L’ombra di Max Allegri aleggia ancora sulla Juventus e soprattutto sui suoi tifosi, si sprecano i paragoni con il recente passato
Max Allegri ha rappresentato una vera e propria era non solo tra i tifosi ma anche per gli addetti ai lavori della Juve. Otto stagioni complessive spalmate in dieci anni sono un periodo sufficiente per farsi un’idea del tipo di calcio che era solito giocare il tecnico livornese.
L’eterno dibattito tra chi bada solo al risultato e chi nel calcio è alla continua ricerca del bel gioco si era aperto anche all’interno dello stesso club bianconero con i tifosi tra loro divisi. Il partito dei detrattori di Max e del suo gioco pragmatico, nonostante diversi tornei vinti nei suoi anni a Torino, avevano esultato quando era stato esonerato e speravano nella svolta con Thiago Motta.
E invece fin qui i bianconeri non hanno svoltato e il gioco dell’ex Bologna è pressoché simile a quello del suo predecessore. Anzi, sotto certi punti di vista è ancora più noioso. Se una volta alla Juve si faceva incetta di 1-0, oggi lo si fa degli 0-0. Tra l’altro con una rosa più ricca e forte tecnicamente di quella avuta da Max negli ultimi anni e l’attenuante degli infortuni conta fino ad un certo punto.
Proprio su questo si è acceso un dibattito negli ultimi giorni che sta interessando sempre più tifosi e addetti ai lavori. Chi era dalla parte di Allegri sta avendo l’occasione giusta per togliersi tutti i sassolini delle scarpe. “Ma non era colpa di Allegri?” si legge spesso con ironia sui social in merito allo scarso gioco dei piemontesi. Non solo i tifosi, anche alcuni illustri addetti ai lavori stanno sostenendo questa tesi. Come ad esempio Fabio Capello, intervenuto a difendere il collega. “Si diceva fosse colpa sua che lavorava male se i giocatori si infortunavano. Peccato che sono finiti KO tutti calciatori che l’anno scorso non c’erano“, ha ricordato Capello.
Al di là degli infortuni, si contesta anche un gioco che oggi non decolla al pari di quello allegriano che però almeno era quasi sempre vincente. Ad ogni modo la Juve di Thiago Motta è chiamata a dare una risposta importante a partire dall’impegno odierno a Lecce. Serve una vittoria convincente per scacciare via ogni discussione e cercare di limitare il confronto con la precedente gestione di Allegri.
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