Provedel, oltre alle mani c’è di più. Il portiere della Lazio è assoluto protagonista della sfida di Champions League contro l’Atletico Madrid. Prima nega il gol del raddoppio all’Atletico e poi, nel convulso finale che vede i biancocelesti alla ricerca quasi disperata del pareggio, trova il gol dell’1-1 con un colpo di testa da centravanti consumato. E non è neanche la prima volta.
Il portiere della Lazio ha un record: con il gol realizzato nel finale al collega Oblak, è alla sua seconda prodezza personale. L’estremo difensore biancoceleste, nel febbraio del 2020, ha messo a segno la rete del 2-2 ad Ascoli nei minuti di recupero, permettendo alla sua Juve Stabia di pareggiare i conti. Anche allora, un colpo di testa preciso e imparabile. Probabilmente è fra i pochi ad aver segnato due gol, ma era da tempo nel club di chi, pur giocando in porta, era riuscito a segnare.
Provedel, che risponde al nome di Ivan perché la sua famiglia era legata al ricordo di Yascin, storico portiere dell’Unione Sovietica, ha studiato, evidentemente con profitto, da un maestro abbastanza recente: Francesco Toldo. Provedel tifava Inter e si era innamorato del portiere nerazzurro in occasione dell’Europeo del 2000. Fra l’altro, anche l’ex estremo difensore nerazzurro ha segnato un gol in serie A, alla Juventus.
Tifoso bianconero, invece, il pioniere del gol, Michelangelo Rampulla, che ha deciso Atalanta – Cremonese con un gol di testa nel 1992. Nella lista dei portieri goleador in serie A c’è anche Massimo Taibi, che ha corretto verso la porta avversaria un cross da calcio d’angolo in un Reggina – Udinese (1-1). Memorabile la rete di Amelia: il portiere del Livorno è andato a svettare in area di rigore del Partizan Belgrado in una sfida di Coppa UEFA del 2007 segnando il gol dell’1-1. Brignoli, con il Benevento, ha scritto due volte la storia: primo gol in serie A personale e primo punto nella massima serie per i sanniti, nientemeno che contro il Milan.
Esiste anche una categoria a parte: i portieri bomber. Estremi difensori che non segnano per caso, ma per qualità tecniche. Basti pensare a Hans-Jörg Butt, capace di segnare 29 gol in carriera, andando persino in doppia cifra nel 2000 con la maglia dell’Amburgo. Anche lui ha trovato la via della rete in Champions, segnando tre volte alla Juventus e con tre maglie diverse: Amburgo, Bayer Leverkusen e Bayern Monaco. Il messicano Jorge Campos era il miglior interprete di “portiere volante”. Un felino fra i pali, un cecchino in area di rigore avversaria: 34 gol.
René Higuita, portiere colombiano del Nacional Medellin, partecipava alla costruzione del gioco ed era anche particolarmente incisivo: 41 gol in carriera, marcando anche in Libertadores. Unico portiere della storia ad aver realizzato una tripletta è José Luis Chilavert, capace di segnare la metà dei gol del Vélez Sarsfield al Ferro Carril Oeste nel 6-1 maturato in quella occasione. 62, i gol messi a segno in carriera.
Irraggiungibile Rogerio Ceni, recordman incontrastato e finora irraggiungibile. Con 131 reti, è il portiere più prolifico della storia, di cui 69 su calcio di rigore (record) e 61 su calcio di punizione (ovviamente, record anche questo). Tutti i suoi gol, tra l’altro, sono stati realizzati con la stessa maglia, quella del Sao Paulo. Memorabile il suo 2005, quando si laurea addirittura capocannoniere della squadra con 21 reti.
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