Nicola Pietrangeli è un’icona del tennis italiano, un personaggio che ha saputo esprimere le proprie opinioni con ironia e schiettezza. Ospite della trasmissione “Splendida Cornice” su Rai3, ha lanciato una provocazione che ha acceso il dibattito nel mondo dello sport: “Sinner è il miglior tennista italiano di tutti i tempi, e forse pure austriaco”. Questa affermazione ha suscitato reazioni contrastanti, strappando sorrisi e qualche mugugno tra i puristi del tennis.
Pietrangeli, a 91 anni, ha richiamato l’attenzione sulle origini di Jannik Sinner, il giovane talento nato a San Candido, in Alto Adige. Le sue parole non sono passate inosservate, soprattutto nel contesto della rivalità tra Italia e Austria, che si riflette anche nella Coppa Davis. Sinner, con il suo stile di gioco aggressivo, ha conquistato la scena internazionale, ma la battuta di Pietrangeli ha riacceso il dibattito sulla nazionalità degli sportivi e sull’identità culturale.
il dibattito sulla rappresentanza nazionale
La frecciatina di Pietrangeli ha anche una componente critica nei confronti dell’atteggiamento di Sinner, che in passato ha scelto di non partecipare alla Coppa Davis, suscitando la disapprovazione di molti, incluso Pietrangeli. Quest’ultimo aveva sottolineato l’importanza di indossare la maglia azzurra e la responsabilità che ne deriva.
un confronto con panatta
Pietrangeli non ha risparmiato neppure Adriano Panatta, affermando scherzosamente che “ha avuto il vantaggio di avere più donne di me”. Questa battuta, pur leggera, evidenzia la rivalità amichevole tra i due tennisti e il rispetto che Pietrangeli nutre nei confronti di Panatta, mantenendo sempre un tono scherzoso.
riflessioni sul tennis attuale
Inoltre, Pietrangeli ha ricordato il suo trionfo nella Coppa Davis del 1976, un momento che rimane impresso nella memoria degli appassionati. “L’abbiamo vinta per c…, i cileni cercavano di rimontare ma era finito l’affitto del campo che avevamo prenotato”, ha detto, evocando la leggerezza di un’epoca in cui le pressioni nel tennis professionistico erano meno schiaccianti. Questo aneddoto mette in luce non solo la sua esperienza, ma anche la sua umanità e la capacità di ridere delle situazioni critiche.
Infine, Pietrangeli ha espresso parole di elogio per i tennisti contemporanei, riconoscendo il loro talento e impegno. “Io personalmente ho amato molto il tennis ma, in confronto a questi giocatori di oggi, sono un dilettante. Insomma, certo non bravo”, ha dichiarato, dimostrando un rispetto genuino per la generazione attuale. Ha incluso anche Matteo Berrettini nel suo appello, sottolineando l’importanza della collaborazione tra i tennisti italiani e come la rivalità sana possa coesistere con il supporto reciproco.
Con queste considerazioni, Nicola Pietrangeli ha intrattenuto il pubblico e aperto un dibattito su temi di identità, appartenenza e l’evoluzione del tennis italiano nel contesto internazionale. La sua ironia, unita a una profonda conoscenza del gioco, continua a fare di lui una voce rispettata nel panorama sportivo, dimostrando che, anche a distanza di decenni dalla sua carriera, il suo spirito rimane vivace e pertinente.