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Nuove regole sul codice della strada: alcol alla guida, cosa cambia per i trasgressori

Il 20 novembre 2023 segna una data importante per la sicurezza stradale in Italia, con l’approvazione definitiva da parte del Senato del disegno di legge che riforma il Codice della strada. Dopo il via libera della Camera il 27 marzo, queste nuove norme entreranno in vigore 15 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, grazie alla promulgazione del presidente della Repubblica. L’aggiornamento legislativo si concentra in particolare sul tema dell’alcol alla guida, con l’obiettivo di ridurre gli incidenti stradali e tutelare la vita di tutti gli utenti della strada.

Le statistiche sull’incidentalità stradale in Italia rivelano un legame preoccupante tra l’uso di alcol e gli incidenti. Ogni anno, migliaia di persone sono coinvolte in incidenti causati da conducenti in stato di ebbrezza. Sebbene si sia registrata una diminuzione degli incidenti mortali negli ultimi anni, il problema rimane grave. Le nuove regole sono pensate per dissuadere comportamenti irresponsabili e promuovere una maggiore consapevolezza dei rischi legati all’alcol.

I limiti di alcolemia

Il nuovo Codice della strada stabilisce che il limite di alcolemia nel sangue per i guidatori è fissato tra 0 e 0,5 g/l. Tuttavia, per i neopatentati e i conducenti professionali, il limite è di 0 g/l. Ciò implica che:

  1. I neopatentati, ovvero chi ha preso la patente da meno di tre anni, non possono assumere alcolici prima di mettersi alla guida.
  2. I conducenti di veicoli commerciali devono mantenere un tasso alcolemico pari a 0 g/l.

Queste misure sono progettate per garantire che i neopatentati comprendano i rischi legati all’alcol alla guida, contribuendo così a ridurre il numero di incidenti.

Sanzioni per violazione dei limiti

Le sanzioni per chi guida con un tasso alcolemico superiore ai limiti stabiliti sono state inasprite. Le conseguenze sono le seguenti:

  1. Tasso alcolemico tra 0,5 e 0,8 g/l: ammenda da 537 a 2.170 euro e sospensione della patente da 3 a 6 mesi.
  2. Tasso alcolemico tra 0,8 e 1,5 g/l: arresto fino a 6 mesi, multa da 800 a 3.200 euro e sospensione della patente da 6 mesi a un anno.
  3. Tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l: arresto fino a un anno, multa da 1.500 a 6.000 euro e sospensione della patente da uno a due anni.

Queste sanzioni più severe mirano a scoraggiare la guida in stato di ebbrezza e a garantire una maggiore sicurezza sulle strade.

Misure per i recidivi

Un aspetto cruciale della riforma riguarda le misure per i recidivi. I conducenti sanzionati con un tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l vedranno la propria patente contrassegnata con la dicitura “limite dell’uso”. Le limitazioni sono le seguenti:

  • Se un recidivo viene fermato con un tasso tra 0,8 e 1,5 g/l, il divieto di guida durerà due anni.
  • Se il tasso supera 1,5 g/l, la limitazione sarà di tre anni.

In aggiunta, i recidivi dovranno installare, a proprie spese, un alcolock sul veicolo, un dispositivo che impedisce l’avvio del motore se viene rilevato un tasso alcolemico superiore a 0 g/l.

L’importanza della prevenzione

Questa riforma rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro la guida in stato di ebbrezza in Italia. Le nuove regole non solo mirano a punire i trasgressori, ma anche a prevenire comportamenti rischiosi attraverso misure dissuasive. L’uso di dispositivi come l’alcolock per i recidivi è una strategia innovativa che potrebbe avere un impatto positivo sulla sicurezza stradale. È fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi legati all’alcol alla guida per ridurre il numero di incidenti e salvare vite umane.

Con queste nuove normative, l’auspicio è di creare una cultura della responsabilità alla guida, in cui il rispetto delle regole diventi una priorità per tutti gli utenti della strada.

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