Nel 2013, l’America’s Cup ha segnato un momento cruciale per la Nuova Zelanda, lasciando un’impronta indelebile nella storia della competizione. In quell’anno, il team neozelandese ha subito una delle più incredibili rimonte mai viste, quando, con un vantaggio di 8-1 contro Oracle, il team americano ha ribaltato la situazione, vincendo tutte le regate successive. L’evento ha lasciato New Zealand a mani vuote, ricordando a molti la celebre rimonta del Liverpool contro il Milan nel 2005. Dan Bernasconi, coordinatore del team, ha descritto la devastazione provata dal gruppo, sottolineando che non si trattava solo di una sconfitta sportiva, ma di un fallimento che ha avuto ripercussioni durature.
Dalle ceneri di quella disfatta, però, è nata una delle squadre più straordinarie di sempre. L’Emirates Team New Zealand è riuscito a trasformare quell’amara esperienza in un trampolino di lancio verso la gloria. Recentemente, i Kiwi hanno sconfitto Ineos Britannia 7-2, ma il percorso verso questo successo è stato lungo e complesso. Nel 2017, alle Bermuda, i neozelandesi hanno introdotto una rivoluzione: i “cycle grinders”, un sistema che utilizza la forza delle gambe per alimentare i catamarani, aumentando l’efficienza del team. Questa innovazione ha cambiato le regole del gioco, permettendo ai velisti di concentrarsi su altre attività durante le regate.
L’innovazione è diventata il marchio distintivo del team neozelandese, visibile non solo nell’ingegneria delle loro imbarcazioni, ma anche nel caratteristico rumore che producono mentre volano sull’acqua. Tuttavia, l’America’s Cup non è solo tecnologia. Per i neozelandesi, è anche una questione mistica. Ogni giorno di gara, il waka, una tradizionale canoa maori, accompagna il Team New Zealand fuori dal porto, fungendo da “guardia d’onore maori”. Graham Tipene, coordinatore del waka, ha sottolineato il profondo legame del team con l’oceano e la terra, elementi integranti della loro identità e del loro successo.
Grant Dalton, figura chiave del team, ha invitato l’equipaggio maori a unirsi a loro, sottolineando l’orgoglio di rappresentare la cultura neozelandese sulla scena mondiale. La presenza del waka è una testimonianza del rispetto per le radici culturali del team, arricchendo il significato delle loro vittorie. La natura gioca un ruolo fondamentale nel successo del team neozelandese. Il team di meteorologi ha contribuito in modo determinante alle vittorie, grazie alla loro capacità di prevedere i cambiamenti del vento e trasmettere informazioni cruciali alla barca.
Dopo la vittoria del 2017 contro Oracle, le strade di Auckland si riempirono di persone desiderose di celebrare un evento storico. Anche nel 2021, dopo aver sconfitto Luna Rossa, la celebrazione fu memorabile, segnando il ritorno del team ai vertici. Il recente successo contro Ineos Britannia non è solo una vittoria sportiva, ma un trionfo culturale e tecnologico, radicato nella resilienza e nella capacità di reinventarsi. La Nuova Zelanda ha dimostrato ancora una volta che dalla sconfitta può nascere un capolavoro, unendo innovazione e mistica in un connubio che lascia il segno.