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Prossima settimana cruciale per il cambio di statuto della Figc

Nella sede della Federazione Italiana Giuoco Calcio a Via Allegri, Roma, si è svolto il secondo incontro cruciale per discutere il cambio dello statuto federale, un tema di grande importanza soprattutto per la Serie A. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha presieduto la riunione, coinvolgendo rappresentanti delle varie componenti del calcio italiano. L’obiettivo è quello di giungere a un accordo condiviso prima dell’assemblea del 4 novembre, un evento atteso con impazienza da tutte le parti coinvolte.

Durante l’incontro, durato poco più di un’ora, la Figc ha presentato una bozza preliminare che mira a rafforzare l’autonomia delle Leghe, permettendo loro di gestire in modo più indipendente le questioni relative all’organizzazione dei campionati. Questo riguarda, in particolare, la possibilità di modificare i format dei campionati, un tema che richiede una concertazione tra le varie leghe a causa delle ripercussioni che tali cambiamenti potrebbero avere a livello interlega. Tuttavia, la questione più complessa e attesa, quella dei pesi elettorali e delle rappresentanze nei Consigli Direttivi, sarà affrontata nel prossimo incontro previsto per mercoledì della prossima settimana.

Partecipanti e interessi in gioco

Tra i partecipanti alla riunione vi erano figure di spicco come Mauro Balata per la Serie B, Matteo Marani della Lega Pro, Giancarlo Abete per la Lega Nazionale Dilettanti, Umberto Calcagno dell’Associazione Italiana Calciatori, Renzo Ulivieri dell’Assoallenatori e Carlo Pacifici dell’Associazione Italiana Arbitri. Lorenzo Casini, presidente della Serie A, ha invece partecipato tramite videoconferenza. Questa composizione eterogenea riflette la complessità del sistema del calcio italiano, dove ogni componente ha interessi specifici e una visione particolare su come dovrebbe essere gestito il futuro del calcio nel paese.

La questione dei pesi elettorali

Uno dei nodi principali da sciogliere riguarda la distribuzione dei pesi elettorali. Attualmente, la Serie A detiene il 12% dei voti disponibili, una percentuale considerata insufficiente dai club, soprattutto se confrontata con altre categorie: la Serie B ha il 5%, la Lega Pro il 17%, mentre i dilettanti godono di un significativo 34%. I calciatori rappresentano il 20%, gli allenatori il 10% e gli arbitri il 2%. Queste percentuali influenzano direttamente la composizione del Consiglio Federale, che al momento è composto da 21 membri: 3 in rappresentanza della Serie A, 1 per la Serie B, 3 per la Lega Pro, 6 per i dilettanti, 4 per i calciatori, 2 per i tecnici e 1 per gli arbitri. La rideterminazione di questi numeri è essenziale per garantire una rappresentanza equilibrata e adeguata delle varie componenti.

Prossimi passi e impatti futuri

Il prossimo passo decisivo sarà il consiglio federale del 28 ottobre, dove dovrà essere presentata una proposta complessiva da sottoporre al voto nell’assemblea del 4 novembre. Questo incontro sarà determinante per delineare i nuovi assetti del calcio italiano, un processo che richiede pazienza, diplomazia e una capacità di negoziazione che tenga conto delle esigenze di tutte le parti coinvolte.

Un contesto di riforma più ampio

Il dibattito sul cambio di statuto si inserisce in un contesto più ampio di riforma del calcio italiano, un settore che negli ultimi anni ha affrontato numerose sfide, tra cui la necessità di modernizzare le infrastrutture, migliorare la sostenibilità finanziaria dei club e promuovere lo sviluppo del talento giovanile. L’esito di questi incontri avrà un impatto significativo non solo sulla governance della Figc, ma anche sulla capacità del calcio italiano di competere a livello internazionale, garantendo una crescita sostenibile e inclusiva per tutti i suoi protagonisti.

Mentre le discussioni proseguono, c’è una consapevolezza condivisa dell’importanza del momento e del potenziale che un accordo equilibrato potrebbe avere per il futuro del calcio italiano. L’attenzione è ora rivolta al prossimo incontro, che potrebbe segnare un punto di svolta nella definizione di un nuovo equilibrio tra le varie componenti del sistema calcistico nazionale.

Stefano Cerulli

Stefano è un appassionato di sport e redattore sportivo con una carriera che riflette il suo profondo amore per il calcio e l'atletica. Nato a Milano nel 1985, ha nutrito fin da giovane una passione innata per lo sport, alimentata dalle domeniche passate sugli spalti dello stadio San Siro e dalle interminabili ore di allenamento sulle piste d'atletica locali. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Milano, Stefano ha iniziato la sua carriera nel mondo del giornalismo sportivo. I suoi primi articoli, pubblicati su riviste minori, hanno subito messo in luce la sua abilità nel raccontare con vividezza e competenza le vicende sportive, catturando l'attenzione di un pubblico sempre più vasto. Stefano è noto per il suo stile di scrittura coinvolgente, capace di trasmettere non solo i fatti ma anche le emozioni e la tensione che caratterizzano ogni evento sportivo. La sua capacità di analisi e la profonda conoscenza tecnica dei diversi sport gli permettono di offrire ai lettori articoli di grande qualità, che spaziano dalle cronache più avvincenti alle analisi tattiche più approfondite. Oltre alla sua attività di redattore, è anche un promotore attivo dello sport giovanile. Dedica il suo tempo libero a organizzare eventi e workshop per giovani atleti, con l'obiettivo di trasmettere loro i valori dello sport e l'importanza della corretta informazione sportiva. Sempre aggiornato sulle ultime novità del mondo sportivo, Stefano continua a essere una voce rispettata e autorevole nel giornalismo sportivo italiano, rappresentando un punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio e atletica.

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