre alla collaborazione di Eurocube e BlancDeNoir.

Obiettivi e metodologia del progetto

Il progetto, selezionato dalla Commissione Europea nell’ambito del Bando Erasmus “Cooperation Partnership – Sport”, pianifica di coinvolgere 2000 giovani, di cui 1750 studenti tra i 13 e i 16 anni e 250 giovani attualmente in detenzione nelle carceri minorili. L’azione si concentrerà su 40 istituti situati in zone svantaggiate e periferiche, considerate a rischio. Questi includono 37 scuole secondarie di primo e secondo grado e 5 penitenziari. Il personale coinvolto comprende 80 tecnici federali e 40 insegnanti, tutti già formati e operativi.

Valori trasmessi attraverso il pugilato

L’obiettivo del progetto è duplice. Da un lato, si mira a fornire una formazione sportiva e disciplinare attraverso il pugilato, integrando le attività pratiche con corsi teorici su boxe e comportamento etico-sociale, disponibili su una piattaforma e-learning. Dall’altro, si punta a trasmettere valori fondamentali come il rispetto, la disciplina e la lealtà, elementi essenziali tanto sul ring quanto nella vita quotidiana.

Filosofia e benefici del pugilato

La scelta del pugilato non è casuale. Questo sport, spesso frainteso come mero confronto fisico, è invece ricco di valori e di una profonda filosofia di vita. Il pugilato insegna a controllare le proprie emozioni, a gestire lo stress e la frustrazione, a sviluppare la resilienza e a rispettare l’avversario. Queste lezioni sono particolarmente preziose per i giovani in difficoltà, che spesso si trovano in ambienti dove queste competenze possono fare la differenza nella loro crescita personale e sociale.

Testimonianze e supporto istituzionale

Il presidente della Federazione Pugilistica Italiana, Flavio D’Ambrosi, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa come una vera speranza per il futuro dei giovani coinvolti. Analogamente, José Maria del Corral, presidente di Scholas Occurrentes, ha riconosciuto il progetto come un’espressione concreta del messaggio di pace e cambiamento promosso da Papa Francesco, basato sull’educazione come strumento di miglioramento sociale.

Incontri motivazionali con campioni

Una delle fasi più interessanti del programma è l'”Incontro con il Campione”, dove i giovani avranno l’opportunità di interagire con atleti di calibro internazionale che sono esempi di successo sia nello sport che nella vita. Tra gli ambassador del progetto ci sono Emanuele Blandamura, Michael Magnesi e Pamela Malvina Noutcho Sawa per l’Italia, Emmanuel Reyes e Ayoub Ghadfa per la Spagna, e Robert Eusebiu Jitaru per la Romania.

Questi incontri sono progettati per ispirare i giovani, mostrando loro che con dedizione, lavoro duro e rispetto delle regole si possono superare le difficoltà e raggiungere grandi traguardi. Inoltre, l’esposizione a storie di successo può funzionare come catalizzatore per la motivazione personale e la riflessione su scelte di vita positive.

Conclusioni

In definitiva, “Boxing For Change” rappresenta un esempio luminoso di come lo sport possa essere utilizzato come veicolo di inclusione sociale e strumento di formazione integrale. Attraverso il pugilato, questi giovani non solo imparano a combattere sul ring, ma acquisiscono anche gli strumenti per affrontare e superare le sfide della vita quotidiana.

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