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Pessina lancia una nuova sfida: investimento nel mondo degli esports

Il mondo del calcio e quello degli esports si stanno unendo in modi sempre più significativi, grazie all’impegno di Matteo Pessina, capitano del Monza. Recentemente, Pessina ha fatto notizia diventando il primo investitore a partecipare a un nuovo round di finanziamento da 1,5 milioni di euro aperto da Mkers S.p.A., una delle realtà più importanti nel settore degli esports in Italia. Questo investimento ha portato la valutazione della società a 15 milioni di euro post-money, segnando un passo cruciale per la crescita e l’espansione di Mkers a livello internazionale.

Mkers: Un leader nel panorama degli esports

Fondata nel 2017, Mkers si è rapidamente affermata come un leader nel panorama degli esports in Italia, gestendo squadre competitive in titoli di punta come FIFA, League of Legends e Valorant. L’ingresso di Pessina nel capitale della società non solo riconosce il potenziale di Mkers, ma rappresenta anche un segnale di fiducia nel futuro del settore degli esports, che continua a guadagnare popolarità e visibilità in tutto il mondo.

Luca Beccaceci, CEO di Mkers, ha commentato l’importanza di questo investimento, sottolineando come il 2024 sia un anno cruciale per la società e per il settore degli esports in generale. Ha dichiarato: “Il 2024 è stato un anno di sfide e successi che ci spingono a guardare avanti con fiducia”. Questo investimento non solo fornisce le risorse necessarie per espandere le attività di Mkers, ma rappresenta anche una strategia per rafforzare la presenza della società nei mercati emergenti degli esports.

Espansione nei mercati emergenti

Uno dei focus principali di Mkers sarà l’espansione nei mercati del Medio Oriente e dell’Arabia Saudita, dove il settore degli esports sta vivendo una crescita esponenziale. La regione ha già attirato l’attenzione globale, avendo ospitato eventi importanti, come i recenti Mondiali, e con l’imminente organizzazione a Riad delle prime Olimpiadi degli esports nel 2024. Beccaceci ha aggiunto: “Con i fondi raccolti, Mkers punta a rafforzare il proprio posizionamento internazionale, consolidando così il nostro ruolo di leader e ampliando ulteriormente la nostra offerta”.

Perché un calciatore investe negli esports

Ma perché un calciatore come Pessina decide di investire negli esports? La risposta è semplice: il gaming competitivo sta diventando una forma di intrattenimento sempre più popolare, capace di attrarre milioni di appassionati in tutto il mondo. Inoltre, il crossover tra sport tradizionali e esports sta aprendo nuove opportunità di business e marketing. Pessina ha dichiarato: “Sostenere Mkers significa investire nel futuro dello sport e del gaming competitivo. Sono felice di essere parte di questo progetto, che rappresenta un’opportunità unica per lo sviluppo dell’intrattenimento digitale in Italia e nel mondo”.

La sinergia tra sport tradizionali ed esports

Questa sinergia tra calcio ed esports non è un fenomeno isolato. Sempre più atleti e club sportivi stanno riconoscendo il potenziale degli esports come una nuova frontiera per coinvolgere i fan e generare nuovi flussi di entrate. L’investimento di Pessina è un esempio lampante di come il mondo dello sport tradizionale stia cercando di integrarsi con il settore degli esports, creando un legame che potrebbe portare a nuove forme di intrattenimento e business.

In questo contesto, Mkers si propone di diventare un punto di riferimento non solo in Italia, ma anche a livello internazionale, grazie a una strategia che punta sull’innovazione e sulla crescita sostenibile. Con l’ingresso di investitori di prestigio come Pessina, la società avrà l’opportunità di esplorare nuove strade e affrontare le sfide future con una visione chiara e ambiziosa.

Il futuro degli esports appare luminoso e ricco di opportunità, non solo per gli atleti e i team coinvolti, ma anche per tutti gli investitori e le aziende che scelgono di scommettere su questo settore in rapida espansione. L’attività di Pessina rappresenta quindi un passo verso il futuro, non solo per lui stesso, ma un segnale forte per l’intero settore sportivo e per chi desidera partecipare a questa crescente rivoluzione digitale.

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