L’inchiesta che ha scosso il mondo degli ultrà milanisti si concentra su una serie di episodi violenti che sembrano avere un unico obiettivo: il mantenimento della supremazia all’interno della Curva Sud, guidata dal noto capo ultrà Luca Lucci. Questo ambiente, già noto per la sua turbolenza, è stato teatro di un tentato omicidio nel 2019, che ha visto come vittima Enzo Anghinelli, un membro di spicco di un gruppo rivale, i Black Devil.
Le indagini, condotte dalla Squadra mobile di Milano sotto la direzione dei pm Paolo Storari e Leonardo Lesti, hanno portato all’arresto di Daniele Cataldo, uomo di fiducia di Lucci, con l’accusa di tentato omicidio. I fatti risalgono al 2019, quando Anghinelli fu aggredito in pieno centro a Milano. L’episodio è stato inserito in un contesto più ampio di violenze finalizzate a mantenere il controllo della Curva Sud, emarginando altri gruppi come i Commandos Tigre e i Black Devil.
Il movente di questo tentato omicidio
Il movente di questo tentato omicidio, secondo quanto emerge dalle indagini, è radicato nel tentativo di dominio all’interno della curva stessa. Anghinelli, legato ai Black Devil e al loro leader Domenico Vottari, rappresentava una minaccia per la leadership di Lucci. I pm hanno evidenziato come il “progetto finale” dei rivali fosse quello di spodestare Lucci e instaurare una nuova gerarchia nella curva, con l’aiuto di gruppi storici come i Commandos Tigre.
Le tensioni tra i gruppi rivali
Le tensioni tra questi gruppi non si sono fermate al 2019. Lo scorso luglio, Anghinelli è stato nuovamente vittima di un’aggressione nei pressi del negozio di tatuaggi “Italian Ink” di Lucci a Cologno Monzese. Nonostante Anghinelli si fosse avvicinato al negozio dichiarando di “essere lì in pace”, la reazione di Lucci e dei suoi uomini è stata immediata e violenta. Cataldo, insieme a Islam Hagag, ha inseguito Anghinelli, colpendolo ripetutamente e minacciandolo ulteriormente.
Il clima di terrore e le intimidazioni
Questo ambiente di continue tensioni e violenze non si limita solo agli scontri fisici. Le indagini hanno fatto luce anche su una serie di minacce e intimidazioni verbali. Dopo l’aggressione del luglio scorso, Anghinelli, già in una situazione di fragilità fisica a causa di una gamba ingessata, si è sentito dire da Hagag: “Sei un morto che cammina”. Questo tipo di intimidazioni sono indicative del clima di terrore che Lucci e i suoi accoliti cercano di instaurare per mantenere il controllo.
La rete di violenza e intimidazione
Oltre al tentato omicidio, altre aggressioni sono state contestate a membri della Curva Sud, tra cui episodi di violenza contro lo stesso Anghinelli e addirittura contro il suo avvocato, avvenuti tra il 2018 e il 2019. Questo dimostra come la rivalità tra i gruppi non si limiti solo ai leader, ma coinvolga anche chi sta loro vicino, creando una rete di violenza e intimidazione che si estende ben oltre lo stadio.
Il coinvolgimento della criminalità organizzata
Un altro elemento di grande rilevanza emerso dalle indagini è il presunto coinvolgimento della criminalità organizzata. Secondo i pm, il tentativo di Domenico Vottari di prendere il controllo della curva avrebbe scatenato una reazione immediata da parte di Lucci e del suo alleato Giancarlo Lombardi, detto “Sandokan”. Questi ultimi, forti di legami con la ‘ndrangheta, avrebbero sollecitato l’intervento di famiglie mafiose per dissuadere Vottari dai suoi propositi.
La connessione tra ultrà e criminalità
Questa connessione tra il mondo ultrà e la criminalità organizzata non è nuova, ma le recenti indagini forniscono ulteriori prove di come la violenza negli stadi possa essere strettamente legata a interessi criminali più ampi. L’utilizzo di metodi mafiosi per mantenere il controllo delle curve rappresenta una grave minaccia non solo per la sicurezza negli stadi, ma anche per la società in generale.
L’inchiesta in corso
L’inchiesta in corso cerca di svelare tutti i dettagli di questa complessa rete di violenza e potere. Le autorità sono ora impegnate a smantellare questa struttura e a riportare legalità e sicurezza all’interno della Curva Sud, un compito che si preannuncia arduo dati i numerosi intrecci tra tifoserie violente e criminalità organizzata.