Pallone d’Oro, Leo Messi a caccia della storia. Il fuoriclasse argentino insegue il suo ottavo riconoscimento individuale ma questa volta, a differenza delle precedenti, il calciatore, laureatosi Campione del Mondo in Qatar, entrerebbe in un club assai ristretto: quello di chi, in carriera, è riuscito a vincere il Mondiale, il Pallone d’Oro e la Champions League. Solo otto calciatori ne fanno parte. Chi sono?
Messi deve raggiungere la vetta, dove in cima c’è Zinedine Zidane, il re di Francia. Il fuoriclasse è riuscito a vincere la Champions e il mondiale per club sia da calciatore che da allenatore. Con la nazionale francese ha praticamente vinto da solo il mondiale del 1998, trascinando i transalpini alla conquista del primo titolo mondiale con una doppietta in finale con il Brasile. Il 1966 è un anno indimenticabile nella storia del calcio inglese: la nazionale di Bobby Charlton vince, in casa, il suo primo, e sinora unico, Campionato del Mondo. Il capitano di quella squadra, nello stesso anno, riceverà il Pallone d’oro. A fine carriera, nel 1968, vincerà la sospirata Coppa dei Campioni nel 1968 con il Manchester United.
A metà degli anni ’70, il Bayern Monaco era imbattibile e l’ossatura di quella squadra costituisce anche lo zoccolo duro della Germania Ovest che vince il mondiale casalingo del 1974. In quella nazionale giocano Gerd Muller, l’attaccante più immarcabile della storia del calcio in area di rigore. I suoi gol garantiscono ai bavaresi tre Coppe dei Campioni consecutive. Vince il Pallone d’Oro nel 1970. Quel che Muller crea, Franz Beckenbauer conserva in difesa. Libero di… stupire. Stessi titoli del suo compagno di squadra in Europa e con la nazionale, a differenza di Muller ha due Palloni d’Oro e un altro Mondiale conquistato da commissario tecnico nel 1990.
Il Milan, alla stregua del Bayern Monaco, ha diversi calciatori che, in rossonero, hanno completato il loro personalissimo triplete. Rivaldo vince il Pallone d’Oro nel 1999 ma deve aspettare il 2002 per sollevare al cielo la Coppa del Mondo con il Brasile. Arriva al Milan e, al netto del trascurabile apporto alla causa, vince la Champions 2002/2003. Ronaldinho, il suo compagno di nazionale, invece deve attendere un po’ di più: Pallone d’Oro con il Barcellona nel 2005 e Campione d’Europa nel 2006. E poi c’è Kaka: viso d’angelo per le fortune del Diavolo. Dopo il Mondiale del 2002, vince da protagonista assoluto la Champions del 2007 con i rossoneri, che gli garantisce anche il Pallone d’Oro. E infine, Paolo Rossi, il compianto Pablito nazionale. La cavalcata indimenticabile della nazionale azzurra che si laurea Campione del Mondo del 1982 porta la sua firma: sei gol che aprono le porte dell’Olimpo del calcio. Nello stesso anno vince il Pallone d’Oro mentre la Coppa dei Campioni arriva nel 1985, nella finale contro il Liverpool, anche se il trofeo è offuscato dalla tragedia dell’Heysel.
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