Primoz Roglic fissa gli obiettivi: correrà per la prima volta con i colori della Bora Hansgrohe, la sua nuova squadra, all’inizio di marzo alla Parigi-Nizza o alla Tirreno-Adriatico. Escluso il Giro: tutto è subordinato all’obiettivo principale, ovvero alla vittoria di Roglic al 111° Tour de France.
Le prime parole di Roglic non lasciano spazio alle interpretazioni: “Ci sono nuove sfide davanti a me, dopo tanti anni all’ex Jumbo Visma era arrivato il momento di cambiare. Credo di poter vincere il Tour. Non dobbiamo avere paura”. Una vittoria nella Grand Boucle sarebbe la ciliegina sulla torta e il ciclista sloveno può permettersi di inseguirlo senza averne l’ossessione. Non riuscirci, non gli toglierà i successi e i consensi. Vincerlo significherebbe scrivere una pagina storica. Ne è consapevole anche la squadra. Il direttore sportivo Rolf Aldag ha già studiato una formazione ad hoc a sostegno totale e incondizionato del suo nuovo uomo di punta. Nell’idea della squadra appena rilevata dalla Red Bull c’è anche l’idea di giocarsi anche la vittoria alla Vuelta, ma in vista del Giro di Spagna è troppo presto per parlare di nomi.
Roglic e la sua nuova squadra hanno studiato scrupolosamente la stagione. Non ci sarà alcunché di intentato anche nel cronoprogramma di avvicinamento alla corsa francese. Resta solo da capire se la stagione inizierà dalla Francia o dall’Italia: o la Parigi – Nizza o la Tirreno – Adriatico. Anche in questo caso, Roglic ha le idee chiare: “L’obiettivo è essere preparati fisicamente e presentarsi nelle migliori condizioni possibili al Tour de France. Questo non significa che correrò pensando solo ad allenarmi in vista del Giro di Francia. Gareggio sempre per vincere. Mi piacerebbe iniziare dalla Parigi – Nizza, sarei felicissimo se potessi partecipare alla corsa sulle strade francesi”.
Qualunque sia la scelta, non ci saranno dubbi sui ruoli. La Bora Hansgrohe, chiavi in mano, è di Roglic. Parola di del DS Aldag: “Un solo obiettivo, un solo leader. Nessun velocista, nessun obiettivo secondario. Un corridore come Primož esercita una pressione positiva sulla squadra affinché abbia successo e sia in grado di vincere. Siamo felicissimi di avere un plurivincitore di Grandi Giri e sappiamo che se lo supporteremo adeguatamente, aiuterà la crescita anche di elementi come Jai Hindley e Aleks Vlasov, che sono molto più giovani ma anche sicuramente non destinati al ruolo di semplici gregari”.
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