Pogacar svela i suoi sogni di grandezza dopo la vittoria mondiale

Tadej Pogacar, il giovane fenomeno sloveno del ciclismo, continua a sorprendere il mondo con le sue straordinarie imprese. La sua carriera, che si è sviluppata in soli sei anni, ha già raggiunto vette incredibili. Nel 2024, Pogacar ha realizzato una tripletta storica, conquistando Giro, Tour e Mondiale, un traguardo che lo colloca al fianco di leggende come Eddy Merckx e Stephen Roche. Oltre a questi successi, ha trionfato in eventi prestigiosi come la Liegi-Bastogne-Liegi e il Giro di Lombardia, accumulando un impressionante totale di 25 vittorie in appena 58 giorni di gara.

i programmi per il 2025

Attualmente, Pogacar si trova in ritiro a Benidorm, in Spagna, insieme alla sua squadra UAE-Emirates. Proprio in queste ore, il ciclista sta per annunciare i suoi programmi per la stagione 2025, che vedrà sicuramente un focus su eventi chiave come la Milano-Sanremo, il Tour de France e il Campionato del Mondo. Nonostante il suo straordinario successo, Pogacar rimane umile: “Se riuscissi a vincere la metà di ciò che ho conquistato nel 2024, sarebbe già una buona stagione”. La sua ambizione è evidente: “Ogni anno è stato migliore del precedente, e spero che anche il 2025 possa sorprendere”.

l’importanza dell’umiltà

Una delle chiavi del suo successo è la capacità di rimanere umile, nonostante le lodi e i trionfi. “Gli impegni sono talmente tanti che non c’è tempo di pensare a ciò che è stato. Cerco di condurre una vita normale, trascorrendo tempo con la mia famiglia e le persone care”, spiega Pogacar. Durante la sua off-season, ha trovato il tempo di rilassarsi alle Seychelles con la compagna Urska, riuscendo finalmente a staccare dalla pressione della competizione.

La sua fame di vittorie non sembra mai placarsi. “Sì, ho ancora voglia di vincere. Ripetere quanto ho realizzato non sarà facile, ma credo ci sia ancora spazio per migliorare”, confida. Quando si tratta di riflessioni sul 2024, Pogacar non ha dubbi su quale sia stata la vittoria più significativa: “Il Mondiale, perché ottenuto con la maglia della Slovenia. Ma è difficile scegliere, ogni gara ha la sua importanza”. La sua analisi delle competizioni rivela un profondo rispetto per gli avversari. Ecco alcuni dei ciclisti che stima di più:

  1. Vingegaard: il miglior scalatore.
  2. Van der Poel e Van Aert: riferimenti nelle classiche.
  3. Roglic e Evenepoel: completi e sempre in grado di sorprendere.

solidarietà tra ciclisti

Recentemente, Pogacar ha anche espresso la sua vicinanza a Remco Evenepoel, che ha subito una caduta durante un allenamento. “Gli ho mandato un messaggio. Spero che si riprenda in fretta. Non deve stressarsi, perché è inverno e c’è tempo per recuperare”, dice. Questa solidarietà tra ciclisti è un segno di un ambiente competitivo, ma anche di rispetto reciproco.

Pogacar si è trovato anche a rispondere a domande riguardanti il suo stipendio, in relazione a quanto guadagnano le stelle di altri sport. “Rispetto a quanto avrei guadagnato se non fossi diventato ciclista, guadagno molto. Ma è vero che i guadagni nel ciclismo sono inferiori rispetto ad altri sport come il basket o il calcio”, commenta. Tuttavia, il ciclista mette in luce un aspetto importante: “Dobbiamo focalizzarci non tanto sui guadagni più alti, quanto piuttosto su quelli più bassi. È fondamentale che i livelli minimi di pagamento stiano crescendo, sia nel ciclismo maschile che in quello femminile”.

In conclusione, Pogacar non può evitare di riflettere sul futuro e sulle sue aspirazioni. “Se avrò dei figli, sicuramente parlerò con loro dell’importanza di non esagerare con i social. È una questione di educazione e consapevolezza”. Con la sua umiltà e determinazione, Pogacar continua a essere un esempio non solo per i ciclisti, ma per tutti coloro che aspirano a raggiungere i propri sogni.

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