
Petrucci: perché il calcio è l'unico protagonista delle scommesse? - ©ANSA Photo
Gianni Petrucci, presidente della Federazione Italiana Pallacanestro (Federbasket), ha recentemente sollevato importanti interrogativi sulla disparità di trattamento tra gli sport, in particolare riguardo alle sponsorizzazioni da parte delle società di scommesse. In un’intervista con l’ANSA, Petrucci ha evidenziato come, pur riconoscendo il valore del calcio come sport più popolare in Italia, non sia giusto che questo monopolizzi le politiche legislative e le risorse economiche destinate allo sport. Le sue osservazioni arrivano in seguito all’approvazione da parte della VII Commissione del Senato di un documento volto a riammettere le sponsorizzazioni delle scommesse per i club di calcio.
l’importanza dell’equità tra le discipline sportive
Petrucci ha espresso la sua opinione, sottolineando che, sebbene il sostegno al calcio sia fondamentale, è essenziale non trascurare sport altrettanto significativi come il basket. “Vengo dal calcio e riconosco il suo valore”, ha affermato, “ma come dirigente di una federazione importante e professionistica come la nostra, mi aspetto che ci sia una equità di trattamento tra le varie discipline sportive”. L’argomento delle scommesse sportive ha un impatto notevole non solo sul calcio, ma su tutte le federazioni sportive, che beneficiano delle entrate generate dalle scommesse.
La questione delle sponsorizzazioni ha sempre suscitato dibattiti accesi in Italia. Mentre il calcio continua a ricevere un’attenzione privilegiata, altre discipline, come il basket e il tennis, si trovano spesso in una posizione di svantaggio. Petrucci ricorda che, quando era presidente del Coni, i proventi derivanti dalle scommesse venivano distribuiti alle federazioni in proporzione all’importo delle scommesse effettuate. “Il calcio era sicuramente il principale beneficiario”, ha detto, “ma anche il tennis e il basket ricevevano il loro giusto riconoscimento”.
la necessità di una riflessione profonda
L’attuale situazione, secondo Petrucci, è cambiata drasticamente. “Perché adesso è tutto cambiato?”, si chiede. Questa domanda sottolinea la necessità di una riflessione più profonda su come il Parlamento e le istituzioni sportive gestiscono le risorse e le politiche in relazione alle diverse discipline. “Non è accettabile che ci siano distinzioni tra sport”, ha affermato, sollecitando una maggiore equità nelle decisioni legislative.
Inoltre, Petrucci ha toccato un altro punto cruciale riguardo alla riforma del sistema calcistico. Ha riconosciuto l’importanza di interventi sugli stadi, ma ha anche messo in discussione perché non si stia prestando la stessa attenzione ai palazzetti, spazi multifunzionali che potrebbero beneficiare di interventi simili. “Non si può far nulla per i palazzetti?”, si è chiesto, evidenziando la necessità di un approccio più integrato e globale per lo sviluppo delle infrastrutture sportive in Italia.
un invito alla riflessione inclusiva
La posizione di Petrucci non deve essere interpretata come una polemica, ma come una richiesta di attenzione e riconoscimento per il basket e tutte le altre discipline sportive. “Sono realista e di questo non mi vergogno”, ha dichiarato, esprimendo il desiderio di continuare a portare avanti il suo messaggio. Il suo intervento è un invito a riflettere su come le politiche sportive dovrebbero essere più inclusive e rappresentative dell’intero panorama sportivo italiano.
La questione delle scommesse è particolarmente attuale nel contesto della crescente digitalizzazione e della proliferazione delle piattaforme di scommesse online, che hanno cambiato il volto del gioco d’azzardo. Negli ultimi anni, il governo italiano ha cercato di regolamentare il settore, ma le divergenze nelle politiche tra le varie discipline rimangono un tema caldo. Petrucci chiede che venga stabilita una maggiore coerenza nelle politiche sportive, affinché tutte le federazioni possano beneficiare equamente delle risorse generate dalle scommesse.
In un panorama sportivo in continua evoluzione, la voce di Petrucci rappresenta una necessità di equilibrio e giustizia. La sua lunga carriera nel mondo dello sport, sia come atleta che come dirigente, gli conferisce una prospettiva unica sulle dinamiche che governano il settore. L’auspicio è che le sue parole possano stimolare un dibattito costruttivo e portare a decisioni più eque e inclusive per il futuro dello sport italiano.