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Prandelli: la confusione attuale sul Var nel calcio - ©ANSA Photo
Il panorama del calcio italiano sta attraversando un periodo di grande incertezza e confusione, come evidenziato dall’ex commissario tecnico della Nazionale, Cesare Prandelli, durante la sua recente intervista a Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1. Prandelli ha analizzato vari aspetti del campionato, toccando temi come la performance del Napoli, la lotta scudetto e, in particolare, le problematiche legate all’uso del VAR (Video Assistant Referee).
Fino a qualche settimana fa, il Napoli sembrava inarrestabile, con una serie di vittorie che lo posizionava come favorito per il titolo. Tuttavia, le ultime due partite hanno rivelato delle difficoltà, nonostante l’evidente talento della squadra. Le avversarie sembrano aver trovato la chiave per limitare gli azzurri, chiudendo gli spazi e neutralizzando le loro azioni offensive. Prandelli ha sottolineato l’importanza dell’allenatore Antonio Conte, definendolo un grande stratega capace di adattarsi e trovare soluzioni. “Conte è un grande allenatore, conoscitore, studioso,” ha detto Prandelli, “riuscirà a trovare qualche situazione in fase offensiva”.
Nonostante le recenti difficoltà, Prandelli considera il Napoli l’unica squadra attualmente in grado di lottare per il titolo, mentre le altre formazioni della Serie A faticano, in parte a causa dei loro impegni in Coppa. Questa situazione ha messo in luce non solo le qualità delle singole squadre, ma anche un generale stato di affaticamento tra le formazioni italiane. “In generale il calcio italiano non sta brillando,” ha aggiunto Prandelli, riferendosi alla stanchezza visibile nelle ultime partite.
il ruolo del var nel calcio moderno
Un tema di particolare rilevanza emerso dall’intervista è stato quello del VAR. Prandelli ha espresso le sue riserve sull’efficacia di questo strumento, che inizialmente era stato accolto con entusiasmo. “Quando è nato il VAR tutti eravamo felici e contenti, sembrava una valvola che potesse aiutare tutti,” ha affermato. Tuttavia, nel corso del tempo, ha osservato una crescente confusione nelle decisioni arbitrali. La presenza del VAR, anziché semplificare le situazioni, ha complicato il processo di giudizio. “Diventa difficile commentare determinate situazioni,” ha continuato Prandelli, sottolineando che l’unica figura che può decidere nell’immediato è l’arbitro in campo.
Per migliorare l’efficacia del VAR, Prandelli ha suggerito di coinvolgere ex giocatori di alto livello, capaci di valutare con maggiore competenza l’entità dei contrasti e delle situazioni di gioco. “Forse al VAR dovremmo mettere qualche ex grande giocatore,” ha proposto, evidenziando la necessità di una maggiore competenza tecnica nelle decisioni che influenzano le sorti delle partite.
la coppia kean-retegui in nazionale
Un altro argomento affrontato da Prandelli è stata la possibilità di far coesistere in Nazionale due attaccanti come Moise Kean e Mateo Retegui. “Penso di sì, poi bisogna vederli all’atto pratico,” ha spiegato, rimarcando l’importanza della loro intesa in campo. Kean, attualmente in forza alla Fiorentina, ha dimostrato di avere grandi capacità offensive, e Prandelli ha evidenziato come la sua posizione in campo possa essere strategicamente vantaggiosa. “Kean ha tutto lo spazio davanti a sé, non deve aspettare il movimento dell’altra punta,” ha osservato. Allo stesso modo, Retegui ha mostrato di essere un attaccante prolifico, chiudendo le azioni con grande efficacia. “Teoricamente sì, si può pensare a una coppia così importante,” ha concluso.
Infine, Prandelli ha colto l’occasione per fare i complimenti al presidente della FIGC, Gabriele Gravina, per la sua capacità di gestire momenti di crisi. “C’è stato un momento di grande difficoltà, ma è stato molto bravo e determinato,” ha detto, riconoscendo gli sforzi di Gravina nel cercare di creare una sinergia positiva con la Lega Serie A. Un’alleanza che, secondo Prandelli, potrebbe portare a un cammino nuovo e interessante per i settori giovanili del calcio italiano.
Quando gli è stato chiesto se avesse intenzione di tornare ad allenare, Prandelli ha risposto che in panchina non lo vede, ma ha lasciato aperta la possibilità di contribuire in altri modi al mondo del calcio. La sua esperienza e competenza rimangono un valore aggiunto per il futuro del calcio italiano, specialmente in un momento di trasformazione e ricerca di nuove strade da seguire.
In un contesto di cambiamenti e sfide, le parole di Prandelli risuonano come un invito a riflettere sulla direzione in cui il calcio italiano deve andare, con la speranza di un rinnovamento che possa riportare il nostro sport ai vertici europei e mondiali.