Il 2023 passa alla storia come l’annus horribilis della pallavolo italiana. La stagione, iniziata con grandissime ambizioni con la nazionale maschile, reduce dell’oro mondiale, e la femminile, con un bronzo e la vittoria in Nations League, si chiude con zero titoli e tutti gli obiettivi, compresa soprattutto la qualificazione a Parigi 2024, fallita.
A proposito di Olimpiadi, la presenza del volley italiano è legata al fil rouge del ranking. Sia la nazionale maschile che femminile dovranno affidarsi alla classifica generale per ricomporre i cocci di due squadre uscite a pezzi, seppur in modo diverso, dalle rispettive competizioni internazionali. In comune, la possibilità di centrare senza troppe difficoltà la qualificazione a Parigi 2024 attraverso la VNL che non potrà essere assolutamente snobbata.
Preso atto di una stagione fallimentare, va anche analizzato il come si è arrivato al fallimento degli obiettivi. In questo senso, i problemi delle due nazionali sono profondamente diversi. La nazionale femminile non è riuscita a difendere il titolo europeo ed è scesa anche fuori dal podio dopo aver vissuto una serie di problematiche interne che sono diventate strutturali. Le crepe nello spogliatoio sono diventate voragini. La gestione delle risorse umane a disposizione di Mazzanti si presta a diverse chiavi di lettura che aprono comunque la porta a scelte discutibili. La nazionale di De Giorgi è passata dalla vittoria ai mondiali alla rincorsa affannosa ai Giochi. Ci sta di perdere contro Polonia e Brasile, al limite anche contro Cuba e USA. È meno accettabile uscire sconfitti contro la Germania. La sensazione è che la squadra di De Giorgi abbia puntato “all in” sull’Europeo casalingo e abbia pagato il ko in termini psicofisici.
Tutto sommato, sebbene da una parte (femminile) il problema sia stato strutturale e dall’altra (maschile) psicologico e fisico, il 2023 del volley azzurro lascia in eredità la sensazione, ragionevolmente simile alla certezza, che tutto sia ampiamente risolvibile. In termini di prospettive, l’appuntamento con Parigi è solo rimandato. La base e le risorse tecniche e umane a disposizione restano comunque di prima qualità e l’Italia di Pallavolo sia maschile e femminile, ai nastri di partenza di una Olimpiade, resta una squadra che nessuno vorrebbe incontrare. In sintesi, sebbene sia poco “olimpionico” come motto, non importa come, l’importante è arrivare a Parigi perché a quel punto poi si azzererà tutto e, ragazzi e ragazze che evidentemente non hanno dimenticato come si gioca a pallavolo in un anno, potranno, eccome, recitare un ruolo importante, coltivando, perché no, sogni di medaglia.
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