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Pugilato: Carini sfida il maestro turco con l'Italia Team a Sofia - ©ANSA Photo
La seconda giornata di incontri per la nuova nazionale Elite di pugilato sta animando Sofia, capitale della Bulgaria, in un momento cruciale per il panorama pugilistico italiano. Sotto la direzione del neo direttore tecnico Giovanni De Carolis, coadiuvato dai tecnici Laura Tosti e Leonard Bundu, il team azzurro si sta preparando per affrontare il Torneo Strandja, uno degli eventi più prestigiosi nel circuito internazionale di pugilato. Questa manifestazione rappresenta un’importante tappa di avvicinamento alle Olimpiadi di Parigi 2024 e vede la partecipazione di ben nove atleti italiani, tra cui spicca il nome di Angela Carini, pugile della categoria 63 kg.
Angela Carini è una figura di spicco nel pugilato italiano, avendo conquistato il suo ottavo titolo italiano lo scorso dicembre. Tuttavia, il suo percorso olimpico a Parigi è stato segnato da un episodio controverso: l’abbandono nel match contro la francese Imane Khelif, che ha scatenato polemiche e dibattiti accesi. Ora, Carini ha l’opportunità di riscattarsi sul ring di Sofia, dove domani affronterà la turca Gulsum Tatar. Tatar, una pugile di 40 anni, ha iniziato la sua carriera nel pugilato a soli 16 anni e vanta un palmarès impressionante, avendo ottenuto in passato medaglie d’oro sia ai Mondiali sia agli Europei. Inoltre, è stata la prima donna turca a intraprendere una carriera professionistica nel pugilato, contribuendo così alla visibilità e alla crescita di questo sport nel suo paese.
Un match significativo
Il match tra Carini e Tatar rappresenta non solo un’importante sfida sportiva, ma anche un confronto generazionale e culturale, dato il background di Tatar e la determinazione di Carini di dimostrare il proprio valore. In caso di vittoria, Carini passerà alla semifinale, dove affronterà la vincente del match tra la kazaka Laura Yessenkeldi e la greca Olga-Paulina Papadatou, un’opportunità che potrebbe avvicinarla ulteriormente a un traguardo significativo nel torneo.
Altri successi azzurri
Non è solo Carini a rappresentare l’Italia a Sofia. Oggi, un’altra atleta azzurra, Melissa Gemini, ha fatto il suo ingresso sul ring nella categoria 75 kg, imponendosi con un netto 5-0 contro la turca Sila Ucyildiz. La vittoria di Gemini è stata accolta con entusiasmo, dimostrando la forza e la determinazione delle pugilesse italiane in questo torneo. Le prestazioni di entrambe le atlete sono un segnale positivo per il futuro del pugilato italiano, che punta a ottenere risultati significativi anche a livello internazionale.
Prossimi eventi e preparazioni
Oltre ai pugili impegnati a Sofia, il team Elite italiano comprende altri undici atleti, tra cui sette uomini e quattro donne, che sono rimasti ad allenarsi a Roma sotto la guida dei tecnici federali Patrizio Sumbu Kalambay e Clemente Russo. Questi atleti stanno preparando un importante ‘dual match’ contro il Belgio, un evento che rappresenta un’ulteriore opportunità per affinare le loro abilità e testare il loro livello di preparazione in vista delle competizioni future.
Il calendario delle prossime competizioni è fitto di eventi. Dopo il dual match contro il Belgio, gli azzurri si prepareranno a partecipare alla Coppa del Mondo, che si terrà a San Paolo, in Brasile, dal 29 marzo al 6 aprile 2024. Questo sarà il primo evento del calendario 2025 della nuova federazione internazionale World Boxing, a cui ha aderito anche la Federazione Pugilistica Italiana (FPI). Gli atleti italiani partiranno per il Brasile il 22 marzo, con l’obiettivo di prepararsi adeguatamente per una competizione che si preannuncia ricca di sfide e opportunità.
Il pugilato italiano sta vivendo un periodo di rinnovamento e grande attesa, con giovani talenti e atleti esperti che si uniscono per rappresentare il paese su palcoscenici internazionali. La preparazione in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024 è al centro delle strategie della federazione, che mira a costruire una squadra competitiva in grado di affrontare le sfide globali con determinazione e professionalità.
Il Torneo Strandja, quindi, non è solo un’occasione per misurare il livello di preparazione degli atleti, ma anche un importante banco di prova per il futuro del pugilato italiano. Con il supporto di tecnici e dirigenti e il talento delle nuove leve, l’Italia punta a ritagliarsi uno spazio di rilievo nel panorama pugilistico internazionale, continuando a scrivere la sua storia fatta di successi, sfide e momenti indimenticabili sul ring.