Prandelli chiarisce: la confusione sul Var è alle stelle - ©ANSA Photo
Cesare Prandelli, ex c.t. della Nazionale italiana e figura di spicco del calcio italiano, ha recentemente condiviso le sue opinioni sulla situazione attuale del Napoli e sulla controversa questione del VAR durante un’intervista a Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1. Le sue osservazioni offrono uno spaccato interessante non solo sulla lotta per il titolo, ma anche sulle sfide che il calcio italiano sta affrontando, sia sul campo che al di fuori.
Fino a poche settimane fa, il Napoli sembrava inarrestabile, con una serie di vittorie che lo collocavano in cima alla classifica. Tuttavia, nelle ultime due partite, la squadra ha mostrato segni di stanchezza e difficoltà, probabilmente a causa della crescente capacità delle avversarie di limitare il loro gioco. Prandelli ha affermato: “Le squadre avversarie hanno capito come chiudere gli spazi”, sottolineando come l’analisi approfondita delle partite da parte degli allenatori rivali possa aver influito sulle prestazioni del Napoli.
Un tema caldo dell’intervista è stato il VAR, che ha suscitato una serie di dibattiti e controversie da quando è stato introdotto nel calcio. Prandelli ha dichiarato: “Quando è nato il VAR, tutti eravamo entusiasti, pensavamo fosse una soluzione per migliorare la giustizia nel gioco”. Tuttavia, ha continuato, “abbiamo complicato tutto e ora è difficile commentare certe situazioni”. La confusione regna sovrana, e l’ex c.t. ha suggerito che la presenza di ex calciatori di alto livello nel team VAR potrebbe migliorare la situazione.
Prandelli ha proposto: “Forse dovremmo considerare la possibilità di avere ex grandi giocatori al VAR, capaci di valutare con più chiarezza l’entità dei contrasti e delle decisioni”.
Prandelli ha toccato anche la questione della Nazionale, discutendo della possibilità di schierare insieme Moise Kean e Mateo Retegui in attacco. Ha affermato che, sebbene sia teoricamente possibile, la loro effettiva coesistenza dipende dalle dinamiche di gioco. Kean, ad esempio, ha trovato grande spazio alla Fiorentina, dove gioca con una certa libertà.
Inoltre, il discorso si è spostato sull’attuale presidente della FIGC, Gabriele Gravina. Prandelli ha espresso il suo apprezzamento per il lavoro svolto da Gravina, evidenziando la necessità di una sinergia tra la FIGC e la Lega Serie A per creare un percorso nuovo e interessante per i settori giovanili. La formazione dei giovani è cruciale per il futuro del calcio italiano.
Infine, quando gli è stato chiesto se pensasse a un ritorno in panchina, Prandelli ha risposto con una certa riserva, lasciando aperta la possibilità di un ruolo diverso nel mondo del calcio. Le sue parole offrono un’analisi lucida e profonda delle sfide attuali del calcio italiano, evidenziando sia le potenzialità che le difficoltà che le squadre, le istituzioni e i giocatori stanno affrontando in un periodo di transizione. La speranza è che, con una maggiore chiarezza e collaborazione, il calcio italiano possa ritrovare la strada verso il successo e costruire un futuro solido per le nuove generazioni.
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