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Polizia scopre arsenale segreto della curva nord a cambiago: trovati ak47 e bombe a mano

Nella notte scorsa, un’importante operazione della Polizia di Stato ha portato alla scoperta di un vero e proprio arsenale nel comune di Cambiago, in provincia di Milano. Questo deposito di armi è stato collegato alla Curva Nord, il noto settore tifoso della squadra di calcio dell’Inter. Gli agenti, seguendo un’indagine su un ultras legato ad Andrea Beretta, hanno rinvenuto un impressionante quantitativo di armamenti, tra cui pistole, fucili d’assalto AK47, bombe a mano e un gran numero di proiettili.

L’operazione della Polizia

L’operazione è stata condotta grazie a un’attenta attività investigativa che ha messo in luce i legami tra alcuni ultras e crimine organizzato. Andrea Beretta, attualmente in carcere per l’omicidio di Antonio Bellocco, un altro noto esponente della Curva, è al centro di un’inchiesta più ampia che coinvolge diverse figure del tifo organizzato, spesso in contatto con ambienti della malavita milanese. Bellocco, ucciso in un agguato nel 2021, era considerato un leader carismatico della tifoseria interista, e la sua morte ha scatenato una serie di eventi violenti che hanno turbato la tranquillità del tifo.

La scoperta dell’arsenale

Le forze dell’ordine hanno potuto localizzare il capannone utilizzando informazioni ottenute da intercettazioni e testimonianze di persone vicine agli ultras. Nonostante il tentativo di occultare l’arsenale, gli agenti sono riusciti a fare irruzione e a sequestrare le armi, evitando così potenziali atti di violenza che avrebbero potuto verificarsi durante eventi sportivi o in altre occasioni di aggregazione.

Il ritrovamento ha suscitato grande preoccupazione non solo tra i tifosi, ma anche tra i cittadini di Cambiago e delle zone limitrofe. La presenza di un arsenale di tale portata in una zona abitata evidenzia la gravità della situazione legata al tifo organizzato e alla criminalità. Gli ultras, pur essendo spesso identificati come semplici appassionati di sport, possono nascondere al loro interno elementi pericolosi e violenti, pronti a scatenare atti di aggressione e vendetta.

Conseguenze e sviluppi futuri

Il sequestro dell’arsenale ha portato all’arresto di un altro ultras, che era in possesso della proprietà in cui erano custodite le armi. Questo individuo, ora detenuto nel carcere di San Vittore, è considerato un importante punto di riferimento per la Curva Nord e potrebbe fornire ulteriori informazioni sulle dinamiche interne al gruppo e sui possibili legami con altre organizzazioni criminali.

Le autorità stanno ora analizzando i reperti sequestrati per comprendere la provenienza delle armi e il modo in cui sono state accumulate. È possibile che parte dell’arsenale provenga dal mercato nero, dove armi di ogni tipo sono facilmente reperibili, mentre altre potrebbero essere state sottratte a forze di polizia o militari. La ricerca di tracce e prove continuerà nei prossimi giorni, mentre gli inquirenti si concentreranno anche su eventuali complici o reti di sostegno che potrebbero aver facilitato la creazione di questo deposito.

Le conseguenze di questa operazione potrebbero essere significative. È probabile che le autorità intensifichino i controlli su altri gruppi di tifosi e su eventi sportivi, cercando di prevenire ulteriori episodi di violenza. Inoltre, si prevede un inasprimento delle leggi contro il possesso illegale di armi, con pene più severe per chi verrà trovato in possesso di armamenti di questo tipo.

La scoperta di questo arsenale rappresenta solo la punta dell’iceberg di un fenomeno complesso e preoccupante, che coinvolge non solo il mondo del calcio, ma anche una serie di dinamiche sociali e culturali legate alla violenza e alla criminalità. In un contesto in cui il tifo dovrebbe essere un momento di festa e aggregazione, la presenza di elementi così pericolosi costringe a riflettere su quanto sia necessario un intervento deciso da parte delle istituzioni per garantire la sicurezza di tutti.

La Polizia, attraverso queste operazioni, sta dimostrando di essere attenta e pronta a intervenire, ma la lotta contro la violenza nel tifo è solo all’inizio. I prossimi sviluppi dell’inchiesta potrebbero rivelare ulteriori dettagli su una realtà che molti preferirebbero ignorare.

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