Pamela Malvina Noutcho Sawa è una figura straordinaria, incarnando tenacia e dedizione in due campi apparentemente distanti: la medicina e la boxe. Questa giovane donna, nata in Camerun e trasferitasi in Italia all’età di otto anni, ha affrontato numerose sfide per affermarsi nel suo nuovo paese. L’approdo in Italia, infatti, non è stato privo di difficoltà, soprattutto a causa del contrasto tra i vivaci colori della sua terra natale e il grigiore urbano che caratterizzava la sua nuova realtà. Tuttavia, Pamela ha saputo trovare il suo spazio, diventando un’infermiera al Pronto Soccorso dell’ospedale Maggiore di Bologna e una pugile professionista di successo.
Nonostante le complessità burocratiche che le hanno reso difficile ottenere la cittadinanza italiana, nel 2022 è finalmente diventata cittadina italiana, un traguardo che le ha aperto nuove opportunità sia nel lavoro che nello sport. Il 25 ottobre, Pamela salirà sul ring a Bologna per disputare il titolo europeo di pugilato, un evento che rappresenta anche un trampolino verso il campionato mondiale. La sua carriera sul ring è iniziata per caso, durante un tirocinio in un centro di accoglienza dove si è imbattuta in una palestra. Da quel momento, la boxe è diventata una parte essenziale della sua vita.
Bologna: una seconda casa
Bologna, la città che l’ha accolta e sostenuta, è ormai un luogo che Pamela considera casa. Gli abitanti del capoluogo emiliano si sono stretti attorno a lei, offrendo supporto e incoraggiamento per il suo prossimo incontro, che si terrà al Paladozza. L’amministrazione comunale e gli sponsor locali hanno messo a disposizione risorse e strutture affinché Pamela possa concentrarsi sulla preparazione dell’evento. L’atleta si allena intensamente, focalizzandosi sul miglioramento della sua tattica e della resistenza fisica, consapevole che per vincere è necessario un approccio più strategico, meno istintivo.
Un equilibrio tra passione e professione
La passione per la boxe ha trasformato la vita di Pamela, tanto quanto il suo impegno in ospedale. Il suo lavoro come infermiera le ha fornito una straordinaria capacità di gestione dello stress e della concentrazione, abilità che si sono rivelate preziose anche sul ring. Tra i suoi obiettivi professionali c’è anche quello di lavorare al Triage, un sogno che spera di realizzare una volta concluse le sfide sportive che la attendono.
Ispirazione e sfide
Il percorso di Pamela è stato ispirato da modelli illustri, come la pugile statunitense Claressa Shields, campionessa olimpica, il cui successo rappresenta una fonte di ispirazione per Pamela. Nonostante i suoi successi, la strada per arrivare dove è oggi è stata lunga e faticosa, segnata da ostacoli burocratici e personali. Tuttavia, il suo amore per l’Italia e l’orgoglio di essere diventata cittadina italiana sono stati dei motori potenti che l’hanno spinta avanti.
Uno sguardo al panorama internazionale
Pamela segue con attenzione il panorama internazionale del pugilato, e non ha esitato a esprimere la sua opinione su eventi importanti come i Giochi di Parigi, dove le dinamiche politiche hanno talvolta interferito con lo sport, come nel caso dell’algerina Imane Khelif e della rinuncia di Angela Carini. Pamela si augura che lo sport possa prevalere e che gli atleti abbiano la possibilità di esprimersi al meglio delle loro capacità senza interferenze esterne.
Ritorno alle radici
Il ritorno in Camerun, avvenuto nel 2018, è stato per Pamela un momento di riconciliazione con le sue radici, un’opportunità per riallacciare i legami con la sua famiglia d’origine. Nonostante il tempo passato e le distanze fisiche, il supporto della sua famiglia e dei suoi amici lontani continua a essere una fonte di forza e motivazione.
La sfida del titolo europeo
Ora, Pamela si prepara per il prossimo grande passo nella sua carriera pugilistica: vincere il titolo europeo. Con il cuore e le gambe pronti, è determinata a dimostrare il suo valore e a portare alto il nome dell’Italia e del Camerun. La sua storia è un esempio di come la passione e la perseveranza possano superare le barriere più difficili, trasformando i sogni in realtà concrete.