Tadej Pogacar, il giovane fenomeno sloveno del ciclismo, ha raggiunto un livello di eccellenza che lo ha proiettato tra i miti dello sport. Con una straordinaria tripletta che include il Giro d’Italia, il Tour de France e il Campionato Mondiale, Pogacar ha eguagliato le gesta di leggende come Eddy Merckx e Stephen Roche. Il suo palmarès è arricchito da altre vittorie significative, tra cui la Liegi-Bastogne-Liegi e il Giro di Lombardia, per un totale di 25 vittorie in sole 58 giornate di gara.
Attualmente, Pogacar si trova in ritiro con la sua squadra, la UAE Team Emirates, a Benidorm, in Spagna. Qui sta delineando i suoi piani per il 2025, con l’obiettivo di affrontare nuovamente le classiche più prestigiose, il Tour e il Mondiale. La sua umiltà è evidente quando afferma: “Se riuscissi a vincere la metà di ciò che ho conquistato nel 2024, sarebbe già una buona stagione”. Nonostante il suo successo straordinario, Pogacar mantiene un approccio pragmatico: “Ogni anno è stato migliore del precedente, e spero che anche il prossimo lo sia”.
La fame di vittorie di Pogacar è rimasta intatta, e il ciclista non nasconde la voglia di migliorarsi ulteriormente. “Non sarà facile ripetere quanto ho realizzato, ma può darsi che ci sia ancora spazio per migliorarsi un po’. Vedremo se ci riuscirò”, ha dichiarato. La sua capacità di mantenere i piedi per terra è sorprendente, soprattutto dopo un’annata così trionfale. “Gli impegni sono talmente tanti che non c’è tempo di pensare a ciò che è stato. Cerco di condurre una vita normale, passare del tempo con la famiglia e le persone care mi riporta alla normalità”, ha aggiunto.
Durante l’off-season, Pogacar ha avuto la possibilità di staccare completamente, trascorrendo del tempo alle Seychelles con la sua compagna Urska. Questo periodo di riposo gli ha permesso di riflettere su quanto raggiunto e sulle nuove sfide che lo attendono. La sua visione per il futuro è chiara: affrontare ogni nuova stagione con la stessa determinazione e passione che lo hanno contraddistinto finora.
Parlando delle sue vittorie, Pogacar ha rivelato che la più significativa è stata probabilmente quella al Mondiale, conquistata con la maglia della Slovenia. “Al Mondiale e nei Monumenti ti giochi tutto in un giorno, rispetto ai 21 di un grande giro… e questo mi piace parecchio”, ha spiegato, evidenziando il brivido che si prova nelle competizioni più intense.
Nel panorama ciclistico attuale, Pogacar riconosce il talento dei suoi più diretti rivali, come Jonas Vingegaard, Remco Evenepoel e i belgi Mathieu Van der Poel e Wout Van Aert. “Non c’è dubbio che Vingegaard sia il miglior scalatore, capace di avere al Tour un livello eccezionale”, ha affermato. Riguardo alle classiche, ha messo in evidenza come Van der Poel e Van Aert siano avversari temibili nelle loro giornate migliori.
Recentemente, Evenepoel ha subito un infortunio a seguito di una caduta, e Pogacar ha mostrato la sua solidarietà. “Gli ho mandato un messaggio. Spero che si riprenda in fretta. Non deve stressarsi, perché è inverno e c’è tempo per recuperare”, ha detto. La concorrenza tra i due ciclisti è intensa, e la loro amicizia, nonostante la rivalità, continua a crescere.
Pogacar ha anche commentato le dichiarazioni dell’ex ciclista americano Tejay Van Garderen, che ha messo in evidenza come il suo stipendio sia relativamente basso rispetto a quello delle stelle dello sport come i giocatori dell’NBA. “Rispetto a quanto sarebbe stato il mio stipendio se non fossi diventato un ciclista, guadagno tantissimo. Ma paragonato invece a un grande del basket, del tennis, del calcio, ho un salario più basso. Tuttavia, i punti su cui focalizzarsi sono altri”, ha sottolineato. Secondo Pogacar, è fondamentale concentrarsi sull’aumento dei salari minimi nel ciclismo, sia maschile che femminile, e questo è un segnale positivo per il futuro.
Anche le questioni legate ai social media sono state toccate da Pogacar, che ha ammesso di aver considerato di ridurre il suo tempo online. “Stare troppo tempo sui social può diventare una dipendenza e questo non va bene”, ha affermato. Se un giorno avrà dei figli, Pogacar intende insegnare loro a moderare l’uso dei dispositivi digitali, sottolineando l’importanza di un equilibrio sano.
La passione di Pogacar per il ciclismo e la sua umanità lo rendono un esempio da seguire, non solo per i giovani ciclisti, ma per chiunque si impegni a raggiungere i propri obiettivi con determinazione e umiltà. Con un futuro luminoso davanti a sé, Tadej Pogacar continuerà a scrivere la sua storia, lasciando un segno indelebile nel mondo del ciclismo.
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