Gli stipendi dei coach della NBA continuano a salire: i numeri non mentono. È lui l’allenatore più pagato della lega.
Monty Williams, licenziato severamente da Detroit dopo una sola stagione, è considerato come il principale “responsabile” della vertiginosa impennata degli stipendi dei coach di NBA. Fino adesso sono otto gli allenatori in attività a percepire un salario medio annuo superiore ai 10 milioni di dollari. Tutto ha avuto inizio dopo la scelta della proprietà dei Pistons di concedere a Monty William un contratto da 6 anni da 78 milioni di dollari. Prima del suddetto coach, solo Gregg Popovich poteva farsi fregio di uno stipendio annuale in doppia cifra. Adesso, invece, ci sono altri sette allenatori di NBA a guadagnare quel tipo di cifre.
Tra i coach più retribuiti della NBA troviamo Quin Snyder degli Hawks, posizionato al tredicesimo posto nella speciale classifica con uno stipendio medio annuale da 8 milioni di dollari. L’ex allenatore dei Jazz è alla seconda stagione intera sulla panchina degli Hawks, dopo essere subentrato solo per sole 21 gare a Nate McMillan nella stagione 2022/2023. Per ora, il suo record è ancora negativo, ma in carriera può vantare una percentuale di vittorie che va oltre il 56%.
Subito dopo, c’è Nick Nurse dei Sixers, con uno stipendio di 8,5 milioni di dollari. Il coach in questione, dopo la sua ottima prima annata a Philadelphia (47 vittorie nella stagione regolare), sta riscontando diverse difficoltà in questa regular season, complici alcuni importando infortuni. I Sixers, infatti, hanno mandato in scena un avvio da horror, con un record di appena 3 successi e ben 13 ko. Nonostante ciò, Nick Nurse nel suo palmares vanta un titolo NBA, vinto nel 2019 a Toronto, e una percentuale di vittorie che si aggira intorno al al 57%.
A pari merito con Nick Nurse, nella classifica dei coach più pagati ci sono Jason Kidd dei Mavs e Mike Brown dei Kings. Entrambi gli allenatori guadagnano un stipendio da 8,5 milioni di dollari. Coach Kidd, al quarto anno sulla panchina dei Mavericks, recentemente è stato premiato dalla franchigia con un’estensione contrattuale, voluto dalla proprietà dopo la bella corsa fino alle finali NBA dello scorso giugno, quando i Mavs hanno ceduto il passo solamente ai Boston Celtics.
Mike Brown si è preso il merito di essere riuscito a risollevare le ambizioni dei Kings, portandoli dai piani alti della Western Conference fino ai playoff, che addirittura mancavano da oltre tre lustri. Il coach ex Lakers ha sin qui il 60% di vittorie in stagione regolare, oltre al 55% di successi ai playoff. Più in alto in classifica, a quota 9 milioni di dollari, è posizionato al nono posto Rick Carlisle degli Indiana Pacers. Il coach, già allenatore dell’anno nel 2002 con Detroit, oggi è alla sua terza avventura sulla panchina della franchigia: due da head coach e una da assistente. Nella precedente stagione, Rick Carlisle, con quasi mille vittorie in carriera, ha guidato la sua squadra fino ad una inaspettata finale di conference.
Tra i coach che hanno raggiunto la soglia salariale della doppia cifra c’è Mike Budenholzer dei Suns, con uno stipendio da 10 milioni di dollari. Per l’allenatore dei Phoenix parla la carriera e quindi l’emblematico titolo NBA vinto a Milwaukee nel 2021, arrivato 50 anni dopo l’unico trionfo della storia dei Bucks. L’ex assistente di Popovich ai tempi degli Spurs, che la nuova proprietà ha tanto voluto senza badare a spese, ha raccolto sin qui quasi 500 successi nella stagione regolare e 56 vittorie nei playoff. Entrambi i bilanci sorridono al coach, con una percentuale di successi del 60% in regular season e del 54% in post-season.
Mentre, appaiati in sesta posizione, ci sono Tom Thibodeau dei Knicks e Doc Rivers dei Bucks. Entrambi percepiscono un ingaggio da 11 milioni di dollari. Tom Thibodeau, premiato allenatore dell’anno prima con i Bulls (2011) e poi alla prima da head coach dei Knicks (2021), ha permesso a New York di riguadagnare credibilità in lega, portandola stabilmente ai playoff. L’obiettivo del coach, che con i Knicks è attualmente quinto, è quello di trascinare la franchigia verso le cerchia dei team che si contendono il titolo NBA.
Per quanto riguarda Doc Rivers, subentrato in corsa ad Adrian Griffin nell’anno precedente, si tratta di un altro vincente della lega: premio di coach dell’anno con Orlando nel 2000, titolo NBA con Boston nel 2008, oltre 1.100 vittorie nella stagione regolare e più di 100 successi ai playoff. Eppure, in casa Milwaukee echeggia dello scetticismo su suo attuale operato, avendo sin qui un record negativo con la panchina della franchigia.
In quinta posizione, invece, è stazionato Michael Malone, il quale ai Nuggets vanta un ingaggio da ben 12 milioni di dollari. Stiamo parlando di un’altra icona della NBA, colui che ha guidato Denver verso la conquista del primo titolo della storia (2023). Malone, coach più vincente dei Nuggets, conta sin qui una una percentuale di vittorie del 59% in stagione regolare e del 55% ai playoff. Una percentuale che è destinata ad aumentare, così come gli anelli, quando hai in squadra giocatori come Jokic.
Tra quelli più pagati, ovviamente, c’è anche Monty Williams, con uno stipendio da 13,1 milioni di dollari. Il coach non fa classifica, essendo attualmente senza una panchina NBA, ma considerarlo un “disoccupato” è alquanto complicato, dato che dai Pistons deve ancora percepire 65 milioni di dollari, come da contratto. Nel mentre, Monty Williams si è preso del tempo per se stesso e la sua famiglia, decidendo di allenare i suoi due figli, Elijah e Micah al liceo in Texas.
In terza posizione troviamo a pari merito Tyronn Lue dei Los Angeles Clippers e Erik Spoelstra dei Miami Heat. I due coach della NBA guadagnano dalle rispettive franchigie un salario da 15 milioni di dollari. Tyronn Lue, anch’egli con un anello al dito (ottenuto Cleveland nel 2016 con LeBron James e Kyrie Irving), è arrivato alla quinta stagione da capo allenatore. La sua percentuale di vittorie è del 58% nella regular season, tutt’altro che positive è invece quella nei playoff: 13 successi e 17 ko.
Per quanto concerne Erik Spoelstra, non ha mai avuto modo di vincere il premio di coach dell’anno, ma è nella top 15 dei migliori allenatori all-time. Il tecnico di Miami vanta due titoli NBA (2012 e 2013), considerato tra i migliori in attività, ha una percentuale di successi che gira intorno al 58% tra stagione regolare e playoff.
Al secondo posto, invece, è posizionato Gregg Popovich degli Spurs, con un ingaggio da 17 milioni di dollari. Il tecnico, tuttora fermo ai box per un leggero ictus, ha già in bacheca diversi titoli prestigiosi: cinque titoli NBA, tre premi di allenatore dell’anno e l’inserimento nella top 15 all-time. Gregg Popovich, nonché il coach più vincente della storia della NBA, è ad un passo dalle 1.400 vittorie solo nella stagione regolare, a questi numeri vanno aggiunti i 170 successi nei playoff
A chiudere questa speciale classifica, guardando tutti dall’alto verso il basso, è Steve Kerr. Il coach dei Warriors ha un ingaggio da 17,5 milioni di dollari. Inoltre, Kerr compete proprio con Popovich in quanto ad anelli, considerato che ne vanta 4 da allenatore e 5 da giocatore. Non è tutto perché il tecnico dei Warriors ha una percentuale di successi sulla panchina della franchigia californiana del 65%. Kerr tende a fare ancora meglio quando arriva il momento dei playoff e lo confermano le 99 vittorie ottenute su 140 gare disputate, ovvero, quasi il 71%.
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