Il primo podio alla Milano – Sanremo che non è coinciso con la vittoria nella Classicissima è già un ricordo. Tadej Pogacar, quando la strada si inerpica in modo direttamente proporzionale alle pendenze, è irraggiungibile. Lo sloveno è tornato vincere indisturbato al traguardo. E proprio come aveva fatto 24 ore prima a Vallter 2000, ha conquistato in solitaria anche la cima del Port Ainè, sede di arrivo di una frazione caratterizzata da tre lunghe. Landa, ancora una volta il migliore degli altri, è a 2’27’’ dal nuovo leader. Un altro indiscutibile trionfo per lo sloveno che non ha rivali e, di fatto, archivia la Volta a Catalunya già dalla terza tappa.
Pogacar, bis dopo una prestazione da record sul Vallter
Un successo che fa il paio con la prestazione di Tadej Pogacar nel primo grande traguardo in vetta alla Volta a Catalunya in cima al Vallte,r a quota 2.000 metri. Un dominio testimoniato non solo nelle immagini delle telecamere ma anche dai numeri, visto che lo sloveno ha voluto dimostrare la sua netta superiorità anche pubblicando i suoi dati di prestazione sul social Strava. Un Pogacar che ha ironizzato quando ha titolato la sua attività con “Ho freddo come il ghiaccio accanto a una foto in cui sembravo piuttosto infreddolito prima di salire sul podio come vincitore di tappa e nuovo leader della classifica generale”.
I dati prestazionali di Pogacar parlano da soli, dal momento che “Pogi” è riuscito a completare la salita e suoi 11 chilometri di pendenza media del 7,2% in un tempo di 29’10’’ ad una media di 22,6 km/h . Cifre che hanno permesso allo sloveno di infrangere di 38 secondi il record stabilito lo scorso anno da Remco Evenepoel con 29’48.
Landa, il primo nei “normali”, neanche ci ha provato
Per percepire quanto Pogacar sia più forte e temuto dal resto del gruppo basta chiedere informazioni a Landa, il primo dei “normali” nella classifica generale che non ha neanche provato ad arrivare con lui fino al traguardo: “È pericoloso andare con lui perché puoi pagarlo più tardi” ha detto lo spagnolo. Pogacar lo ha lasciato fare prima di salutare la compagnia a 7 km dall’arrivo in solitaria.
“Questa volta il primo ad attaccare è stato Mikel. Volevo andare con lui così non ci sarebbe stata molta differenza”. In realtà c’è stata. Per la cronaca, la quarta tappa, ormai diventata appendice, cambierà totalmente lo scenario con un percorso di 169 km tra Sort e Lleida con un possibile arrivo in volata. C’è spazio per le briciole lasciate dal cannibale…